Gustav Thöni (il nome è a volte italianizzato in Gustavo, il cognome è spesso scritto Thoeni; è un allenatore di sci alpino ed ex sciatore alpino italiano. Nativo di Trafoi, è stato uno dei più grandi campioni di tutti i tempi dello sci grazie alle quattro vittorie nella Coppa del Mondo generale (1971, 1972, 1973 e 1975), al secondo posto conquistato nel 1974 e ai successi nei Mondiali e alle Olimpiadi.
È cugino di Roland, anche lui sciatore alpino di alto livello
È cugino di Roland, anche lui sciatore alpino di alto livello
Thöni ha vinto un oro nello slalom gigante e un argento nello slalom speciale agli XI Giochi olimpici invernali di Sapporo 1972, un argento (slalom speciale) ai XII di Innsbruck 1976, due ori (slalom speciale e gigante) nei Mondiali 1974. Vanno inoltre aggiunti i due titoli mondiali in combinata del 1972 e del 1976, validi per l'albo d'oro dei Mondiali ma non per le Olimpiadi.
Ha fatto parte, insieme con Piero Gros, Franco Bieler, Tino Pietrogiovanna, Fausto Radici, Erwin Stricker e altri sciatori, della cosiddetta Valanga azzurra, che dominò le gare di slalom e gigante negli anni settanta. Thöni era arruolato nella Guardia di Finanza e fece parte del gruppo sciatori Fiamme gialle.
Nonostante la sua classe si esprimesse in particolar modo nelle discipline tecniche, è rimasto negli annali anche un secondo posto ottenuto invece in discesa libera, sulla celebre Streif a Kitzbühel il 18 gennaio 1975, dietro a Franz Klammer, uno dei più grandi discesisti di tutti i tempi, per soli tre millesimi di secondo. Ai Campionati italiani ha conquistato tredici medaglie: una in discesa libera. cinque in slalom gigante, sei in slalom speciale e una in combinata. La fama della sua abilità fu tale da dare origine a una leggenda metropolitana, secondo la quale sempre sulla Streif sarebbe riuscito a terminare la discesa con un solo sci avendo perso l'altro sull'Hausbergkante (tratto di pista da percorrere in diagonale con pendenza ripidissima). Fu lo stesso Thöni, anni dopo, a smentire tale diceria. Ulteriore conferma della fama della quale godette negli anni di maggior successo è l'esser stato citato nella nota canzone Nuntereggae più di Rino Gaetano, insieme ad altre celebrità italiane dell'epoca.
Ha fatto parte, insieme con Piero Gros, Franco Bieler, Tino Pietrogiovanna, Fausto Radici, Erwin Stricker e altri sciatori, della cosiddetta Valanga azzurra, che dominò le gare di slalom e gigante negli anni settanta. Thöni era arruolato nella Guardia di Finanza e fece parte del gruppo sciatori Fiamme gialle.
Nonostante la sua classe si esprimesse in particolar modo nelle discipline tecniche, è rimasto negli annali anche un secondo posto ottenuto invece in discesa libera, sulla celebre Streif a Kitzbühel il 18 gennaio 1975, dietro a Franz Klammer, uno dei più grandi discesisti di tutti i tempi, per soli tre millesimi di secondo. Ai Campionati italiani ha conquistato tredici medaglie: una in discesa libera. cinque in slalom gigante, sei in slalom speciale e una in combinata. La fama della sua abilità fu tale da dare origine a una leggenda metropolitana, secondo la quale sempre sulla Streif sarebbe riuscito a terminare la discesa con un solo sci avendo perso l'altro sull'Hausbergkante (tratto di pista da percorrere in diagonale con pendenza ripidissima). Fu lo stesso Thöni, anni dopo, a smentire tale diceria. Ulteriore conferma della fama della quale godette negli anni di maggior successo è l'esser stato citato nella nota canzone Nuntereggae più di Rino Gaetano, insieme ad altre celebrità italiane dell'epoca.
Carriera da allenatore
Ritiratosi dall'attività agonistica, Thöni ha intrapreso la carriera di allenatore. Ha contribuito in questa veste ai successi di Alberto Tomba, di cui è stato allenatore personale per nove anni, ed è stato allenatore della nazionale italiana, prima come direttore tecnico della squadra maschile e poi come direttore generale di tutte le nazionali italiane, sia maschili sia femminili.
Altre attività
Nel 1981 è stato attore protagonista del film Un centesimo di secondo di Duccio Tessari, con Antonella Interlenghi e Saverio Vallone, vagamente ispirato alla tragica vicenda di Leonardo David e alla leggendaria discesa di Thöni a Kitzbühel del 1975. Stroncato dalla critica, il film ha avuto scarso successo anche al botteghino. Il 26 febbraio 2006 è stato portatore della bandiera olimpica nel corso della Cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006. Oggi nel suo paese natale, Trafoi, gestisce un albergo che ospita la collezione dei suoi trofei; è testimonial per SOS Villaggi dei Bambini
Nessun commento:
Posta un commento