26.7.11

Saul Bellow




« Chi è privo di ideali sociali a vent'anni è senza cuore, chi permane collettivista ancora a quaranta è senza cervello »
(Saul Bellow)

è stato uno scrittore statunitense.
Fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1976 con la motivazione "Per la comprensione umana e la sottile analisi della cultura contemporanea che sono combinate nel suo lavoro".
Nacque in una famiglia ebrea originaria di San Pietroburgo immigrata in Canada nel 1915. Si trasferì negli Stati Uniti nel 1924, a Chicago che, come molte città metropolitane statunitensi in quel periodo, subiva profonde modificazioni urbane e aveva attirato centinaia di migliaia di immigrati, soprattutto dall'Europa.
In questo contesto eterogeneo, multietnico e plurilinguistico ebbe la sua prima formazione culturale e morale. Infatti, di quanto sia stato importante questo ambiente nella formazione della sua personalità, lo si riscontra nei suoi romanzi, tutti venuti da profonde inquietudini autobiografiche. La stessa Tuley High School, nella quale frequentò gli studi superiori, rispecchiava la composizione sociale di Chicago di quel periodo: vi erano Americani, Polacchi, Scandinavi, Russi, ecc. Conclusi gli studi superiori si iscrisse alla facoltà di antropologia della Chicago University che dovette però abbandonare, per le scarse risorse finanziarie famigliari, dopo un anno.
Nel 1935, dopo aver messo da parte il denaro necessario si iscrisse alla Northwestern University dove si laureò a pieni voti. Lavorò prima all'Università del Wisconsin come ricercatore, che abbandonò dopo aver sposato Anita Goshkin, e poi alla Works Progress Administration nel 1938.
Ha insegnato alla Pestalozzi-Froebel Teachers College di Chicago fino al 1942. Le collaborazioni alla rivista Partisan Review dal 1941, nella quale apparsero vari racconti, lo fecero conoscere nei circoli d'avanguardia. A guerra conclusa insegnò all'Università del Minnesota e nel 1947 scrisse il suo secondo romanzo "The Victim" che gli fece vincere una borsa di studio del Guggenheim e gli consentì di compiere il suo primo viaggio in Europa.
Nel 1950 ottenne la cattedra di scrittura creativa alla Princeton University. Nel 1954 per il romanzo "The adventures of Augie March", pubblicato l'anno prima, vinse il National Book Award e si sposò con Alexandra Tscacbasov dalla quale ebbe un figlio, Allan.
Nel 1960 si sposò per la terza volta con l'insegnante Susan Glasman e nel 1962 ottenne la cattedra presso l'Università di Chicago che mantenne per 30 anni.
Nel 1974 celebrò il suo quarto matrimonio con Alexandra Ionescu Tulcea e nel 1975 vinse il Premio Pulitzer per il libro "Humboldt's Gift". L'anno successivo Bellow ritirò a Stoccolma il Premio Nobel per la letteratura. Nel 1989 si sposò per la quinta volta con Janis Freedman dalla quale ebbe, nel 1999, una figlia.
Dal 1993 ha insegnato alla Boston University fino alla morte avvenuta il 6 aprile 2005 a Brookline, nel Massachusetts.

L'opera

Tutto il percorso letterario di Bellow è caratterizzato da una emergente sensibilità protesa alla ricerca di quelle riflessioni che possano soddisfare i grandi perché sulla vita e sui significati di essere al mondo e le ragioni del proprio essere. Il gran lavorio intellettuale dell'autore non mette in secondo piano la sfera dei sentimenti umani, piuttosto, talvolta, è l'azione narrativa a pagarne le conseguenze.
Gli antieroi di Bellow sono per lo più uomini in crisi, alla ricerca di se stessi, privi, alle volte, di grandi qualità, che faticano a inserirsi nel loro contesto sociale, attraverso i quali Bellow comunica le proprie emozioni e le proprie idee. Il quadro che ci offre Bellow è quello della condizione dell'uomo moderno e dei malesseri contemporanei, che vanno dalle nevrosi alle frustrazioni.

Già il primo romanzo di Bellow, Dangling Man ("L'uomo in bilico", 1944), è un romanzo diario che contiene i più importanti aspetti dell'impostazione dell'autore. Il protagonista, ben lungi dai costumi americani superomistici, mette da parte il superdinamismo e trascorre un lungo periodo inattivo a riesaminare la propria vita, optando di arruolarsi nell'esercito pur di sottrarsi alle responsabilità del lavoro.
Il secondo romanzo The Victim ("La vittima", 1947), narra il conflitto tra due colleghi, ma soprattutto tra due personalità opposte, l'una dedita alla vita pragmatica, l'altra impegnata ad approfondire le questioni morali. The Adventures of Augie March ("Le avventure di Augie March", 1952) è un romanzo in cui la elucubrazione concede spazio a un'azione fantasiosa.
Ma si tratta di un breve intervallo, perché la riflessione profonda impregna l'opera seguente Seize the Day ("La resa dei conti", 1956), nella quale il protagonista, Tommy traccia un bilancio della propria vita.
Un altro personaggio in crisi è il protagonista di Henderson, The Rain King ("Il re della pioggia", 1959), una favola morale ambientata in un'Africa fantasiosa, che fa da sfondo al bisogno di sfuggire dai meccanismi e dai materialismi occidentali, e che consente invece una immersione in una atmosfera di ricerca spirituale per rispondere alle tematiche della vita e della morte, agevolata dal rapporto umano che il protagonista instaura con la regina e con il re dei Wariri. Bellow si concede, a questo punto della sua carriera, una breve pausa di lavoro, che utilizzerà per la stesura del suo capolavoro Herzog (1964), biografia di un professore di media età che sfoga le proprie angosce esistenziali scrivendo missive, mai spedite, ad amici, al Presidente statunitense, a Dio e a se stesso.

Un altro romanzo tra i più significativi è Mr. Sammler's Planet ("Il pianeta di Mr. Sammler", 1968), un'opera tecnicamente molto curata, in cui un vedovo sfuggito all'Olocausto osserva con un occhio benevolo alla contestazione dei figli dei fiori.
La parabola umoristica incentrata sull'assurdità della vita Humboldt's Gift ("Il dono di Humboldt", 1975) conclude una prima fase dell'autore. Nelle opere successive Bellow mostra una tendenza sempre più crescente al pessimismo e all'incupimento. Si segnala il romanzo A Theft ("La sparizione", 1988), in cui il protagonista è una donna di successo, nella vita professionale, ma con ombre incombenti, che riguardano il suo ambito sentimentale.

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