26.3.11

Jacovitti












Benito Franco Giuseppe Jacovitti è stato un autore di fumetti italiano.
Nato in una famiglia arbëreshë, già all'età di sette anni iniziò a mostrare il suo interesse per i fumetti. Si trasferisce, ancora bambino, con la famiglia prima a Macerata e poi a Firenze dove frequenterà il liceo artistico.
Nel 1939, ancora sedicenne, iniziò la sua carriera pubblicando per la rivista satirica fiorentina Il brivido alcune panoramiche (ovvero delle tavole a pagina intera piene di gags) di cui la prima, la linea Maginot, ironizzava sulla guerra poi la storia a fumetti Pippo e gli inglesi che lo fece subito notare procurandogli la collaborazione quasi trentennale per il settimanale Il Vittorioso dell'editrice cattolica AVE, che l'avrebbe fatto conoscere a tutta l'Italia. L'esile corporatura del giovane Jacovitti gli valse il soprannome di Lisca, e per questo come icona con cui firmare le sue tavole adottò appunto una lisca di pesce. La collaborazione con Il Vittorioso nata nel 1940 sarebbe continuata fino al 1969, quando questo chiuse i battenti. Jacovitti continuò il suo lavoro con Il Giorno dei Ragazzi, supplemento de Il Giorno, per il quale, il 28 marzo 1957 aveva creato il suo più famoso personaggio, Cocco Bill.
« Siamo nella seconda metà del secolo scorso e le vicende del nostro si svolgono nel leggendario far west.Arizona? Texas? Colorado? Fate voi, ragazzi. L'essenziale è che sia far west! »
(Questo, come altri, è un esempio di come Benito Jacovitti usava introdurre le sue storie.Ecco il testo dell'incipit di "Cocco Bill fa sette più")
Sempre per Il Giorno crea tre formidabili personaggi romani: Tizio, Caio e Sempronio i quali si esprimono nel più maccheronico dei latinorum.
Sempre sul Giorno dei Ragazzi (allegato settimanale del quotidiano grazie al quale la tiratura aumentava di circa 40/50.000 copie) dava vita alla saga di Tom Ficcanaso, giornalista detective protagonista di molte storie, Gamba di Quaglia, Chicchirino, Microciccio Spaccavento, Gionni Galassia.
Anche sul quotidiano erano famose le sue panoramiche all'ultima pagina a colori sulle edizioni del lunedì, mentre sul Giorno della Donna nacque Lolita Dolcevita e sul quotidiano Elviro il Vampiro e la storia a strisce di Baby Tarallo.
Nei primi anni cinquanta fu anche collaboratore del Quotidiano, giornale dell'Azione Cattolica, per il quale produsse vignette con più chiari spunti satirici legati all'attualità politica dell'epoca (in pratica fu il primo in Italia a fare una vignetta in prima pagina che era quasi un editoriale). Dalla fine degli anni quaranta collaborò anche con Il Travaso delle idee nel quale, insieme a Federico Fellini, diede luogo alla storia anticomunista sui "due compagni" che dovette abbandonare per resistenze da parte dell'editrice AVE del Vittorioso (il grande Jacovitti, gli dissero, non può collaborare con un giornaletto del genere) e quindi Jacovitti continuò con lo pseudonimo di "Franz" mentre poi dal 1957 al 1960, realizzò tre meravigliose storie a fumetti: Sempronio, Pasqualino Rififì e Alonzo.
Continuò anche il lavoro con il Corriere dei Piccoli dal 1968 al 1982 dando vita al mitico Zorry Kid (parodia incredibile di Zorro), Jak Mandolino (personaggio ripreso dal Vittorioso e modernazzato dalla presenza di un "diavoletto tentatore" Pop Korn, Tarallino, Checco e continuando con la pubblicazione di Cocco Bill. Da ricordare poi la prestigiosa collaborazione con la rivista Linus, nata nel 1965 sotto la guida di Oreste del Buono dove creo prima Gionni Peppe e poi Joe Balordo.
La sua ultima collaborazione, iniziata nel 1978, è con Il Giornalino delle Edizioni Sanpaolo, che continua ancora oggi a redigere storie sul suo personaggio più famoso, Cocco Bill, realizzate dal suo allievo Luca Salvagno. Negli anni novanta ormai anziano usa farsi inchiostrare le tavole da un giovane autore svizzero trapiantato nel Salentino, Nedeljko Bajalica, che lo seguirà fino agli ultimi giorni prima come assistente e poi come co-autore nella serie RAP realizzata per la Balacco Editore.
Jacovitti è entrato a pieno titolo negli annali storici del fumetto italiano, soprattutto grazie alla forma caricaturale dei suoi personaggi. I comics di Jacovitti hanno riscosso il plauso della critica, e si sono intrecciati spesso con gli accadimenti di portata epocale che hanno contraddistinto l'evolversi dell'Italia. Tantissimi gli scolari degli anni sessanta-settanta che, fra libri e quaderni, nel loro zainetto non facevano mai mancare il suo diario, il famosissimo Diario Vitt.
La caratteristica forma anatomica dei piccoli personaggi ai quali ha dato vita sulla carta, la loro espressione a volte gioiosa, a volte grottesca, i suoi salumi ed affettati, serpenti e lumaconi che guardano con ogni tipo di espressione, nonché tanti altri oggetti i più diversificati e sparsi nei posti più impensati, lo hanno reso popolare al grande pubblico.
Non molti sono a conoscenza di una sua produzione di fumetti per adulti, contraddistinte dal suo solito stile, ma comunque esplicite su temi sessuali. Nel 1977 infatti pubblica, assieme a Marcello Marchesi, il libro Kamasultra. In tutta l'opera di Jacovitti c'è invero una punta di erotismo seppur accennata e caricaturale. In un'intervista di fine anni settanta l'autore racconta le costrizioni della censura sul suo lavoro giovanile fino ad imporgli delle figure femminili asettiche, in perfetta antitesi con la sua tendenza ad esagerarne gli attributi.
Jacovitti si è impiegato anche nella pubblicità, famosi i caroselli con Coccobill quelli di Zorry Kid per l'olio Teodora e prima di tutti quelli di Pecor Bill per la Lanerossi Vicenza; ma sempre in pubblicità fece un lavoro gigantesco creando oltre 100 campagne pubblicitarie (dalla Esselunga ai Concessionari FIAT, dalla Autobianchi ai Caravan ARCA, dalla Banca Popolare dell'Emilia alle casseforti STAR, dalla Voxson alle Ferrovie dello Stato, dalla Schiapparelli all'Ambra Solare etc), e nella cartellonistica politica, come autore schierato per i Comitati Civici, con numerosi poster di natura satirica apprezzati anche dai partiti di opposizione.

Stile e influenze
Dal punto di vista stilistico Jacovitti subì l'influenza di Elzie Crisler Segar, padre di Braccio di Ferro e quella dell'autore svizzero Walter Faccini. I testi dei suoi fumetti sono spesso accostati ai nuovi termini entrati nel linguaggio comune, ma gli è stata mossa l'accusa secondo la quale i suoi disegni surreali, che a volte sconfinano nel paranoico, rappresentano scene eccessivamente violente.
« Qualcuno brontolò perché, per esempio nelle storie western, c'era qualche ammazzamento. Ma sarà violenza quella in cui il morto fa un paio di capriole, entra nella cassa e cammina per il cimitero con mani e piedi che gli escono dai legni? »
(Benito Jacovitti, in una intervista al Corriere della Sera del 22 novembre 1992)
Jacovitti prediligeva il realizzare i fumetti di getto, come per Moebius o Andrea Pazienza: ad un'attenta osservazione, si può notare come ogni linea delle sue tavole è ripassata molte e molte volte con il suo tipico tratto leggero.
Lo "stile Jacovitti" ha ispirato molti fumettisti, tra questi il famoso e coevo Francisco Ibáñez molto noto in Spagna per aver creato i personaggi di Mortadelo y Filemón.

I personaggi

Lo Jacovitti Club
Nel 1993 su iniziativa di un suo fan, Edgardo Colabelli, nasce lo Jacovitti Club del quale Benito Jacovitti divenne subito presidente. In oltre dieci anni di attività il Club annovera oltre 600 associati in tutto il mondo e molte autorità si iscrivono al Club e ne leggono le divertenti pubblicazioni. Tra gli iscritti figurano Vittorio Sgarbi, Sergio Zavoli, Demetrio Volcic, Alfredo Biondi, Sergio Bonelli, Oscar Luigi Scalfaro.
Organo ufficiale dello Jacovitti Club è lo "Jacovitti Magazine", rivista patinata anche a colori di grande formato. Il Club pubblica anche un libro intitolato "Il Salgarone", dedicato ai romanzi di Emilio Salgari liberamente interpretati con oltre 300 disegni di Jacovitti, e tre poster giganti e due portfoli a tiratura limitata. Sono inoltre stampate due serie di cartoline tirate a sole 500 copie.
Viene inoltre istituito il Premio Internazionale "Lisca di Pesce" vinto tra gli altri da Silver, Giorgio Cavazzano, Corrado Mastantuono, Luciano Bottaro, Luca Salvagno e Silvia Ziche. Il Club è ora presieduto dalla figlia di Jacovitti, Silvia.

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