è un formaggio fresco a pasta filata, simile alla mozzarella ma dalla consistenza molto più morbida e filamentosa, prodotto nella Murgia in particolare ad Andria suo luogo di invenzione ed in varie zone della Puglia.
Caratteristiche principali
Si presenta come una sfera di diametro compreso tra i 7 e i 10 centimetri (in tale formato è detta burratina monoporzione) oppure tra i 15 e i 20 centimetri, con una superficie liscia di colore bianco lucente; il suo sapore è dolce e burroso.
Processo di produzione
La burrata viene lavorata a mano con una farcitura di crema di siero e pezzi di pasta filata; la farcitura è detta Stracciatella, poiché i pezzi di pasta vengono stracciati a mano, ed è contenuta in un involucro ("sacchetto") anch'esso formato da pasta filata.
Per la sua preparazione, si mischiano latte fresco, siero ottenuto lasciando acidificare una parte della mungitura del giorno precedente, e caglio di vitello, in modo da ottenere un pH intorno a 6.1-6.2.
La prima fase, detta cagliata, si ha quando il liquido inizia a coagulare. A questo punto si rompe grossolanamente la massa, ottenendo una parte liquida di colore verdognolo, il siero, e la cagliata vera e propria, che consiste in una serie di grumi.
Si lascia riposare il composto per 4-5 ore, fino a che si verifica che la pasta inizia a filare.
Per ottenere il sacchetto, si modella tramite soffiatura di aria (che un tempo veniva eseguita a bocca, mentre ai giorni nostri viene eseguita con macchinari che filtrano e sterilizzano l'aria) un foglio di pasta filata spesso circa un centimetro per ottenere la forma desiderata. L'involucro viene quindi riempito con la pasta filata, amalgamata con crema di siero, e il sacchetto chiuso con un nastrino di paglia artificiale per alimenti e lasciato nell'acqua di filatura.
Come ultima operazione prima del confezionamento, si immerge per qualche minuto la burrata in salamoia per la salatura.
Molto diffusa è anche la sola Stracciatella, la farcitura senza l'involucro, che viene venduta sfusa in vaschette.
Per la sua preparazione, si mischiano latte fresco, siero ottenuto lasciando acidificare una parte della mungitura del giorno precedente, e caglio di vitello, in modo da ottenere un pH intorno a 6.1-6.2.
La prima fase, detta cagliata, si ha quando il liquido inizia a coagulare. A questo punto si rompe grossolanamente la massa, ottenendo una parte liquida di colore verdognolo, il siero, e la cagliata vera e propria, che consiste in una serie di grumi.
Si lascia riposare il composto per 4-5 ore, fino a che si verifica che la pasta inizia a filare.
Per ottenere il sacchetto, si modella tramite soffiatura di aria (che un tempo veniva eseguita a bocca, mentre ai giorni nostri viene eseguita con macchinari che filtrano e sterilizzano l'aria) un foglio di pasta filata spesso circa un centimetro per ottenere la forma desiderata. L'involucro viene quindi riempito con la pasta filata, amalgamata con crema di siero, e il sacchetto chiuso con un nastrino di paglia artificiale per alimenti e lasciato nell'acqua di filatura.
Come ultima operazione prima del confezionamento, si immerge per qualche minuto la burrata in salamoia per la salatura.
Molto diffusa è anche la sola Stracciatella, la farcitura senza l'involucro, che viene venduta sfusa in vaschette.
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