30.9.10
29.9.10
le ripresine
Edda Ciano e il Comunista, primo ciak alle Eolie con Alessandro Preziosi e Stefania Rocca
martedì, 28 settembre 2010
Autore: Simone Morano
Stefania Rocca
Hanno preso il via nelle isole Eolie le riprese di Edda Ciano e il Comunista, fiction prodotta dalla Casanova Multimedia di Luca Barbareschi che sarà trasmessa su RaiUno la prossima primavera.
La troupe del regista Graziano Diana, dopo i primi giorni di lavorazione a Roma, si è spostata nell’arcipelago siciliano, dove il primo ciak è stato dato a Vulcano. Quindi ci si sposterà a Salina, a Marina Corta e al molo di Canneto, potendo contare anche sull’apporto di circa 200 comparse reclutate a Lipari.
La storia da cui è tratta la fiction è stata resa nota da Marcello Sorgi, che, indagando sui confinati a Lipari durante il fascismo, incontrò Edoardo Bongiorno. Questi gli raccontò della relazione amorosa tra suo padre Leonida, ufficiale degli alpini e partigiano, e Edda Ciano, confinata sull’isola dopo la Liberazione, mostrando al giornalista alcune lettere inedite che testimoniavano il loro incontro.
I due personaggi principali saranno interpretati da Alessandro Preziosi e Stefania Rocca, accompagnata nell’arcipelago dal figlio Leone Ariele e dalla sua tata.
Edda Ciano e il Comunista non sarà l’unica fiction che Luca Barbareschi produrrà alla Eolie: un secondo film sarà girato nell’arcipelago, e anche questo sarà tratto da un libro di Marcello Sorgi, Le Amanti del Vulcano, per la regia di Michael Radford. I protagonisti saranno Roberto Rossellini, Anna Magnani e Ingrid Bergman e il loro triangolo amoroso consumato nel dopoguerra tra Stromboli e Vulcano, isole in cui vennero girati contemporaneamente due omonimi film.
Luca Barbareschi, che a Filicudi ormai è di casa, ha sottolineato la bellezza dello scenario dell’arcipelago:
Le Eolie sono i Caraibi d’Europa, spero che con questi film la loro visibilità aumenti.
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25.9.10
24.9.10
news
La violenza alle donne con lo stile della fiction
IL PROGETTO. Iniziate a Trieste le riprese del primo di quattro tv movie «Troppo amore» porta la firma di Liliana Cavani
23/09/2010
L'attrice Antonia Liskova è la protagonista di «Troppo amore»
Da storia d'amore a ossessione fino alle estreme conseguenze. La cronaca è piena, ora se ne parla anche in tivù. Liliana Cavani ha cominciato in questi giorni a Trieste Troppo amore, un film televisivo che apre l'ambizioso progetto di Rai Fiction sulla violenza alle donne che si intitola Un corpo in vendita. È una collezione di quattro tv movie in cui la Ciao Ragazzi di Claudia Mori è riuscita a coinvolgere nella fiction tre registi di cinema, la Cavani appunto e poi Margarethe Von Trotta e Marco Pontecorvo. Il progetto per Raiuno, originariamente di sei serate, è stato ridotto a quattro, non senza polemiche, tagliando i due film dedicati alla tratta delle prostitute e agli abusi sui minori.Scritto dalla stessa Cavani, con Angelo Pasquini e Roberto Tiraboschi, Troppo amore si gira per quattro settimane a Trieste, stessa location del successivo intitolato La fuga di Teresa, che Margarethe Von Trotta dirigerà sul tema della violenza in famiglia e avrà come protagonisti Alessio Boni, Stefania Rocca, Nina Torresi, sceneggiatura di Andrea Purgatori. Dopo Natale, il progetto andrà avanti con i due film diretti da Marco Pontecorvo, scritti da Purgatori, Il segreto del web e Helena e Glory, il cui cast non è ancora stato definito.Un corpo in vendita è un progetto ambizioso per una fiction italiana orientata molto spesso ai temi facili delle biografie, affronta un tema scottante, quanto antico, come la violenza sulle donne e per Raiuno sarà un pò uno shock. «Ciò che rende oggi il fenomeno particolarmente drammatico, è il ritardo, anche nelle società più avanzate, nel cogliere la gravità di una vera e propria emergenza sociale e politica.Violenza domestica, violenza sessuale, stupro, stalking, tratta, prostituzione forzata: «sono termini», dice Claudia Mori, «putroppo entrati nel linguaggio corrente. Ma spesso restano solo parole che non suscitano ancora un dibattito vero sulle cause profonde di ciò che avviene quotidianamente nelle nostre case e sulle nostre strade. Un corpo in vendita vuole indagare i temi legati a questa violenza, cercando di scoprire le ragioni, le aberrazioni mentali, le distorsioni, che portano ancora oggi a considerare le donne, troppo spesso, solo corpi da usare, sottomettere e violentare. Partendo da queste considerazioni, abbiamo voluto raccontare nei quattro episodi di Un corpo in vendita almeno una parte di queste violenze, cercando anche di penetrare, per quanto possibile, nella mente di chi queste violenza perpetua: l'uomo».Si parte dallo stalking, un termine che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni. Ci sono Livia (Antonia Liskova) e Umberto (Massimo Poggio), un grande amore all'inizio, poi lui cambia perché la sua ossessione è malata, tende a minare l'autonomia psicologica di lei, poi quella fisica, limitando i suoi movimenti, isolandola, allontanandola dagli amici, dai parenti, perfino dal lavoro, per averla completamente in suo potere. Livia è ricattata dalle sue dichiarazioni d'amore assoluto, spaventata e blandita: inizialmente non riesce a capire la trappola che le è stata tesa e poi, faticosamente, prenderà coscienza.
23.9.10
22.9.10
21.9.10
ciak si gira
Inizieranno stanotte le riprese del film per la tv Edda Ciano ed il comunista. Lo ha annunciato oggi ai suoi fans, dalle pagine del suo forum ufficiale, l'attore napoletano Alessandro Preziosi che sarà il co-protagonista del film (che dovrebbe andare in onda nella primavera del 2011 su Raiuno) insieme a Stefania Rocca che impersonerà la figlia del Duce. Preziosi sarà Leonida Bongiorno, capo del PCI eoliano, con il quale Edda visse un'appassionata storia d'amore agli inizi del dopoguerra dopo essere stata mandata al confino nell'isola di Lipari. Il film tv, che è prodotto da Luca Barbareschi ed è diretto da Graziano Diana, è tratto dal libro (con l'omonimo titolo, edito da Rizzoli) scritto dal giornalista Marcello Sorgi, il quale ha riportato alla luce dopo sessant'anni questa storia che solo la gente di Lipari conosceva.
Quando Edda Ciano giunse a Lipari, a cinque mesi dalla morte del padre Benito Mussolini e a ventuno da quella del marito Galeazzo, era una donna distrutta dal dolore e dalla solitudine. Il suo ritorno alla vita avvenne grazie all'amore intenso e sincero di Leonida, partigiano ed erede di una solida tradizione antifascista. Il loro, nonostante la diversa ideologia politica, fu un amore forte che riuscì a sopravvivere negli anni anche dopo la partenza di Edda da Lipari (avvenuta nel 1946) e la distanza fisica, attraverso appassionate lettere d'amore.
Le riprese del film, dopo una breve permanenza della troupe nel Lazio, si sposteranno nel Sud Italia, in particolare nelle isole Eolie.
Quando Edda Ciano giunse a Lipari, a cinque mesi dalla morte del padre Benito Mussolini e a ventuno da quella del marito Galeazzo, era una donna distrutta dal dolore e dalla solitudine. Il suo ritorno alla vita avvenne grazie all'amore intenso e sincero di Leonida, partigiano ed erede di una solida tradizione antifascista. Il loro, nonostante la diversa ideologia politica, fu un amore forte che riuscì a sopravvivere negli anni anche dopo la partenza di Edda da Lipari (avvenuta nel 1946) e la distanza fisica, attraverso appassionate lettere d'amore.
Le riprese del film, dopo una breve permanenza della troupe nel Lazio, si sposteranno nel Sud Italia, in particolare nelle isole Eolie.
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20.9.10
16.9.10
14.9.10
12.9.10
premiazioni
La regista americana Sofia Coppola si è aggiudicata il Leone d’Oro della 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica con “Somewhere”.
La Coppola è la quinta regista donna ad aggiudicarsi il massimo premio alla Mostra del Cinema di Venezia (le precedenti: Leni Riefensthal Coppa Mussolini nel 1938 con Il trionfo della volontà, Margarethe Von Trotta Leone d’Oro nel 1981 per Anni di piombo, Agnes Varda Leone d’Oro 1986 per Senza tetto né legge, e Mira Nair Leone d’Oro 2001 per Monsoon Wedding).
Invece il padre di Sofia Coppola, il famoso regista Francis Ford Coppola, non ha mai vinto il Leone d’Oro.
LA PREMIAZIONE Quentin Tarantino con occhiali scuri, in versione `Le iene´ oscura tutti sul red carpet di chiusura della 67/a Mostra del cinema di Venezia. Acclamato dai fan e dalla folla supera anche Sofia Coppola, tornata oggi al Lido, in vestito verde e nero a doppio palloncino al ginocchio con scarpe di camoscio nero con la zeppa. Accompagnata dal marito, il cantante dei Phoenix, Thomas Mars, anche la regista di `Somewhere´ è stata applauditissima e acclamata con canti che ripetevano il suo nome «Sofia Sofia».
Assente il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, del quale ieri era stata annunciata la presenza. Pochi politici: il sottosegretario ai Beni e attività culturali, Francesco Maria Giro, capo gabinetto dei Beni culturali Salvo Nastasi.
Piccolo incidente per Alba Parietti, in lungo abito grigio romantico, inciampata sulla passerella facendo intravedere un seno, come era successo nel red carpet di inaugurazione a Jo Champa. Tanti applausi anche per Fabio Testi in abito crema e per Shannyn Sossamon, interprete di `Road to nowhere´ di Monte Hellman. Superstar Valerio Mastrandrea, arrivato con Susanna Nicchiarelli, urla anche per Carolina Bang in rosso con piccolo strascico e schiena nuda, arrivata con Alex de la Iglesia, il regista di `Balada triste de trompeta´.
Sulla passerella sono sfilati anche Jasmine Trinca in nero castigato, Dante Ferretti e Francesa Lo Schiavo, Diego Della Valle con la moglie Barbara, la nipotina e il figlio, Giampaolo Letta e Carlo Rossella, Francesco Alberoni.
In nero a volant con leggero strascico e trucco deciso, la madrina Isabella Ragonese in abito di Furlanetto. A chiudere la passerella la giuria di Venezia 67 al completo con Gabriele Salvatores, Stefania Rocca in abito corto con scarpe futuristiche Guillermo Arriaga e Luca Guadagnino in smoking con grande papillon bianco.
I VINCITORI Questi i vincitori della 67/a Mostra del Cinema di Venezia: - LEONE D’ORO per il miglior film: a Somewhere di Sofia Coppola. - LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a Alex De La Iglesia - PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA: a Essential Killing di Jerzy Skolimowski. - COPPA VOLPI MASCHILE: a Vincent Gallo nel film Essential Killing di Jerzy Skolimowski. - COPPA VOLPI FEMMINILE: a Ariana Labed nel film Attemberg di Athina Rachel Tsangari. - PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a: Mila Kunis nel film Black Swan di Darren Aronofsky. - OSELLA per la migliore fotografia a Mikhail Krichman. - OSELLA per la migliore sceneggiatura a Alex De La Iglesia per il film Balada Triste de Trompeta. - LEONE SPECIALE a Monte Hellman, con questa motivazione: «Monte Hellman è un grande artista cinematografico ed un poeta minimalista. La sua opera è stata di ispirazione a questa giuria per cui è per noi un onore rendergli onore».
La recensione del Secolo XIX
La Coppola è la quinta regista donna ad aggiudicarsi il massimo premio alla Mostra del Cinema di Venezia (le precedenti: Leni Riefensthal Coppa Mussolini nel 1938 con Il trionfo della volontà, Margarethe Von Trotta Leone d’Oro nel 1981 per Anni di piombo, Agnes Varda Leone d’Oro 1986 per Senza tetto né legge, e Mira Nair Leone d’Oro 2001 per Monsoon Wedding).
Invece il padre di Sofia Coppola, il famoso regista Francis Ford Coppola, non ha mai vinto il Leone d’Oro.
LA PREMIAZIONE Quentin Tarantino con occhiali scuri, in versione `Le iene´ oscura tutti sul red carpet di chiusura della 67/a Mostra del cinema di Venezia. Acclamato dai fan e dalla folla supera anche Sofia Coppola, tornata oggi al Lido, in vestito verde e nero a doppio palloncino al ginocchio con scarpe di camoscio nero con la zeppa. Accompagnata dal marito, il cantante dei Phoenix, Thomas Mars, anche la regista di `Somewhere´ è stata applauditissima e acclamata con canti che ripetevano il suo nome «Sofia Sofia».
Assente il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, del quale ieri era stata annunciata la presenza. Pochi politici: il sottosegretario ai Beni e attività culturali, Francesco Maria Giro, capo gabinetto dei Beni culturali Salvo Nastasi.
Piccolo incidente per Alba Parietti, in lungo abito grigio romantico, inciampata sulla passerella facendo intravedere un seno, come era successo nel red carpet di inaugurazione a Jo Champa. Tanti applausi anche per Fabio Testi in abito crema e per Shannyn Sossamon, interprete di `Road to nowhere´ di Monte Hellman. Superstar Valerio Mastrandrea, arrivato con Susanna Nicchiarelli, urla anche per Carolina Bang in rosso con piccolo strascico e schiena nuda, arrivata con Alex de la Iglesia, il regista di `Balada triste de trompeta´.
Sulla passerella sono sfilati anche Jasmine Trinca in nero castigato, Dante Ferretti e Francesa Lo Schiavo, Diego Della Valle con la moglie Barbara, la nipotina e il figlio, Giampaolo Letta e Carlo Rossella, Francesco Alberoni.
In nero a volant con leggero strascico e trucco deciso, la madrina Isabella Ragonese in abito di Furlanetto. A chiudere la passerella la giuria di Venezia 67 al completo con Gabriele Salvatores, Stefania Rocca in abito corto con scarpe futuristiche Guillermo Arriaga e Luca Guadagnino in smoking con grande papillon bianco.
I VINCITORI Questi i vincitori della 67/a Mostra del Cinema di Venezia: - LEONE D’ORO per il miglior film: a Somewhere di Sofia Coppola. - LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a Alex De La Iglesia - PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA: a Essential Killing di Jerzy Skolimowski. - COPPA VOLPI MASCHILE: a Vincent Gallo nel film Essential Killing di Jerzy Skolimowski. - COPPA VOLPI FEMMINILE: a Ariana Labed nel film Attemberg di Athina Rachel Tsangari. - PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a: Mila Kunis nel film Black Swan di Darren Aronofsky. - OSELLA per la migliore fotografia a Mikhail Krichman. - OSELLA per la migliore sceneggiatura a Alex De La Iglesia per il film Balada Triste de Trompeta. - LEONE SPECIALE a Monte Hellman, con questa motivazione: «Monte Hellman è un grande artista cinematografico ed un poeta minimalista. La sua opera è stata di ispirazione a questa giuria per cui è per noi un onore rendergli onore».
La recensione del Secolo XIX
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11.9.10
9.9.10
5.9.10
Venessia
NEWS a cura di Cinematografo.it
04 settembre 2010
La Woman di Dafoe
"Giada? Una regista esigente", rivela l'attore. Protagonista per la fidanzata Colagrande di un thriller ispirato alla Rebecca di Hitchcock, in Controcampo italiano
Presentato in Controcampo italiano, A Woman di Giada Colagrande è un film autarchico: "Al netto dei finanziamenti, vi abbiamo messo tanta passione - racconta la regista italiana - e un'idea nuova: invece dei compensi, la troupe ha chiesto la partecipazione sui diritti dell'opera". In attesa di capire quale futuro potrà avere questo escamotage per la sopravvivenza del cinema indipendente, va riconosciuto alla produzione (La Bidoue Pictures, fondata dalla Colagrande col fidanzato Willem Dafoe) il merito di averci provato garantendo che il film godesse della massima libertà espressiva: "Nessun finanziamento, nessun condizionamento", chiosa Stefania Rocca, co-protagonista della pellicola. A Woman racconta la storia di una giovane americana che prima si infatua del celebre scrittore americano Max Oliver, poi decide di seguirlo in Italia, ospite nella sua villa di Otranto. Una volta lì però, la ragazza inizia a sviluppare un'ossessione nei confronti della defunta moglie dell'uomo che la porterà inesorabilmente alla follia... La Colagrande, alla sua terza prova (dopo Aprimi il cuore nel 2002 e Before it Had a Name nel 2005, entrambi presentati a Venezia), ha scelto stavolta di non dirigersi ("Ne ho sofferto un po'', confessa), affidando il ruolo della protagonista a Jess Weixler (che il pubblico italiano ricorderà per il film-shock Denti) e a Willem Dafoe quello dello scrittore. Stefania Rocca interpreta la migliore amica della Weixler e rivela un curioso aneddoto: "Quando Giada mi ha proposto la parte avevo detto di no, perché ero incinta. Ma quando abbiamo capito che questa circostanza poteva essere un'opportunità per sviluppare e arricchire la storia in modo diverso, ho accettato. La pancia che vedete è davvero la mia". A Woman è un thriller psicologico, con più di un riferimento a Rebecca la prima moglie di Hitchcock: "Narrativamente senz'altro. - conferma la Colagrande - Ma sul piano stilistico ho percorso strade completamente diverse. Se dovessi trovare dei rimandi, citerei la videoarte di Bill Viola e il suo studio sui passaggi di stato, Lynch, la Metafisica di De Chirico e un po' tutta la pittura minimalista contemporanea". Sul risultato, è più laconica: "Ho l'impressione di fare sempre lo stesso film, un'indagine sull'identità e il dualismo delle donne". Dafoe, seduto accanto a lei nella mini press-conference organizzata al Lido, la guarda e sorride: "Il fatto che sia la mia compagna di vita - dice l'attore - non mi ha condizionato sul set. Sono abituato a mettermi al servizio dei registi per cui lavoro, di assecondare la loro immaginazione, di esserne parte. Ma Giada è particolarmente esigente". Al momento è l'unica regista italiana ad aver diretto Dafoe. Solo al momento però: "Sto lavorando a un film di Franco Battiato, un biopic su Handel", anticipa l'interprete. Più abbottonata la Colagrande. Per scaramanzia non ama parlare dei suoi futuri progetti, limitandosi a incrociare le dita per questo: "Non ha ancora una distribuzione in Italia. - dice - Speriamo che la sua partecipazione a Controcampo possa sbloccare la situazione".
3.9.10
anche le stelline per un anno sono state venticinquenni
Stefania Rocca, 25 anni, torinese, figlia di un capo di sorveglianza della FIAT è oggi una delle attrici italiane più richieste e "desiderate" anche dal pubblico. Gli occhi di un blu profondissimo, Stefania è una ragazza dal fascino "misterioso" e sembra piena di una grande forza interiore, la stessa che a diciotto anni la costrinse a lasciare Milano per tentare la fortuna nel mondo degli spot.E oggi che sta per paritre per gli Stati Uniti per andare a doppiare in inglese (lingua che Stefania Rocca parla perfettamente ) Nirvana la sua vita artistica è davvero cambiata. Tutto grazie a Gabriele Salvatores.Delos: Lei ha cominciato a Milano nel campo della pubblicità. Ci sono molti spot ancora in giro nei quali vede lei magnificare le qualità di questo oppure di quel prodotto.
Che tipo di esperienza è stata?
Stefania Rocca: Fare della pubblicità è una delle cose che più mi ha aiutato per imparare a recitare. Dire: "Quanto è buono questo..." oppure "Quanto è buono quello..." anche se tu li odi e ti fanno schifo è una cosa che ti insegna veramente ad essere "presente" e convincente sullo schermo.
Delos: Lei ha lavorato con registi sempre molto differenti tra loro. Le è dispiaciuto oppure considera positivamente il dovere cambiare?
Stefania Rocca: Cambiare regista significa confrontarsi con un'altra persona che ha un modo di spiegarsi diverso dal cineasta che ti aveva diretto la volta precedente. Salvatores quando vuole da te qualcosa ti dice solo una parola di fronte tutta la troupe, altri invece ti prendono da parte e ti spiegano dolcemente tutto quello che devi fare.. E' bello cambiare.
Delos: Lei è stata lanciata da Salvatores. Che pensa di lui?
Stefania Rocca: E' un uomo straordinario e io gli devo tantissimo la sua fiducia è stata per me un grande stimolo e una grande fortuna..
Delos: Perché lei viene sempre scelta per ruoli di donna misteriosa?
Stefania Rocca: Forse perché un po' lo sono.
Delos: Forse perché sullo schermo lei dà l'idea di una grande sicurezza...
Stefania Rocca: Ma io sono molto insicura! Sono spaventata dal successo che ho avuto e - forse - solo in futuro potrò abituarmici. Ho una gran voglia di lavorare e di stare sul set. Io faccio film per fare arrivare qualcosa al pubblico che li vede.
Delos: Le piace la Fantascienza?
Stefania Rocca: Molto.
Delos: Farebbe un altro film come Nirvana?
Stefania Rocca: Sì, anche se preferisco potere cambiare molti personaggi per non dovere rimanere "invischiata" in un ruolo o - peggio ancora - in un genere. E' terribile quando il pubblico è costretto a relegarti a un cliché.
Stefania Rocca: Fare della pubblicità è una delle cose che più mi ha aiutato per imparare a recitare. Dire: "Quanto è buono questo..." oppure "Quanto è buono quello..." anche se tu li odi e ti fanno schifo è una cosa che ti insegna veramente ad essere "presente" e convincente sullo schermo.
Delos: Lei ha lavorato con registi sempre molto differenti tra loro. Le è dispiaciuto oppure considera positivamente il dovere cambiare?
Stefania Rocca: Cambiare regista significa confrontarsi con un'altra persona che ha un modo di spiegarsi diverso dal cineasta che ti aveva diretto la volta precedente. Salvatores quando vuole da te qualcosa ti dice solo una parola di fronte tutta la troupe, altri invece ti prendono da parte e ti spiegano dolcemente tutto quello che devi fare.. E' bello cambiare.
Delos: Lei è stata lanciata da Salvatores. Che pensa di lui?
Stefania Rocca: E' un uomo straordinario e io gli devo tantissimo la sua fiducia è stata per me un grande stimolo e una grande fortuna..
Delos: Perché lei viene sempre scelta per ruoli di donna misteriosa?
Stefania Rocca: Forse perché un po' lo sono.
Delos: Forse perché sullo schermo lei dà l'idea di una grande sicurezza...
Stefania Rocca: Ma io sono molto insicura! Sono spaventata dal successo che ho avuto e - forse - solo in futuro potrò abituarmici. Ho una gran voglia di lavorare e di stare sul set. Io faccio film per fare arrivare qualcosa al pubblico che li vede.
Delos: Le piace la Fantascienza?
Stefania Rocca: Molto.
Delos: Farebbe un altro film come Nirvana?
Stefania Rocca: Sì, anche se preferisco potere cambiare molti personaggi per non dovere rimanere "invischiata" in un ruolo o - peggio ancora - in un genere. E' terribile quando il pubblico è costretto a relegarti a un cliché.
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