Di lui ha detto il regista Sergio Leone nel 1987
« ...mi accorsi che la sua vèrve derivava da un controllo esagitato di un corpo senza inibizioni: Carlo parlava, parlava, parlava, riproponendo il divertente standard sordiano degli anni '50 con disinvolta reiterazione(...) Un attore che non apparteneva a un "genere" ma solo a se stesso. Volli conoscerlo. Volevo scoprire la fonte di quella reputazione: totale, inesorabile, cinica carogneria commista ad una romanità coatta e generosa, candida e patetica, Carlo era "l'uomo che guarda", questa fu la risposta. E per questo volli produrre il suo film di esordio, affidando a lui stesso la regia: i suoi personaggi non potevano correre il rischio di interpretazioni inautentiche... »
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