Profondi occhi scuri, pelle candida, capelli bruni: Lina Sastri è stata la giovane scoperta cinematografica di Nanni Moretti in Ecce Bombo. Sorridente e disinibita, ha fatto perdere la testa un pò a tutti i registi che l'hanno incontrata nelle loro strade: Gianfranco Mingozzi, Giuseppe Bertolucci, Nanni Loy e Ricky Tognazzi. Segnando il cinema così come il teatro e la televisione. Una carriera costellata di ruoli decisivi in film che hanno anche sbancato il botteghino e che l'hanno vista primeggiare come uno dei pochi volti freschi e davvero promettenti del cinema italiano. Meritatamente, oggi si gode il successo di 3 David di Donatello e la sua faccia da brava ragazza dalle sopracciglia folte si immerge di musica napoletana di cui si fa esportatrice in tutto il mondo. Musica, recitazione, palco e set. Classico e modernità. Tradizione napoletana e orgoglio italiano. Tutto calca, tutto tocca con rara grazia e sensibilità, mostrandosi impeccabile, eccezionale. Quando la cinepresa le offre un primo piano, Lina Sastri scava con eleganza nelle nostre radici alla ricerca di un percorso riservato e ricco di sorprese che le permetta di arrivare fino a noi. È sempre stato così, fin da quando scomposta e spaventata, alzava il suo sguardo al di sopra dell'obiettivo della macchina da presa nel suo film d'esordio Il prefetto di ferro. Di madre napoletana e padre siciliano, è ancora adolescente quando calca i palcoscenici del suo quartiere e capisce esattamente cosa vuole fare da grande: l'attrice. Dotata di spirito di sacrificio e temperamento sanguigno comincia così a formarsi in teatro, mettendo mano a quella recitazione popolare napoletana e alla tradizione del teatro partenopeo che sono di sua eredità, così come di tutti i napoletani. Vitale, musicale e tragica, dà il meglio di sé in "Masaniello" con Mariano Rigillo e poi è una strepitosa Figliastra in "Sei personaggi in cerca d'autore" di Luigi Pirandello. Entrata nelle grazie di Eduardo De Filippo, lavora con lui alla trasposizione televisiva di 'Na Santarella (1975) con Marisa Laurito, che le aprirà le porte della televisione costellandole gli esordi di impegni. La vedremo infatti apparire nella miniserie L'assassinio di Federico Garcia Lorca (1976) di Alessandro Cane con Alessandro Haber e Isa Miranda, e poi nella fiction Gli ultimi tre giorni (1977) del sottovalutato Gianfranco Mingozzi. L'esordio cinematografico arriva nel 1977 con Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, del quale diventerà una delle attrici predilette. Nella pellicola ha occasione di recitare con Giuliano Gemma, Claudia Cardinale e Stefano Satta Flores, ma è accanto a Nanni Moretti che la Sastri emerge pienamente nel panorama cinematografico italiano. Il suo Ecce Bombo (1978) le permetterà di diventare uno dei nuovi volti della settima arte italiana. A cavallo fra gli Anni Settanta e Ottanta torna in televisione recitando nelle miniserie Dopo un lungo silenzio (1978), Orient-Express (1979), Vita di Antonio Gramsci (1981) e Anna Kuliscioff (1981), poi sarà diretta nuovamente da Mingozzi ne La vela incantata (1982) creando un sodalizio artistico che si protrarrà anche ne Le lunghe ombre (1987). Ma non solo Mingozzi nella sua carriera, perché la Sastri è anche una delle attrici preferite da Nanni Loy che la inserisce, senza il minimo dubbio sulle sue capacità recitative, accanto a Vittorio Caprioli in Café Express (1980), ma soprattutto in Mi manda Picone (1983), storia di un traffichino di scarpe spaiate che è incaricato dalla moglie di un operaio di trovare il coniuge scomparso. La Sastri, in mezzo a un cast che comprende Giancarlo Giannini, Carlo Croccolo, Leo Gullotta e Aldo Giuffré, si muove nei territori del grottesco con una leggerezza incredibile. È definitivo, più che attrice popolare, è attrice "sociale". E il cinema se ne accorge, tanto è vero che la premia con il Nastro d'Argento e il David di Donatello come miglior attrice protagonista. L'ultima collaborazione con Loy risale invece al 1989 nel film tv Gioco di società, poi purtroppo il regista morirà. Nel 1983 si fa maga nel film I paladini – Storia d'armi e d'amori con Maurizio Nichetti, e lo stesso anno recita diretta da Fabio Carpi nel film tv Le ambizioni sbagliate, affiancando poi la fulgida Alida Valli ne Il malinteso. Ritroverà la Valli nel 1985, quando Giuseppe Bertolucci la vorrà in Segreti e segreti, anche con Stefania Sandrelli, pellicola grazie alla quale vincerà il suo secondo David come miglior attrice protagonista. Strana la vita (1987) è l'ultimo film che gira con Bertolucci, poi passa al film tv La bella Otero (1985) con Harvey Keitel e a stringere nella mani il suo ultimo David (questa volta come miglior attrice non protagonista per L'inchiesta (1986), sempre accanto a Keitel. Dopo La posta in gioco (1988) con Caprioli e la miniserie Assunta Spina (1992), comincia a spingersi nel mondo della canzone, principalmente napoletana, portando al Festival di Sanremo del 1992 "Femme e'mare". Ma arriverà a cantare persino in giapponese. Continua, invece, a vele spiegate la sua carriera teatrale: nel 1994, recita il ruolo di Ellida ne "La donna del mare" di Ibsen, raccogliendo consensi da parte del pubblico e della critica. Ma l'anno dopo, l'aspetta uno dei ruoli più difficili della sua carriera: quello di Anna Magnani nella pellicola Celluloide (1995) con Christopher Walken. Diventata una delle attrici predilette da Ricky Tognazzi, si dà alla fiction, principalmente religiosa, recitando ne La Bibbia – David (1997), Don Bosco (2004), Rita da Cascia (2004) e San Pietro (2005). Ma sono anche da ricordare le sue performances televisive nei serial Nessuno escluso (1997), Stiamo bene insieme (2002), Il vizio dell'amore (2006), Nata ieri (2007) e le fiction Assunta Spina (2006) e Crimini – Il covo di Teresa (2006) in cui è protagonista.
Premi & Nomination
David di Donatello 1987 Premio miglior attrice non protagonista per il film L'inchiesta di Damiano Damiani
David di Donatello 1985
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