è stato un cantante e batterista italiano.
Nipote del poeta Salvatore Di Giacomo, iniziò piccolissimo a suonare la grancassa ed i piatti orchestrali insieme al fratello Pino, che suonava il rullante, prima di avere una batteria tutta sua a dieci anni e di essere assunto al cinema Sansone per eseguire dal vivo (era l'epoca del muto) le colonne sonore dei film proiettati, come La grande parata di King Vidor (1925), che aveva per trama la Prima guerra mondiale, imparando l'arte, che gli sarebbe presto tornata utile, di inventare suoni, rumori e trovate da ogni cosa che si potesse percuotere.
Dopo essere stato al servizio delle orchestre di Gino Campese, Nello Segurini, Armando Del Cupola e Gino Conte durante il periodo della Seconda guerra mondiale, il 28 ottobre 1949 venne ingaggiato, insieme al chitarrista olandese Peter Van Wood, da Renato Carosone, entrando a far parte di un trio che avrebbe segnato una svolta nella storia della canzone napoletana.
Il primo dei dischi di successo del trio, incisi per la Pathé, conteneva Music music music, suonata da Renato Carosone e Gegè Di Giacomo e cantata da Peter Van Wood, che nel 1952 lasciò la coppia per intraprendere una carriera da solista.
Gegè Di Giacomo, invece, rimase al fianco di Carosone, che aggregò altri musicisti fino a formare una propria band, definitasi completamente nella seconda metà degli anni cinquanta "Complesso Carosone".
Molti dei brani di Carosone nacquero dalla lunga collaborazione con il paroliere Nisa ed il merito dello straordinario successo internazionale di essi fu anche di Gegè, che la sera del 13 maggio 1954, al Caprice di Milano, durante un'introduzione de La pansé, urlò improvvisamente: "Canta Napoli! Napoli in fiore!", che divenne il suo grido di battaglia, adattato perfettamente a tutti i brani da lui eseguiti, dei quali la maggior parte narrati in prima persona, come Pigliate 'na pastiglia ("Napoli in farmacia!"), T'è piaciuta? ("Napoli matrimoniale!") e Caravan petrol ("Napoli petrolifera!").
Il 5 gennaio 1957 Carosone ed il suo gruppo iniziarono a Cuba una fortunata tournée americana, che si concluse con un concerto trionfale alla prestigiosa Carnegie Hall di New York.
Dopo l'addio alle scene di Carosone del 7 settembre 1960, Di Giacomo si lanciò per un po' nell'avventura solista, affacciandosi ai Festival di Napoli del 1961 (dove cantò Tutt'a famiglia, ripetuta da Aurelio Fierro, che si classificò terza e Pi-rikì-Kukè, ripetuta da Gloria Christian) e del 1962 (dove cantò Chin' 'e fuoco, ripetuta da Cocky Mazzetti ed O' monumento, ripetuta da Carla Boni) e mettendo in piedi un proprio gruppo, ma non ebbe un successo e decise anch'egli di congedarsi dal mondo dello spettacolo, facendo solo un'apparizione al fianco dell'amico di sempre Renato dopo il suo rientro del 9 agosto 1975.
Ammalatosi negli anni novanta, Gegè ritornò a Napoli dopo aver vissuto per quarant'anni a Milano e Renato, temendo per lui, scrisse e gli dedicò la canzone Addò sta Gegè, ma invece lo precederà di quattro anni, scomparendo nella sua casa romana il 20 maggio 2001 e quest'ultima canzone non sarà mai incisa.
Di Giacomo fu molto rattristato per la scomparsa del vecchio amico, ma non potè presentarsi al suo funerale a causa dei suoi problemi di salute, che lo costrinsero sulla sedia a rotelle già nel 2003, quando, in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno, il presidente della regione Campania Antonio Bassolino e l'assessore Teresa Amato gli consegnarono il Premio Carosone nella sua casa di Poggioreale, dove morirà due anni dopo.
Nipote del poeta Salvatore Di Giacomo, iniziò piccolissimo a suonare la grancassa ed i piatti orchestrali insieme al fratello Pino, che suonava il rullante, prima di avere una batteria tutta sua a dieci anni e di essere assunto al cinema Sansone per eseguire dal vivo (era l'epoca del muto) le colonne sonore dei film proiettati, come La grande parata di King Vidor (1925), che aveva per trama la Prima guerra mondiale, imparando l'arte, che gli sarebbe presto tornata utile, di inventare suoni, rumori e trovate da ogni cosa che si potesse percuotere.
Dopo essere stato al servizio delle orchestre di Gino Campese, Nello Segurini, Armando Del Cupola e Gino Conte durante il periodo della Seconda guerra mondiale, il 28 ottobre 1949 venne ingaggiato, insieme al chitarrista olandese Peter Van Wood, da Renato Carosone, entrando a far parte di un trio che avrebbe segnato una svolta nella storia della canzone napoletana.
Il primo dei dischi di successo del trio, incisi per la Pathé, conteneva Music music music, suonata da Renato Carosone e Gegè Di Giacomo e cantata da Peter Van Wood, che nel 1952 lasciò la coppia per intraprendere una carriera da solista.
Gegè Di Giacomo, invece, rimase al fianco di Carosone, che aggregò altri musicisti fino a formare una propria band, definitasi completamente nella seconda metà degli anni cinquanta "Complesso Carosone".
Molti dei brani di Carosone nacquero dalla lunga collaborazione con il paroliere Nisa ed il merito dello straordinario successo internazionale di essi fu anche di Gegè, che la sera del 13 maggio 1954, al Caprice di Milano, durante un'introduzione de La pansé, urlò improvvisamente: "Canta Napoli! Napoli in fiore!", che divenne il suo grido di battaglia, adattato perfettamente a tutti i brani da lui eseguiti, dei quali la maggior parte narrati in prima persona, come Pigliate 'na pastiglia ("Napoli in farmacia!"), T'è piaciuta? ("Napoli matrimoniale!") e Caravan petrol ("Napoli petrolifera!").
Il 5 gennaio 1957 Carosone ed il suo gruppo iniziarono a Cuba una fortunata tournée americana, che si concluse con un concerto trionfale alla prestigiosa Carnegie Hall di New York.
Dopo l'addio alle scene di Carosone del 7 settembre 1960, Di Giacomo si lanciò per un po' nell'avventura solista, affacciandosi ai Festival di Napoli del 1961 (dove cantò Tutt'a famiglia, ripetuta da Aurelio Fierro, che si classificò terza e Pi-rikì-Kukè, ripetuta da Gloria Christian) e del 1962 (dove cantò Chin' 'e fuoco, ripetuta da Cocky Mazzetti ed O' monumento, ripetuta da Carla Boni) e mettendo in piedi un proprio gruppo, ma non ebbe un successo e decise anch'egli di congedarsi dal mondo dello spettacolo, facendo solo un'apparizione al fianco dell'amico di sempre Renato dopo il suo rientro del 9 agosto 1975.
Ammalatosi negli anni novanta, Gegè ritornò a Napoli dopo aver vissuto per quarant'anni a Milano e Renato, temendo per lui, scrisse e gli dedicò la canzone Addò sta Gegè, ma invece lo precederà di quattro anni, scomparendo nella sua casa romana il 20 maggio 2001 e quest'ultima canzone non sarà mai incisa.
Di Giacomo fu molto rattristato per la scomparsa del vecchio amico, ma non potè presentarsi al suo funerale a causa dei suoi problemi di salute, che lo costrinsero sulla sedia a rotelle già nel 2003, quando, in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno, il presidente della regione Campania Antonio Bassolino e l'assessore Teresa Amato gli consegnarono il Premio Carosone nella sua casa di Poggioreale, dove morirà due anni dopo.
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