14.3.11

open water


è un film statunitense a basso costo del 2003 scritto e diretto dal regista Chris Kentis sulla base di una storia vera.
Chris Kentis e la moglie Laura Lau, entrambi subacquei provetti, hanno ideato e finanziato il progetto con circa 130.000 dollari, per poi venderlo alla Lion's Gate per due milioni e mezzo dopo averlo presentato al Sundance Film Festival.
Le riprese, interamente in digitale, e con una qualità inferiore allo standard cinematografico usuale, sono state girate solitamente nei week-end o durante delle festività, da una troupe di al massimo due o tre persone, coadiuvate da un buon numero di esperti di squali addetti alla sicurezza (70.000 dollari sono stati spesi solo per questo). Il regista Chris Kentis è anche stato l'unico operatore di macchina per tutte le scene, che hanno portato lui e i due protagonisti in acqua per più di 120 ore.
Nessun effetto speciale è stato aggiunto in post-produzione, ma tutto ciò che è presente nel film è vero, e gli squali sono stati attirati sulla scena con impasti oleosi di pesce, sotto la supervisione dell'esperto Stuart Cove. Nessuno della troupe è comunque stato ferito da uno degli squali presenti sul set (Squali Caraibici di barriera), ma i due attori Blanchard Ryan e Daniel Travis indossavano un completo di ferro sotto la muta. La Ryan è stata comunque morsa da un barracuda il primo giorno di riprese.
Il film ha avuto un seguito nel 2006, Alla deriva - Adrift per la regia di Hans Horn

Trama
Susan e Daniel, una giovane coppia con la passione per la subacquea, decidono di staccare dallo stress dei rispettivi impieghi per un week-end, recandosi a fare delle immersioni ricreative. Una delle guide presenti sull'imbarcazione che li porta al largo sul luogo dell'immersione, però, sbaglia nel registrare i subacquei risaliti a bordo. Come risultato, Susan e Daniel, riemersi un po' in ritardo per essere rimasti ad osservare una murena, si ritrovano, soli e impotenti, in mezzo all'oceano. Meduse, barracuda e squali non tardano a farsi vivi, mentre i due vengono trascinati dalla corrente in preda alla disperazione. Daniel viene morso da uno squalo, e nonostante le attenzioni di Susan, muore durante la notte, a causa di un secondo attacco da parte degli squali. Susan morira il giorno dopo, annegandosi. A causa della superficialità dei controlli, la loro assenza viene scoperta solo il mattino dopo e solo allora iniziano le ricerche. Non sarà più possibile ritrovarli, ma alla fine del film viene mostrata una scena in cui dei pescatori trovano la macchina fotografica di Daniel dentro lo stomaco di uno squalo, e si chiude con la frase "immaginate se funziona!".

La storia
L'idea di base del film è stata tratta dalla storia vera occorsa nel 1998 a due subacquei statunitensi, Tom ed Eileen Lonergan, sulla grande barriera corallina australiana, dimenticati dall'imbarcazione di appoggio nel corso di un'immersione, i cui corpi non sono mai stati ritrovati. Poco tempo dopo, nella stessa zona, è stata ritrovata una macchina digitale subacquea nello stomaco di uno squalo pescato, e i due fatti sono stati collegati.
Gli eventi del film, dunque, sono solo una ricostruzione immaginaria dell'autore, che ha ipotizzato uno svolgimento dei fatti e ha messo in relazione i due eventi qui sopra citati. Le due vittime reali potrebbero infatti essere decedute per annegamento o disidratazione, piuttosto che per attacchi di squali.

Nessun commento:

Posta un commento