« Io, se potessi, scenderei in campo adesso, su un prato o all'oratorio. Perché io amo il calcio »
(Stefano Borgonovo)
(Stefano Borgonovo)
Ha esordito in Serie A pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno, il 14 marzo 1982 con la maglia del Como contro l'Ascoli. Nelle due stagioni seguenti ha giocato sempre con i lariani fra i cadetti, senza riuscire a mettersi mai in luce per passare nel 1984 alla Sambenedettese con cui disputa un ottimo campionato segnando 13 gol. Torna l'anno seguente al Como, in Serie A, disputando un'altra ottima stagione con 10 gol, a cui seguono altre due annate tra gli azzurri.
Fiorentina
Nel 1988 viene acquistato dal Milan e subito girato in prestito alla Fiorentina. In maglia viola Borgonovo esplode formando con Roberto Baggio una coppia eccezionale di attaccanti, soprannominata "B2". I due giocatori realizzano 29 dei 44 gol totali messi a segno in campionato dalla Fiorentina: 14 per Stefano Borgonovo, 15 per Roberto Baggio. Di Borgonovo restano memorabili due gol: quello di testa al 90' su corner di Baggio che regala ai viola la vittoria per 2-1 sui rivali della Juventus, e quello all'85' che sancisce il 4-3 contro l'Inter capolista e futura campione d'Italia: Borgonovo intuisce il retropassaggio di Bergomi a Zenga, lo intercetta con uno scatto fulmineo e deposita la palla in rete.
Sempre nel 1988 Borgonovo viene chiamato in Nazionale, con cui esordisce il 22 febbraio 1989 nella ripresa contro la Danimarca. Nel giro di un mese colleziona 3 presenze, che tuttavia saranno le sole della sua carriera, dopo quelle nell'Under 21 del 1985.
Al termine della stagione il Milan, proprietario del cartellino di Borgonovo, richiama l'attaccante a Milano, nella speranza di trovare in lui il sostituto ideale di Pietro Paolo Virdis. Borgonovo vuole restare a Firenze, città alla quale è ormai legatissimo: insiste quindi con Adriano Galliani affinché gli venga concesso almeno un altro anno di prestito, ma la sua richiesta non viene esaudita.
Sempre nel 1988 Borgonovo viene chiamato in Nazionale, con cui esordisce il 22 febbraio 1989 nella ripresa contro la Danimarca. Nel giro di un mese colleziona 3 presenze, che tuttavia saranno le sole della sua carriera, dopo quelle nell'Under 21 del 1985.
Al termine della stagione il Milan, proprietario del cartellino di Borgonovo, richiama l'attaccante a Milano, nella speranza di trovare in lui il sostituto ideale di Pietro Paolo Virdis. Borgonovo vuole restare a Firenze, città alla quale è ormai legatissimo: insiste quindi con Adriano Galliani affinché gli venga concesso almeno un altro anno di prestito, ma la sua richiesta non viene esaudita.
Milan
Rientrato al Milan Borgonovo fatica ad ambientarsi: non digerisce gli schemi di Arrigo Sacchi, e continua a sentire una forte nostalgia per Firenze e la Fiorentina. Ciò nonostante il suo avvio è promettente: segna un gol nel 3-0 contro il Cesena alla prima di campionato, e una tripletta al Galatasaray. Dopo due mesi si infortuna gravemente al ginocchio.
Operatosi a Firenze per sua volontà, rientra dopo una lunga convalescenza appena in tempo per dare un buon contributo nella vittoria finale in Coppa dei Campioni, segnando gli unici due gol in trasferta della squadra (ad Helsinki e in semifinale contro il Bayern Monaco). Fondamentale si rivela la sua prestazione proprio nelle due partite di semifinale contro il Bayern Monaco: all'andata il Milan passa in casa per 1-0 con un rigore di Marco van Basten fischiato per un fallo sull'ex giocatore di Como e Fiorentina; al ritorno Borgonovo segna il gol in trasferta che, nonostante la sconfitta per 2-1, spinge il Milan verso la finale. Nei supplementari di quella partita, all'ultimo minuto, Borgonovo manda incredibilmente alto il tiro del possibile 2-2, sfiorando una doppietta in Europa.
Operatosi a Firenze per sua volontà, rientra dopo una lunga convalescenza appena in tempo per dare un buon contributo nella vittoria finale in Coppa dei Campioni, segnando gli unici due gol in trasferta della squadra (ad Helsinki e in semifinale contro il Bayern Monaco). Fondamentale si rivela la sua prestazione proprio nelle due partite di semifinale contro il Bayern Monaco: all'andata il Milan passa in casa per 1-0 con un rigore di Marco van Basten fischiato per un fallo sull'ex giocatore di Como e Fiorentina; al ritorno Borgonovo segna il gol in trasferta che, nonostante la sconfitta per 2-1, spinge il Milan verso la finale. Nei supplementari di quella partita, all'ultimo minuto, Borgonovo manda incredibilmente alto il tiro del possibile 2-2, sfiorando una doppietta in Europa.
Dopo il Milan
Al termine della stagione, nonostante gli elogi di Arrigo Sacchi, che lo avrebbe volentieri tenuto al Milan, Borgonovo vuole coronare il suo sogno di vestire nuovamente la maglia viola. Stefano però, reduce dall'infortunio al ginocchio, non è più lo stesso di prima. Anche la Fiorentina è cambiata molto: dopo la cessione di Roberto Baggio la proprietà del club è passata a Mario Cecchi Gori, che come primo acquisto annuncia proprio Borgonovo.
Dopo due stagioni (42 presenze e 7 gol tra campionato e Coppa Italia) Borgonovo nel 1992 lascia la Fiorentina e si trasferisce al Pescara. A Pescara Stefano segna 9 gol, ma non riesce a salvare la squadra dalla serie B. A gennaio dell'anno successivo, durante il mercato di riparazione, Borgonovo torna in serie A passando all'Udinese con cui segna 5 gol in 12 partite, tra cui la sua ultima doppietta in Serie A nella sfida salvezza contro la Cremonese (3-3) che non basta ad impedire la retrocessione della squadra friulana. Proprio a Udine chiude nel 1996 la carriera, dopo la parentesi di un anno al Brescia: nelle ultime due annate non riesce mai ad andare in gol.
Dopo due stagioni (42 presenze e 7 gol tra campionato e Coppa Italia) Borgonovo nel 1992 lascia la Fiorentina e si trasferisce al Pescara. A Pescara Stefano segna 9 gol, ma non riesce a salvare la squadra dalla serie B. A gennaio dell'anno successivo, durante il mercato di riparazione, Borgonovo torna in serie A passando all'Udinese con cui segna 5 gol in 12 partite, tra cui la sua ultima doppietta in Serie A nella sfida salvezza contro la Cremonese (3-3) che non basta ad impedire la retrocessione della squadra friulana. Proprio a Udine chiude nel 1996 la carriera, dopo la parentesi di un anno al Brescia: nelle ultime due annate non riesce mai ad andare in gol.
Allenatore
Passano un po' di anni prima che Stefano muova i primi passi da allenatore, tutti compiuti all'interno della società che l'ha visto crescere, il Como, con le diverse formazioni giovanili. Lascia nel 2005 per problemi di salute.
La malattia
Il 5 settembre 2008 annuncia di essere stato colpito, come accaduto ad altri calciatori, dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di non essere in grado di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale. La notizia del dramma di Borgonovo raggiunge anche il ritiro della nazionale, in quella data impegnata in vista della preparazione a due incontri di qualificazione ai Mondiali di Calcio del 2010, dove Gianluigi Buffon e Fabio Cannavaro si dicono preoccupati perché negli ultimi anni molti calciatori ritirati sono stati colpiti e uccisi dalla SLA (tra cui il giovane Lauro Minghelli, Adriano Lombardi, Albano Canazza, Piergiorgio Corno e Gianluca Signorini, storica bandiera del Genoa).
Domenica 21 settembre 2008 allo stadio Sinigaglia di Como in occasione della partita di campionato tra il Como e la Canavese è stato organizzato un evento che ha visto partecipare lo stesso Borgonovo e molti suoi ex compagni e avversari. L'incasso della giornata è andato interamente alla neonata Fondazione.
Domenica 21 settembre 2008 allo stadio Sinigaglia di Como in occasione della partita di campionato tra il Como e la Canavese è stato organizzato un evento che ha visto partecipare lo stesso Borgonovo e molti suoi ex compagni e avversari. L'incasso della giornata è andato interamente alla neonata Fondazione.
Dal 2008 Borgonovo collabora con il quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport e con il sito dei tifosi della Fiorentina: Fiorentina.it.
Mercoledì 8 ottobre 2008 allo stadio Artemio Franchi di Firenze, Fiorentina e Milan sono scese in campo per una amichevole dedicata a Borgonovo, il cui ricavato è stato devoluto alla ricerca sulla SLA.
Mercoledì 8 ottobre 2008 allo stadio Artemio Franchi di Firenze, Fiorentina e Milan sono scese in campo per una amichevole dedicata a Borgonovo, il cui ricavato è stato devoluto alla ricerca sulla SLA.
Giovedì 22 gennaio 2009 David Beckham insieme all'ex allenatore del Milan Carlo Ancelotti, fanno visita a Stefano nella sua abitazione.
Venerdì 27 marzo 2009 allo Stadio Luigi Ferraris di Genova, gli sportivi genovesi di Genoa C.F.C. e U.C. Sampdoria si sono riuniti intorno a lui per la partita di calcio benefica "Uniti contro la SLA" il cui incasso andrà alla Fondazione Borgonovo ed alla Gigi Ghirotti.
Lunedì 7 settembre 2009 allo Stadio Giuseppe Meazza "San Siro", si sono affrontate nella consueta partita di calcio benefica "Uniti contro la SLA", le vecchie glorie del Milan e del Real Madrid, il cui incasso andrà alla Fondazione Borgonovo ed alla Gigi Ghirotti.
Martedì 13 aprile 2010 allo Stadio Artemio Franchi, in occasione della partita di ritorno della semifinale di Tim Cup fra Fiorentina e Inter, a cui ha assistito dalla Curva Fiesole, gli è stato conferito il Fiorino d'oro, massima onorificenza per un cittadino non fiorentino.
Attualmente vive nella sua abitazione di Giussano.
Venerdì 27 marzo 2009 allo Stadio Luigi Ferraris di Genova, gli sportivi genovesi di Genoa C.F.C. e U.C. Sampdoria si sono riuniti intorno a lui per la partita di calcio benefica "Uniti contro la SLA" il cui incasso andrà alla Fondazione Borgonovo ed alla Gigi Ghirotti.
Lunedì 7 settembre 2009 allo Stadio Giuseppe Meazza "San Siro", si sono affrontate nella consueta partita di calcio benefica "Uniti contro la SLA", le vecchie glorie del Milan e del Real Madrid, il cui incasso andrà alla Fondazione Borgonovo ed alla Gigi Ghirotti.
Martedì 13 aprile 2010 allo Stadio Artemio Franchi, in occasione della partita di ritorno della semifinale di Tim Cup fra Fiorentina e Inter, a cui ha assistito dalla Curva Fiesole, gli è stato conferito il Fiorino d'oro, massima onorificenza per un cittadino non fiorentino.
Attualmente vive nella sua abitazione di Giussano.
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