Nel
1967 vinse il Premio Cantelli per giovani direttori d'orchestra e violinisti. Dal
1968 al
1980 è stato direttore principale e direttore musicale del
Maggio musicale fiorentino. Durante il periodo fiorentino di notevole interesse sono state le rappresentazioni del
Nabucco di
Verdi con la regia di Luca Ronconi, in particolare i costumi del quarto atto riconducibili alle divise dei soldati italiani nel risorgimento, il
Guglielmo Tell di
Rossini nella versione integrale e ancora di Verdi l'
Otello con l'inedito finale del terzo atto.
Dal
1972 al
1982 è stato direttore principale della
Philharmonia Orchestra di
Londra succedendo ad
Otto Klemperer. Con questa orchestra ha effettuato diverse registrazioni sia di opere italiane tra cui Aida di Giuseppe Verdi con
Montserrat Caballé e
Placido Domingo, che ad oggi risulta essere uno dei dischi d'opera più venduti al mondo, e il Macbeth nel quale riapre tutti i vecchi tagli aggiunti nel corso degli anni da vari direttori, sia lavori sinfonici tra i quali spiccano l'integrale delle sinfonie di Schumann e Tchaikovsky.
Dal
1980 al
1992 è stato direttore musicale dell'
Orchestra Sinfonica di Filadelfia, che ha portato in diverse tournée internazionali. Nel
1979 ne è stato nominato direttore principale, nel
1982 direttore onorario. Nel 1991 proprio con questa orchestra ha eseguito la Tosca di Giacomo Puccini, primo titolo del compositore toscano diretto dal maestro Muti.
Dal
1986 al
2005 Muti è stato direttore principale dell'Orchestra Filarmonica della Scala, con la quale l'anno successivo ha ricevuto il premio Viotti d'Oro e che ha portato in tournée in Italia e in Europa.
È spesso ospite della
Filarmonica di Berlino e della
Filarmonica di Vienna. Nel
1996 Muti ha diretto quest'ultima in occasione della chiusura della settimana del Festival Viennese, in un tour verso l'estremo oriente (
Giappone,
Corea,
Hong Kong) e in
Germania oltre che il
Concerto di Capodanno nel
1993,
1997,
2000 e
2004. Nel settembre 2008 tornerà a guidare i Wiener Philharmoniker in una lunga tournée giapponese.
Dal
1971, anno in cui vi ha debuttato con Don Pasquale di
Gaetano Donizetti, su invito di
Herbert von Karajan, è uno dei partecipanti abituali del
Festival di Salisburgo, dove dirige opere e concerti ed è particolarmente apprezzato per l'allestimento delle opere
mozartiane. In particolare l'allestimento di
Così fan tutte è stato talmente acclamato che è stato ripreso ininterrottamente dal 1982 fino al 1988 ed è stato il direttore a cui il festival ha affidato la nuova produzione di
Don Giovanni nel 1990 dopo la morte di Karajan. Nel 1991 declina l'invito a dirigere una nuova produzione della
Clemenza di Tito a causa della regia che non ritiene confacente all'ultima opera scritta da Mozart. Inoltre, a causa dei dissapori con il nuovo direttore artistico di Salisburgo Gerard Mortier, Muti non dirigerà più opere ma solo concerti con i
Wiener Philharmoniker. Fino al 2005 quando, scaduto il mandato di Mortier, tornerà sul podio per
Il Flauto Magico e per l'Otello di Verdi previsto per il festival di Salisburgo 2008.
Oltre alla Scala, Muti ha diretto produzioni
operistiche anche a Firenze, Napoli, Filadelfia, Monaco, Vienna, Londra, Liegi e al Festival di Ravenna.
È sposato con
Cristina Mazzavillani Muti, direttrice del Ravennafestival e da anni risiede a
Ravenna. La coppia ha tre figli: Francesco,
Chiara (nota attrice e moglie del pianista francese
David Fray) e Domenico.
Grande interprete
verdiano e
mozartiano, Muti è anche noto per le sue sempre interessanti esecuzioni operistiche di autori come Pergolesi, Gluck, Bellini, Rossini, Puccini e Wagner.
Oltre ai capolavori di
Giuseppe Verdi e
Mozart, alla
Scala, Muti ha voluto riportare all'attenzione del pubblico le opere di
Gluck (
Alceste,
Orfeo ed Euridice e
Armide) e quelle di autori del periodo storico neo-classico, quali
Lodoïska di
Luigi Cherubini e
La Vestale di
Gaspare Spontini. Inoltre il Maestro ha riportato alla scala dopo vent'anni sia Parsifal che l'intera tetralogia de L'Anello del Nibelungo di Wagner, ottenendo esiti contrastanti; sempre negli anni 90 ha avuto il merito di riportare alla Scala opere non più eseguite da svariati anni come La Forza del Destino che ha riscosso un trionfale successo nel 1999, la
Manon Lescaut di
Giacomo Puccini.
Il 7 dicembre del 1999 apre la stagione scaligera dell'anno giubilare con il
Fidelio di
Beethoven con la regia di Herzog.
Nel
2000 è stato chiamato a dirigere l'
Orchestra Filarmonica di Vienna nel noto
concerto di Capodanno di apertura del nuovo Millennio; aveva avuto questo onore già nel
1993 (risultando il più giovane direttore ospite di questa manifestazione, a soli 52 anni) e nel
1997; è stato nuovamente chiamato a questo prestigioso incarico nel Capodanno
2004.
Nel
2001, il maestro ha ricevuto il "
Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica" dalla Scuola di Cultura Cattolica di
Bassano del Grappa. Ma il 2001 è soprattutto l'anno verdiano e il maestro regala ai milanesi in un'unica stagione
Il Trovatore,
Rigoletto,
La Traviata,
Un ballo in maschera,
Macbeth infine l'Otello per il 7 dicembre del 2001 con
Placido Domingo nel ruolo del protagonista, Barbara Frittoli nei panni di Desdemona e Leo Nucci come Jago. Il 27 gennaio 2001 dirige nella Basilica di San Marco a Milano il coro e l'orchestra del Teatro Alla Scala nella Messa da Requiem di
Giuseppe Verdi proprio nel giorno un cui 100 anni prima moriva il compositore. Il concerto con le compagini scaligere sarà eseguito anche per due sere consecutive al Musikverein di Vienna.
Il
7 dicembre 2004 ha riaperto il
Teatro alla Scala, dopo i lavori di restauro, dirigendo l'opera
Europa riconosciuta di
Antonio Salieri.
Il
16 marzo 2005, l'orchestra e lo staff della Scala hanno votato a larga maggioranza una richiesta di dimissioni di Muti, il quale cancellò un concerto prima della votazione e il
2 aprile diede le dimissioni.
Poco dopo ha ricevuto a
Brescia il Premio "Arturo Benedetti Michelangeli", secondo artista italiano ad averlo ricevuto dopo
Maurizio Pollini.
Il
2 marzo 2007 dirige l'
Orchestra giovanile Luigi Cherubini in un concerto straordinario (Concerto in La minore per violoncello e orchestra di Schumann e Sinfonia n. 4 "Tragica" in Do minore di
Franz Schubert) nella
Basilica di San Francesco ad
Arezzo di fronte agli affreschi di Piero della Francesca, nell'ambito del Festival musicale organizzato dall'
Ente Filarmonico Italiano. Durante la serata viene insignito del premio "Il Filarmonico", consegnatogli da
Lorenzo Arruga.
Nel maggio
2008 firma un contratto quinquennale per 10 settimane di conduzione l'anno con la
Chicago Symphony Orchestra, a partire dal settembre
2010. Muti dirigerà l'orchestra americana sia nelle tournée nazionali che in quelle internazionali. L'incarico di direttore musicale verrà ufficializzato nel gennaio
2009 con l'esecuzione della Messa da Requiem di Verdi. A giugno del
2008 nell'ambito del Ravenna Festival ha voluto rendere omaggio alle Bande italiane, invitando per la prima volta una formazione di fiati, la banda musicale di Delianuova, piccolo centro Aspromontano della provincia di Reggio Calabria, con la quale ha aperto e chiuso il concerto del 13 giugno, dirigendo
Norma di
Vincenzo Bellini e il
Nabucco di
Giuseppe Verdi in versioni per complesso bandistico, alternandosi con i maestri
Maurizio Managò e
Gaetano Pisano, direttori della formazione calabrese. L’ultima volta che Muti diresse l’orchestra americana, a conclusione del prestigioso incarico, volle donare alla città di Molfetta la bacchetta rigorosamente in legno, esposta a Palazzo Giovene nella Civica Siloteca del Centro Studi Molfettesi dedicata a Raffaele Cormio.
Sempre nel 2008, a dicembre, intraprenderà una nuova collaborazione con un teatro d'opera italiano: dirigerà infatti l'Otello di Giuseppe Verdi al
Teatro dell'Opera di Roma, dove non ha mai diretto uno spettacolo operistico, nella produzione andata già in scena al Festival di Salisburgo 2008; dopo l'Otello il maestro è atteso con Gluck nel marzo del 2009 e l'
Idomeneo di Mozart 2010. Tali sono stati i successi di queste produzioni che il sindaco di Roma
Gianni Alemanno, ha offerto a Riccardo Muti la direzione musicale del teatro capitolino, nomina che il maestro ha accettato nell'agosto del 2009 durante il festival di Salisburgo: l'accordo prevede la direzione di due opere e di due concerti sinfonici a stagione nonché la supervisione della scelta dei nuovi professori che compongono l'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma; è già stato inoltre annunciato che Riccardo Muti dirigerà il Nabucco inaugurale della stagione 2011, spettacolo inserito nelle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
A febbraio 2009 inaugura la nuova stagione sinfonica del
Teatro di San Carlo, dopo un periodo di ristrutturazione e restauro del Massimo, eseguendo per l'occasione opere di Wolfgang Amadeus Mozart,
Niccolò Jommelli e Giuseppe Verdi. Esattamente un anno dopo, il 23 febbraio 2010, Riccardo Muti farà il suo debutto alla Metropolitan Opera House di New York, dirigendo una nuovissima produzione dell'
Attila di Giuseppe Verdi; già viene comunicato che per la stagione successiva tornerà sempre al Metropolitan con l'
Armida di
Gioacchino Rossini.
Il 4 febbraio 2011 a
Chicago, nel corso di una prova per un concerto della
Chicago Symphony Orchestra della quale è direttore stabile, riporta, a seguito di una caduta, una frattura alla mascella per la quale è operato nei giorni successivi, al Northwestern Memorial Hospital. Il malore che ha provocato la caduta era dovuto, secondo i medici dell'ospedale di Chicago, ad una irregolarità del battito cardiaco, per la qual cosa si è resa necessaria l'applicazione di un
pacemaker.
Il 13 febbraio 2011, in qualità di direttore della Chicago Symphony Orchestra, ha vinto 2
Grammy Award nelle categorie Best Classical Album e Best Choral Performance per la registrazione della Messa da requiem di Verdi.
Il suo udito è stato assicurato per 10 milioni di euro.