20.4.11

Franz Kafka





è stato uno scrittore ceco di lingua tedesca, una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo.
Fu cittadino dell'impero austro-ungarico fino al 1918 e, successivamente, cecoslovacco.
Le tematiche di Kafka, il senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, caricano la sua opera di contenuti filosofici che hanno stimolato l'esegesi della sua opera specialmente a partire dalla metà del Novecento. I critici interpretano il suo lavoro nel contesto di differenti scuole letterarie quali modernismo e realismo magico. Non sono pochi i critici che hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'esistenzialismo.


Kafka nacque il 3 luglio 1883 in una famiglia ebrea della media borghesia di Praga, capitale della Boemia. Come era comune per la borghesia praghese di allora, la famiglia era di madrelingua tedesca. Suo padre, Hermann Kafka, era un negoziante che aveva un emporio Galanteriewaren a Praga. Sua madre, Julie Löwy, era anche lei di origine ebraica. Hermann Kafka, era il quarto figlio di Jacob Kafka, un macellaio che si era trasferito a Praga da Osek, un villaggio ebraico, situato vicino a Písek, nella Boemia meridionale, in cui si parlava la lingua ceca. Cominciò a lavorare come rappresentante e quindi aprì un negozio, sulla cui insegna era raffigurata una cornacchia (in ceco kavka).
La madre Julie, era la figlia di Jakob Löwy, un ricco birraio di Poděbrady. Di più alto livello culturale rispetto al marito, Julie lavorava in negozio anche dodici ore al giorno ed era lei che prendeva le decisioni riguardo agli affari.
Oltre ai fratelli Georg e Heinrich, che morirono a sei e quindici mesi rispettivamente, Franz aveva tre sorelle minori: Gabriele detta Elli (nata nel 1889), Valerie detta Valli (nata nel 1890) e Otylia detta Ottla (nata nel 1892). Furono deportate dai nazisti le prime due nel ghetto di Lodz e poi uccise nel vicino campo di sterminio di Chełmno nel 1942, la terza nel campo di sterminio di Auschwitz nel 1943.[4]
Franz Kafka faceva parte di quel 10% degli abitanti di Praga di lingua madre tedesca. Inoltre parlava discretamente anche il ceco, come del resto i suoi genitori. Dal 1889 al 1893, Kafka frequenta la Deutsche Knabenschule in Fleischmarkt a Praga, quindi passa al liceo, lo Staatsgymnasium, dove si diploma nel 1901.


Le prime produzioni letterarie (1901-1910)

In questi anni Kafka risiede a Praga dove si interessa ai problemi culturali della sua epoca; si avvicina al socialismo e al darwinismo. Frequenta prima la facoltà di germanistica e dopo poco tempo, contro la sua volontà, quella di giurisprudenza alla Karlsuniversität di Praga, dove si laurea nel 1906.
Nascono in questo periodo le importanti amicizie con Oskar Pollak, Oskar Baum, Felix Weltsch e Max Brod. Nel 1904-1905 scrive il suo primo testo letterario giunto fino a noi, Descrizione di una battaglia.
Comincia a lavorare nel 1907, dopo un anno di praticantato in uno studio legale, come impiegato delle Assicurazioni Generali di Trieste; dal 1908 lavora presso l'Istituto di Assicurazioni contro gli Infortuni per il Regno di Boemia a Praga. Kafka è costretto a scrivere solo nel tempo libero, poiché il padre gli rimproverava la sua passione letteraria.

A partire dal 1910 iniziò a tenere i suoi Diari.
Compì un viaggio in Italia settentrionale (con Max e Otto Brod), toccando anche la città di Brescia, dove vide un esperimento di volo sui primi aeroplani. In seguito si recò a Parigi, in Svizzera, a Lipsia e a Weimar. Tornato a Praga, partecipò alle riunioni del gruppo social-rivoluzionario Club dei Giovani.


Gli anni della maturità letteraria (1911-1917)

Nel 1911 assisté nella sua città ad alcuni spettacoli teatrali yiddisch nei quali recitava Jizchak Löwy, con il quale allacciò una forte amicizia. A quel periodo risale il suo interesse per la letteratura yiddish e per la mistica del chassidismo ebraico-orientale.
Dall'età di trent'anni circa, Kafka diventò vegetariano. Scrisse: «mio padre dovette per mesi coprirsi il viso col giornale durante la mia cena prima di abituarsi». Abituarsi cioè a: «castagne, datteri, fichi, uva, mandorle, uva passa, zucche, banane, mele, pere, arance».


Kafka e la sessualità

Kafka aborriva la carnalità e la sua stessa corporeità. Egli stesso racconta il disgusto per il proprio corpo quando il padre accompagnandolo in piscina lo costringeva a denudarsi. Lo stesso senso di ripugnanza egli lo esprimeva nei confronti dell'amore sessuale che descrive ad esempio nel Castello come qualcosa di sporco e che riduceva l'uomo all'animalità.
Il 13 agosto del 1912 in casa Brod incontrò Felice Bauer, una giovane donna con la quale iniziò una sofferta relazione, accompagnata da un fitto scambio epistolare. Kafka ne descrive in modo raccapricciante i difetti fisici: la brutta dentatura con i denti incapsulati in vista, il volto spigoloso e ossuto, il generico aspetto insignificante.
Eppure è di questa donna così poco attraente che egli s'innamora e con cui inizia una corrispondenza dallo stile e dall'immaginazione pari se non superiore alla sua più famosa produzione letteraria. Le lettere gli permettono di aprire il suo animo ai sentimenti più segreti e nello stesso tempo di non impegnarsi in un rapporto materiale che lo spaventa. Si dibatte tra il desiderio di sposarla, il che gli permetterebbe di assolvere ai suoi doveri di ebreo e di figlio, di assestare la sua vita, e la convinzione che questa unione sarà la sua rovina ed un ostacolo alla sua libertà di scrivere. L'incontro con Felice libera la forza creatrice di Kafka.
Vuole mantenere Felice a distanza e per qualche tempo, abitando lei a Berlino e lui a Praga, ci riesce sino a quando i due s'incontrano e stanno assieme per qualche giorno durante i quali avverrà il rapporto fisico.
Il 30 maggio 1914 la relazione con Felice viene ufficializzata a Berlino, alla presenza della famiglia Kafka e della famiglia Bauer, ma già il 12 luglio Kafka rompe il fidanzamento. Riannodata nuovamente nel 1915 la relazione, nel dicembre del 1917 la scoperta di essere ammalato di tubercolosi porterà Kafka alla dolorosa rottura con questa donna che egli ha amato veramente. Come racconta Brod sarà l'unica volta che egli vide Kafka piangere.
Un'altra donna che entrerà nella sua vita sarà, a partire dalla primavera 1920, la scrittrice boema Milena Jesenská. Milena abitava a Vienna ed era sposata con Ernst Pollak. Nonostante le numerose infedeltà del marito, lei non riuscì comunque a separarsene.
L'ultimo incontro sentimentale della vita di Kafka sarà con Dora Diamant, un'ebrea polacca con cui Kafka rimarrà per circa un anno. Dora per lui rappresenterà la purezza dell'ebraismo originale, con lei egli riuscirà a vivere serenamente e tranquillamente, paragondando questo periodo con quando stava insieme a sua sorella Ottla a Zürau.
Ma sarà un periodo di pace piuttosto breve: la tubercolosi nelle sua fase finale lo porterà a una dolorosissima morte.


I primi scritti

Nell'autunno del 1912 scrisse le parti più importanti del suo primo romanzo, Il disperso, che verrà pubblicato postumo nel 1927 con il titolo America (il primo capitolo venne pubblicato già nel 1913 con il titolo Il fochista).
Nello stesso periodo compose La sentenza, racconto pubblicato sulla rivista Arkadia nel 1913 e La metamorfosi (pubblicato sulla rivista Die weissen Blatter nel 1916).
Ad agosto iniziò la stesura del racconto Nella colonia penale e del romanzo Il Processo. Ricevette in seguito il premio letterario Theodor Fontane.
Nel novembre del 1916 diede a Monaco una lettura pubblica del racconto Nella colonia penale; quest'ultimo scritto, assieme ad altri 14 racconti brevi (composti nei mesi successivi), confluirà nel volume Un medico di campagna, pubblicato nel 1919.


Ultimi anni (1917-1924)

All'inizio del 1917 iniziò a studiare la lingua ebraica. Nella notte tra il 9 e il 10 agosto 1917 ebbe una crisi di emottisi, il 4 settembre gli fu diagnosticata una grave forma di tubercolosi polmonare. Allo scopo di curarsi, trascorse un periodo in campagna a Zürau, presso la sorella prediletta Ottla. Da allora fu costretto periodicamente a lunghi soggiorni di cura.
Alla fine di dicembre, a Praga, ruppe definitivamente il fidanzamento con Felice Bauer.
Nel 1918 terminò la stesura dei racconti raccolti in La costruzione della muraglia cinese. Nel 1919 si fidanzò con Julie Wohryzek, figlia di un custode di una sinagoga di Praga; fidanzamento che durò fino al 1920.
Nella primavera del 1920, durante una permanenza per cura a Merano presso la pensione Ottoburg di Maia Bassa, iniziò una corrispondenza con la giornalista ceca Milena Jesenská, moglie di Ernst Pollak e traduttrice in ceco di molti suoi racconti. A lei Kafka affidò nel 1921 i suoi Diari, assicurando così la sopravvivenza di quest'opera. I due si incontrarono a Vienna: ne scaturì un amore intenso e tormentato, come testimoniato dal carteggio Lettere a Milena.
A far tempo dal dicembre 1920, e per alcuni mesi, Kafka fu nuovamente costretto a un ricovero, questa volta a Matliary, sui Monti Tatra slovacchi, dove conobbe il medico Robert Klopstock che divenne suo amico. Alla fine di gennaio 1922 si recò per un soggiorno montano nella località di Spindelmuehle (ceco: Spindleruv Mlyn), alle sorgenti dell'Elba sul confine con la Polonia. Nel luglio del 1923 raggiunse Graal-Mueritz sul Mar Baltico, dove incontrò l'ultima donna della sua vita, Dora Diamant[12]. Là con lei accarezzò il proposito di emigrare in Palestina; dissuaso dal proprio stato fisico, ancora insieme a Dora nel settembre si trasferì a Berlino, nel sobborgo di Steglitz, dove visse qualche mese felice.
Malgrado tanti ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la sua tubercolosi peggiorava, e nel marzo 1924 Kafka ritornò da Berlino a Praga. Gli venne in seguito diagnosticata una laringite tubercolare e venne ricoverato, grazie alle mediazioni dell'amico Max Brod, nel sanatorio di Kierling presso Vienna. Qui, assistito da Dora Diamant e dal dottor Klopstock, si spense dopo una dolorosa agonia (non riusciva più a deglutire), il 3 giugno 1924.
Il suo corpo fu riportato a Praga, dove venne cremato l'11 giugno 1924 e sepolto insieme ai genitori nel Nuovo Cimitero Ebraico di Praga a Žižkov. Sul muro di fronte ai Kafka venne in seguito sepolto anche Max Brod, il quale aveva curato la pubblicazione postuma di buona parte delle opere di Kafka.


Opere

Kafka pubblicò solo qualche racconto durante la sua vita, poca parte del suo lavoro e quindi del suo stile attirò l'attenzione fino a dopo la sua morte. Prima di morire, diede istruzioni al suo amico ed esecutore testamentario Max Brod di distruggere tutti i suoi manoscritti e di assicurarsi che non avrebbero mai visto la luce del sole. Ciò nonostante, Brod non seguì le istruzioni di Kafka e sovrintendette alla pubblicazione della maggior parte dei suoi lavori, che presto attrassero l'attenzione della critica.
La letteratura per Franz Kafka rappresentò una scelta di vita, una vocazione profonda, un'irrinunciabile esigenza esistenziale. Nei suoi scritti Kafka elabora il conflitto Arte-Legge, il suo difficile rapporto con il femminile, il problema della colpa come regola universale. Molti critici autorevoli videro in Kafka il rappresentante simbolico della catastrofe ebraica e un profeta dell'olocausto.
Di notevole interesse per la comprensione dei suoi scritti è la convinzione di Kafka che il destino dell’uomo – anche nella sua più banale quotidianità – sia sempre e comunque nelle mani di forze imperscrutabili e beffarde, imprevedibili e ingannevoli. L'inganno sarebbe anzi l'unico principio ordinatore che l'uomo possa conoscere: sarebbe l'unica "Legge" dietro cui si cela Dio. Le opere mostrano una particolare capacità di immaginare situazioni inusuali nel vissuto quotidiano, di integrare l'elemento grottesco nella quotidianità, assumendo a volte aspetti onirici (spesso incubi, più che sogni). Il protagonista è in qualche modo identificabile con l'autore, anche dal nome (esempi tipici sono Gregor Samsa, protagonista della Metamorfosi, il cui cognome è evidente calco del cognome dell'autore; ovvero Josef K., protagonista de Il Processo, e il K. de Il Castello). Lo stile di Kafka si fa notare per la sua capacità di esprimere i temi dell'alienazione interiore ed esteriore dell'io, mostrando come nella vita ordinaria di uomini qualunque possa manifestarsi, all'improvviso, l'irreparabile perdita di contatto con la realtà ovvero l'emarginazione e il naufragio.
Le sue opere più famose includono i racconti La metamorfosi, Un digiunatore e i romanzi Il Processo, America, e Il Castello. Quasi tutte rimasero incompiute: non si tratta di un fatto casuale, perché nell'incompiutezza delle sue opere si riflette l'impossibilità, per Kafka, di risolvere il proprio conflitto interiore attraverso la scrittura. È di sicuro interesse, per comprendere la psicologia kafkiana, il ricco "corpus" dei Diari, nonché l'epistolario, composto in particolare dalle lettere alle donne con cui ebbe delle relazioni, in particolare a Felice Bauer e Milena, e soprattutto dalla notissima Lettera al padre, che costituisce un vero e proprio testo autobiografico a sé stante.
Nel luglio del 2010 sono state aperte quattro cassette di sicurezza della banca UBS di Zurigo contenenti inediti delle opere di Kafka, parte residua del patrimonio letterario lasciato da Kafka al suo amico Max Brod e da questi alla sua segretaria e amica Ester Hoffe, che lo lasciò in eredità alle figlie, le ormai ottantenni Hava e Ruth, le quali pare non intendano rendere pubblico il contenuto delle cassette né cedere i manoscritti ritrovati alla Biblioteca di Tel Aviv

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