8.9.11

Remo Girone





è un attore teatrale e attore cinematografico italiano.
Figlio di emigrati in Eritrea, colonia italiana in Africa dal 1890 al 1947, Remo Girone nasce e trascorre l’infanzia nella capitale Asmara dove sin da giovanissimo partecipa a spettacoli teatrali recitando poesie e brani drammatici con grande successo. C'è una recensione sul Giornale dell'Eritrea del 1957 in cui il critico scrive " ricordatevi di questo ragazzo, diventerà un grande attore ". A tredici anni si trasferisce a Roma per gli studi superiori. Dopo la maturità frequenta la facoltà di Economia e Commercio, ma gli studi universitari durano poco. Si iscrive infatti all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico per diplomarsi in recitazione.

Carriera teatrale

Il teatro, più del cinema, è il mezzo con cui Remo Girone continuerà a garantirsi la stima della critica anche quando le fiction TV lo renderanno popolare al grande pubblico. Lavora con vari registi fra cui Enrico D'Amato per Romeo e Giulietta di William Shakespeare, Luca Ronconi per Mirra di Vittorio Alfieri e Orazio Costa per Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. Fra i suoi autori preferiti c'è Anton Cechov: un suo Zio Vanja, diretto da Peter Stein, è vincitore al Festival Teatrale di Edimburgo nel 1996.

Carriera cinematografica e televisiva

L'esordio sul grande schermo è con l'ungherese Miklós Jancsó in Roma rivuole Cesare del 1972; segue L'anticristo (1974) di Alberto De Martino. Il primo ruolo da protagonista gli è offerto da Marco Bellocchio per Il gabbiano del 1977 che, non a caso, è tratto da una commedia di Cechov. Seguono poi Corleone (1978) e Giocare d'azzardo (1982) rispettivamente di Pasquale Squitieri e Cinzia Torrini che in seguito richiameranno Girone per altri loro film.
Il successo popolare di Remo Girone arriva grazie alla televisione. Nel 1987 prende parte allo sceneggiato RAI La Piovra 3 dando vita ad uno dei personaggi più cattivi e nel contempo interessanti del piccolo schermo: Tano Cariddi. Tale personaggio lo impegna anche nella quarta, quinta, sesta e decima edizione della serie. Nella settima edizione, a causa di una malattia, Girone appare nei panni di Tano solo alcuni minuti nel finale.
Prima de La Piovra, Remo Girone era apparso in alcune serie televisive fra cui Il garofano rosso, Che fare? e Delitto di stato.
Dopo appare in sceneggiati come Lo scialo (1987), Una vittoria (1988) di L. Perelli, Dalla notte all'alba (1991) di Cinzia Torrini, Carlo Magno (1993) di Clive Donner, Morte di una strega (1995) di Cinzia Torrini, Dio vede e provvede (1996), Fantaghirò 5 (1996), Morte di una ragazza perbene (1999),L'elefante bianco (Rai 1998) di Gianfranco Albano, Il Grande Torino (2005), Questa è la mia terra (2006) e nel telefilm Diritto di difesa (2001).
Non mancano le apparizioni nei varietà: uno di essi, Settimo Squillo (Telemontecarlo), viene da lui condotto nel 1991 assieme alla moglie, l'attrice argentina Victoria Zinny sposata nel 1982, e il di lei figlio a sua volta attore Karl Zinny.
Delle apparizioni successive alla notorietà acquisita con La Piovra si ricordano Diceria dell'untore (1990) di Beppe Cino, Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) di Ettore Scola, L'angelo con la pistola (1992) di Damiano Damiani, Marquise (1997) di Vera Belmont (dove interpreta il musicista Jean-Baptiste Lully), Giochi d'equilibrio (1998) di Amedeo Fago, Li chiamarono... briganti! (1999) di P. Squitieri e Il sole nero (2007) di Krzysztof Zanussi.
Partecipa pure ad Heaven (2002) di Tom Tykwer e ha un cameo ne Le valigie di Tulse Luper - La storia di Moab (2003) di Peter Greenaway. Infine, come doppiatore, è presente nella versione italiana del film d'animazione Disney Pocahontas (1995) dove presta la voce, anche cantando, al grande capo pellerossa Powhatan, e nel film di Ridley Scott Le Crociate, ove doppia Saladino.
Nel 2007 è nel cast del film Il 7 e l'8.
Nel 2008 è tra gli interpreti della fiction Le ali, diretta da Andrea Porporati.
Nel 2009 fa un cameo nel film Italians.
Nel 2011 è coprotagonista assieme a Toni Servillo ne Il gioiellino, film diretto da Andrea Molaioli; nella pellicola, la cui sceneggiatura si ispira al crac Parmalat, l'attore veste i panni del fondatore dell'azienda Amanzio Rastelli.

Curiosità

Pur avendo dichiarato al Festival di Sanremo del 1992 (dove introduceva Irene Fargo nella serata finale) che non sarebbe mai stato in grado di fare il cantante, solo un anno dopo Remo Girone incise un singolo, "ospite" di Marcella Bella nella canzone Io credo. Essa doveva partecipare al Festival di Sanremo 1993, ma la commissione decise di bocciarla. Marcella, comunque, pubblicò il brano nel 1994 all'interno dell'album dal vivo Tommaso.
La popolarità del personaggio di Tano Cariddi fu tale da generare alcuni fatti curiosi: a parte di essere fermato e riconosciuto per strada, Girone dichiarò che una volta uno sconosciuto gli chiese la cortesia di registrare un messaggio nella sua segreteria telefonica con gli stessi toni del torvo fuorilegge per scoraggiare i disturbatori.
Contrariamente ad altri attori (dal pioniere Emilio Ghione per il personaggio di Za-la-mort a Malcolm McDowell per l'Alex di Arancia meccanica), Girone non è mai risultato, né si è mai sentito, “prigioniero” del ruolo che lo ha reso famoso: non solo ha ottenuto scritture in generi diversi, ma è rimasto “affezionato” al più noto suo alter-ego e ha più volte dichiarato di aver imparato molto dalla preparazione e dall’evoluzione del ruolo nei quattordici anni fra la prima e l’ultima interpretazione.

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