10.8.10

antica intervisteria del corso (la quinta)









Fabio Volo, ex iena, ex conduttore televisivo, ex panettiere (come scopriamo scorrendo la sua “curiosa” biografia redatta personalmente) debutta al cinema interpretando il nuovo film di Alessandro D’Alatri Casomai. Scelto, a sentire il regista, per la spigliatezza, la generosità, l’ironia ed una mascolinità evidente ma al tempo stesso fragile, si rivela una piacevole sorpresa nelle inediti vesti d’attore a fianco della “navigata” Stefania Rocca, dalle qualità ancora troppo poco utilizzate dal nostro cinema!




Ma D’Alatri le regala un ruolo di donna “completo”, costruendo attorno a questa inedita coppia cinematografica un divertente, emozionante e sincero girotondo sulle immani “fatiche d’Ercole” per salvare dallo sfacelo una coppia innamorata!Come nasce l’idea del film Casomai?




ALESSANDRO D’ALATRI Era da un po’ di tempo che questa storia mi frullava nella testa. Ho incontrato Anna Pavignano al Premio Solinas e le ho raccontato questa idea. Al cinema prediligo l’osservazione dei comportamenti, e guardandomi attorno mi sono reso conto di questo malessere dei sentimenti e di questa sorta di destino avverso ed ineluttabile che accompagna le storie di coppia. Con Anna abbiamo “studiato” storie di crisi e chiesto la collaborazione di avvocati divorzisti, ed alla fine abbiamo voluto puntare l’attenzione sulle forti pressioni che vivono due persone che stanno insieme. Amici, familiari, conoscenti e colleghi di lavoro benedicono la nascita di una nuova coppia (l’innamorato è il più felice della comitiva, il più produttivo al lavoro, etc), ma quando i due decidono di costituire un nucleo familiare ed inevitabilmente incominciano le prime difficoltà, in questo momento in cui si ha più bisogno dell’affetto e della vicinanza delle persone più care, si rimane soli! Oggi una coppia che si ama è destabilizzante... e non è difficile stare insieme, ma lo diventa riuscirci in questa società che premia il “singolo” in quanto più produttivo (due persone divise hanno due case, due macchine, etc): l’infelicità è un businness! Ed anche le strutture sociali non aiutano molto la coppia...




ALESSANDRO D’ALATRI Avere oggi due figli è come avere due Ferrari, ed è un notevole peso per la società . Non ci si deve lamentare se l’Italia è un Paese a crescita zero, perché la nostra è una società che non è preparata a trattare con i bambini. Un esempio? Provate la sera ad andare ad un ristorante con un bambino, e subito vi renderete conto di come siano un peso e non ci sia spazio per loro. E’ il film più politico che abbia mai scritto, proprio perché si occupa di cose di cui la politica oggi non si occupa più, ossia la quotidiana vita della gente.




Come nasce la scelta di Don Livio come voce narrante del film?




ALESSANDRO D’ALATRI Inizialmente con Anna avevamo pensato alla figura di un grillo parlante, ma ci siamo subito resi conto che risultava troppo complicato per il lavoro sugli effetti speciali. Chi poteva allora incarnare questa voce della coscienza? E così è nata l’idea di un prete che vive ai margini, isolato in questo paese, ai bordi della società e che quindi potesse permettersi di essere un provocatore sino a fondo! Per i più curiosi, chi lo interpreta non è un attore ma lo sceneggiatore Gennaro Nunziante!




Cosa vi ha fatto innamorare di questa storia e del vostro personaggio?




STEFANIA ROCCA Mi sono innamorata immediatamente della storia che D’Alatri voleva raccontare, e di questo personaggio che vive i passaggi di crescita che tutte le donne percorrono (figlia, fidanzata, moglie, madre) sempre osservata con un occhio di riguardo e mai di superficialità. Ci sono molti film che parlano delle coppie, ma qui si parla della quotidianità di vita di una coppia, e la cosa non da assolutamente fastidio.




FABIO VOLO Io sono felicissimo di questa mia prima esperienza cinematografica, e sinceramente non ho fatto molti sforzi per interpretare Tommaso, riconoscendomi in lui per moltissimi aspetti. Lo stesso D’Alatri mi ha detto di aver pensato a me per questo ruolo dopo aver letto il mio libro, e di aver scoperto molte affinità! Mi sono innamorato del regista perché la pensava esattamente come me!




Perché è stata scelta la voce di Elisa come “colonna sonora” portante del film?




ALESSANDRO D’ALATRI Credo che la voce di Elisa sia una delle più potenti della musica italiana. E l’incontro è nato veramente casualmente e sotto i migliori auspici: mentre ritornavo in macchina da un sopralluogo e pensavo ad alcune canzoni di Elisa per il film, ricevo una chiamata sul telefonino: era Caterina Caselli che mi chiedeva se ero disponibile a girare il video di un nuovo brano di Elisa!




E la scelta di ambientare a Milano questa storia?




ALESSANDRO D’ALATRI A prescindere dalle professioni dei due protagonisti (pubblicità e moda), Milano è la città che, a mio avviso, esercita la pressione maggiore sui comportamenti degli esseri umani. Sicuramente perché è la città più “moderna” del paese, ma anche perché vi risiedono industria, moda, tv e pubblicità. A Milano l’immagine pesa più che in qualsiasi altra città: i manifesti sono grandi come palazzi, ed i modelli di maschilità e femminilità sono irragiungibili. Di conseguenza qui vivi un senso di inadeguatezza per ciò che sei in modo più pressante!




Cosa pensate del matrimonio?




STEFANIA ROCCA Fino a poco tempo fa ne ero spaventata, ma questo film mi ha molto aiutato a riflettere: il matrimonio è importante come valore personale, e quando mi sposerò lo farò soltanto perché ci crederò fino in fondo.




FABIO VOLO Io ci credo moltissimo, e per questo non sono ancora sposato! E credo seriamente che sia un impegno da mantenere e rispettare con tutte le nostre forze!






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