Formatasi in gruppi sperimentali, si è imposta tra il 1969 e il 1976 al Teatro Stabile dell'Aquila, lavorando con registi come Calenda (Operetta di Gombrowicz, 1969); Trionfo (Arden di Feversham di anonimo elisabettiano, 1971) e Cobelli (La pazza di Chaillot di Giraudoux, 1972; La figlia di Iorio di D'Annunzio, 1973; Antonio e Cleopatra di Shakespeare, 1974).
Le sue doti d'attrice ricca di estri, di sensibilità e di forza comunicativa si sono soprattutto espresse nel monologo Molly cara (1979) da Joyce e in Rosmersholm di Ibsen (1980), diretto da Castri.
Si è dedicata al cinema come sceneggiatrice (Storia di Piera, 1983 e Il futuro è donna, 1984, entrambi di Marco Ferreri) e come interprete (è stata premiata con il David di Donatello per la miglior attrice non protagonista per le sue interpretazioni in L'ora di religione, 2002, di Marco Bellocchio e Il Divo, 2008, di Paolo Sorrentino) senza mai abbandonare il teatro.
Ha recitato in entrambe le serie della fiction Tutti pazzi per amore nel ruolo di Clelia.
Le sue doti d'attrice ricca di estri, di sensibilità e di forza comunicativa si sono soprattutto espresse nel monologo Molly cara (1979) da Joyce e in Rosmersholm di Ibsen (1980), diretto da Castri.
Si è dedicata al cinema come sceneggiatrice (Storia di Piera, 1983 e Il futuro è donna, 1984, entrambi di Marco Ferreri) e come interprete (è stata premiata con il David di Donatello per la miglior attrice non protagonista per le sue interpretazioni in L'ora di religione, 2002, di Marco Bellocchio e Il Divo, 2008, di Paolo Sorrentino) senza mai abbandonare il teatro.
Ha recitato in entrambe le serie della fiction Tutti pazzi per amore nel ruolo di Clelia.
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