5.10.11

Zaffiro e Acciaio





Una musica inquietante sottolinea le immagini di una maglia (l'equilibrio dello spazio-tempo?) che si sfalda mentre una voce fuori campo recita: "Tutte le anomalie verranno regolate dalle forze che controllano ogni dimensione. Ovunque ci sia vita non verranno utilizzati elementi transuranici pesanti. Sono disponibili pesi atomici medi: Oro, Piombo, Rame, Giaietto, Diamante, Radio, Zaffiro, Argento e Acciaio. Sono stati scelti Zaffiro e Acciaio"...
"All irregularities will be handled by the forces controlling each dimension. Transuranic heavy elements may not be used where there is life.Medium atomic weights are available: Gold, Lead, Copper, Jet, Diamond,Radium, Sapphire, Silver and Steel. Sapphire and Steel have been assigned."
Niente di così strano! Sta solo cominciando Zaffiro e Acciaio, una delle serie televisive più caratteristiche e strane mai prodotte per la televisione.


il telefilm
"...Questo è il motivo per cui ho scritto Zaffiro e Acciaio: siamo pieni di storie nelle quali i personaggi viaggiano nel tempo, ma nessuna nella quale è il tempo stesso a viaggiare..." Con queste parole P.J. Hammond spiegava la nascita di Zaffiro e Acciaio, commissionata dalla ITC e prodotta negli studi della ATV tra il 1979 e il 1982, e ancora oggi considerata serie culto della fantascienza, nonostante l'esiguità delle sue 6 avventure per complessivi 34 episodi.Hammond voleva creare "una detective story nella quale era protagonista il tempo" e "nella quale non ci si spostava avanti e indietro nel tempo, ma era il tempo ad irrompere nella storia"Ci si domanda quale sia stato il segreto del successo di una serie televisiva prodotta decisamente a basso costo, con un cast ridottissimo ed effetti speciali ridotti al lumicino: sicuramente la presenza di David McCallum, l'amato attore di The Man from U.N.C.L.E. e della bella Joanna Lumley nei panni di Zaffiro, ma soprattutto l'estrema originalità della serie, tale da decretarne il successo tra una schiera di fedelissimi fans ma anche da sconcertare una buona parte del pubblico (se non quello inglese, piuttosto recettivo al sofa-drama e grande estimatore dell'altrettanto originale Doctor Who, sicuramente quello straniero, meno avvezzo ad atmosfere così claustrofobiche.)A decretare la fine della produzione, avvenuta nel 1982, non fu una cattiva risposta del pubblico (che fu anzi lusinghiera) bensì una sfortunata combinazione di eventi sfavorevoli: gli alti costi di produzione (!), la frequente indisponibilità dei due attori principali e la trasformazione della ATV in Central.
Nessun appassionato della serie ha mai definito chiaramente a quale genere potesse essere avvicinata: chi parla di fantascienza, chi di thriller psicologico, chi di fantasy; qualcuno si azzarda a definizioni miste: psicothriller fantascientifico oppure un incrocio tra Lovecraft e Doctor Who, altri si limitano più salomonicamente a parlare del genere di Zaffiro e Acciaio.Un denso alone di mistero circonda i due protagonisti: nella pre-pubblicitàdella serie si dice di Acciaio "...gli si potrebbe credere se dicesse di essere giunto sulla Terra da un pianeta remoto"; nella pubblicità del primo episodio della prima avventura ci si riferisce ai due protagonisti dicendo "Chi sono? Non ci è detto nulla tranne che sono gli unici in grado di riportare indietro i genitori (di Rob ed Helen)". Nella terza avventura vengono definiti essere "due agenti provenienti da un'altra dimensione".
La lettura degli episodi alla luce della sigla introduttiva dà molti indizi sulla natura dei personaggi: Zaffiro e Acciaio sono due agenti operativi, inviati (...sono stati scelti...) da una non precisata entità che ha interesse affinché tutte le anomalie vengano regolate (si è a lungo discusso sul presunto aspetto divino di questa entità, vigile e superiore rispetto alle forze che controllano ogni dimensione).L'intervento regolatore di questi agenti è subordinato alla presenza o meno di vita nelle zone interessate dalle anomalie (ovunque ci sia vita non verranno utilizzati elementi transuranici pesanti) quasi a testimonianza che le missioni vengano calibrate per evitare presumibili effetti devastanti nei confronti delle forme di vita locali. In un episodio Zaffiro dirà che ci sono 127 agenti e Acciaio specificherà che se ne possono considerare solo 115 infatti: "non possiamo fidarci dei Transuranici, sono instabili".Zaffiro e Acciaio giungono sul luogo delle loro indagini quasi contemporaneamente, ma non simultaneamente, si ha più l'effetto di un rendez-vous pianificato in sede di briefing piuttosto che il classico party teletrasportato in stile Star Trek. Gli aiuti che gli vengono forniti dagli altri elementi sono spesso inaspettati, quasi vi fosse una regia che segue le loro operazioni pronta ad intervenire.
Le atmosfere sono claustrofobiche, permeate da un terribile senso di attesa e ansia: lo spettatore non ha la tensione del thriller, non si aspetta che l'assassino di turno sbuchi fuori dall'armadio armato di un coltellaccio, è tuttavia oppresso dalla certezza che qualcosa sta per accadere, qualcosa di terribile.Le attese sono magistralmente calibrate, si può rimanere con il fiato sospeso per un intero episodio senza che accada nulla, questo crea un impressionate effetto di psicodramma.Se a ciò aggiungiamo il fatto che le riprese sono effettuate esclusivamente in interni bui e che l'esiguo numero di personaggi riduce i dialoghi al minimo (come se non bastasse Zaffiro e Acciaio comunicano telepaticamente) si può immaginare la valenza emotiva che viene a significare la fotografia.Non viene utilizzato nessun particolare effetto speciale, il più delle volte ci si limita al cambio di colore degli occhi di Zaffiro, qualche effetto sonoro e un poco di make-up; ciò riversa tutta la tensione narrativa sulla recitazione pura degli attori.Nelle avventure non si utilizzano tecnologie aliene o armi futuristiche, il device come oggetto concreto è sostituito dal più sfuggente power: telepatia, telecinesi, chiromanzia, psionica. Ciò confonde lo spettatore sulle reali potenzialità dei protagonisti. Spesso Acciaio invita Zaffiro, quando non riesce a ottenere apprezzabili risultati con i suoi poteri, a insistere con più forza. I protagonisti non si cimentano in duelli di superpoteri eppure, all'occorrenza, compiono azioni palesemente inumane (Acciaio, nell'intento di salvare Zaffiro, porta la temperatura del suo corpo allo zero assoluto). Ciò lascia nello spettatore l'impressione che i due agenti siano quasi riluttanti ad usare i loro poteri e, nonostante le minacce che affrontano possano essere letali anche per loro, evitano di organizzare strike-force preferendo l'investigazione e soluzioni innocue per tutti (nella seconda avventura ad esempio stabiliscono un compromesso con l'Oscurità).
In Zaffiro e Acciaio non si ha la figura squisitamente americana del villain, il cattivo che concretizza nelle sue gesta e nelle sue capacità la minaccia, quanto quella della menace ovvero il pericolo puro, la minaccia senza forma. I due agenti non intervengono per affrontare un pericolo noto, essi devono solo individuare e correggere un'anomalia la cui natura ignota è oggetto della loro investigazione. Il pericolo è sempre (tranne nell'ultima avventura, nella quale si imbattono in una vera propria trappola) scatenato dall'interferenza degli stessi Zaffiro e Acciaio: il tempo sa che loro possono interferire nei suoi piani e non ha nessuna intenzione di permetterglielo.
Ogni personaggio rispecchia nell'elemento che rappresenta (e di cui veste i colori) le caratteristiche che lo contraddistinguono: Piombo (Val Pringle) è un gigantesco uomo di colore dalla forza bruta, Argento (David Collings) un tecnico, Zaffiro è emotiva e dotata di forti poteri mentali, Acciaio incarna la freddezza e la forza della ragione.Se è però vero che Zaffiro e Acciaio rappresentato il tipico binomio di ogni coppia di investigatori (uno diplomatico e l'altro duro, uno che emana calore umano e l'altro freddo e distaccato) è anche vero che gli scontri fisici vengono più spesso affrontati da Zaffiro piuttosto che da Acciaio, il quale sembrerebbe preferire evitare il confronto diretto.Non si hanno contatti con altri elementi, solo riferimenti occasionali; nella prima avventura Piombo riferisce che Giaietto invia i saluti ad Acciaio e che Rame ha qualche problema con (ma non lo abbiamo ancora incontrato) Argento. Vi sono riferimenti agli altri elementi anche nella quarta avventura.

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