11.6.11

Arnoldo Foà








« Mi piacciono di più i sorrisi amichevoli delle congratulazioni. »
(Arnoldo Foà, Autobiografia di un artista burbero, Sellerio Editore, 2009)

Arnoldo Eugenio Foà, è un attore, regista, doppiatore nonché scrittore e drammaturgo italiano. È anche pittore e scultore.
Nato da Dirce e Valentino, completa le scuole superiori a Firenze, dove si era trasferito con la famiglia, e studia alla scuola di recitazione del Rasi. Abbandona gli studi in Economia e Commercio, e a vent'anni si trasferisce a Roma, dove frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia.

La guerra

Nel 1938 Arnoldo Foà è costretto a lasciare i corsi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a seguito della promulgazione delle leggi razziali fasciste (la sua famiglia è di origini ebraiche). La situazione è molto difficile. Foà non può lavorare, deve usare nomi falsi (tra cui "Puccio Gamma") e ricopre saltuariamente il ruolo del sostituto di attori malati (in gergo, il "pompiere"), riuscendo a lavorare nelle compagnie più prestigiose: Cervi-Pagnani-Morelli-Stoppa, Ninchi-Barnabò, Adani-Cimara, Maltagliati-Cimara.
Nel 1943 si rifugia a Napoli, dove diviene capo-annunciatore e scrittore della Radio Alleata PWB: spetta a lui la comunicazione dell'armistizio con gli Alleati, l'8 settembre 1943. Alla fine della guerra, torna al teatro e si unisce a molte e importanti compagnie: Ferrati-Cortese-Scelzo, Ferrati-Cortese-Cimara, Stoppa-Morelli-Cervi (dove collabora con Visconti) e la Compagnia del Teatro Nazionale (lavorando per Guido Salvini), nel 1945, entra nella Compagnia di Prosa della RAI dove svolgerà un'intensa attività sino agli anni 80.

Attività teatrale

Intensa e prestigiosa la sua carriera in teatro: autori classici e contemporanei, registi del calibro di Luchino Visconti, Aldo Sarullo e Giorgio Strehler. Le sue interpretazioni sono memorabili, incisive, esito di un attento studio e di passione e misura drammatica elette. Da regista mette in scena spettacoli di prosa (tra i tanti La pace di Aristofane e Diana e la Tuda di Luigi Pirandello) e di lirica (Otello di Giuseppe Verdi, Histoire du soldat di Igor Stravinskij, e Il pipistrello di Strauß), e molte sue commedie, riscuotendo sempre enormi successi.
Nel 1957 l'esordio come autore teatrale ("Signori buonasera"). Seguiranno, tra le altre, "La corda a tre capi", "Il testimone", e più recentemente "Amphitryon Toutjours" (Festival di Spoleto 2000), e "Oggi". Tra le sue interpretazioni più recenti il monologo di Alessandro Baricco "Novecento" con la regia di Gabriele Vacis(2003/2005) successo straordinario di pubblico e critica, e "Sul lago dorato" di E. Thompson, con la regia di Maurizio Panici (2006/2008).

Attività cinematografica e televisiva

La sua filmografia presenta oltre 100 pellicole: tra i registi con cui ha lavorato figurano Alessandro Blasetti (Altri tempi), Orson Welles (Il processo), Vittorio Cottafavi (I cento cavalieri), Jacques Deray (Borsalino), Marcello Fondato (Causa di divorzio), Damiano Damiani (Il sorriso del grande tentatore), Giuliano Montaldo (Il giocattolo), Giuseppe Ferrara (Cento giorni a Palermo), Giovanni Soldati (L'attenzione), Luca Barbareschi (Ardena), Paolo Costella (Tutti gli uomini del deficiente), Ettore Scola (Gente di Roma), Alessandro Benvenuti (Ti spiace se bacio mamma?), Alessandro D'Alatri (La febbre), Antonello Belluco (Antonio, guerriero di Dio) e Maurizio Sciarra (Quale amore).
Foà è stato tra i protagonisti di alcuni dei più celebri sceneggiati televisivi della televisione italiana: Piccole donne, Capitan Fracassa, Le mie prigioni, Le cinque giornate di Milano, La freccia nera, L'isola del tesoro, Il giornalino di Gian Burrasca, David Copperfield, I racconti del maresciallo, I racconti di padre Brown, Nostromo, Fine secolo e Il papa buono.
Nel 1985 ha partecipato alla parodia dei Promessi Sposi realizzata dal Quartetto Cetra, interpretando L'innominato.
Per la RAI ha condotto anche il programma musicale Chitarra, amore mio e, per due stagioni, il varietà Ieri e oggi, e numerosi altri programmi.

La voce

Già dai primissimi anni Arnoldo Foà contribuisce alla nascita, dalle ceneri dell'EIAR, della Radio RAI e partecipa a molte trasmissioni, sia di informazione che di intrattenimento, con attori, autori e registi importanti (Cervi, Morelli, Ninchi, Anton Giulio Majano, Umberto Benedetto tra gli altri). Diventa uno dei migliori doppiatori italiani: tra i tanti celebri attori doppiati, Anthony Quinn in La strada di Fellini. Ultimamente è tornato eccezionalmente al doppiaggio interpretando la voce narrante nel film La fabbrica di cioccolato di Tim Burton (nell'originale interpretata da Geoffrey Holder) e quella di Charles Muntz nel film Up.
Celebri le sue dizioni poetiche da Dante, Lucrezio, Carducci, Leopardi, Neruda, García Lorca, che vengono registrate su disco in vinile negli anni cinquanta e sessanta (recentemente sono stati registrati anche su CD), divulgando moltissime opere, in particolare quelle di autori di lingua spagnola allora poco conosciuti in Italia, come Lorca e Neruda: il celebre "Lamento per Ignacio Mejias" di Lorca fece vincere alla Fonit Cetra il Disco d'oro per aver superato il milione di copie. Negli ultimi anni molte le registrazioni di poesie su CD, di diversi autori e per diverse produzioni.
Dal 2002 ha realizzato alcuni CD di una collana con registrazioni di brani di poeti e filosofi, commentati da musiche appositamente create, e un CD di poesie scritte da lui stesso.

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