30.9.11

Virginia Woolf





« Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna? »
(Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, 1929)

Adeline Virginia Woolf, nata Stephen, è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica. Considerata come uno dei principali letterati del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i due sessi; fu, assieme al marito, militante del fabianesimo, nel periodo fra le due guerre fu membro del Bloomsbury Group e figura di rilievo nell'ambiente letterario londinese. Le sue più famose opere comprendono i romanzi La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927) e Orlando (1928). Tra le opere di saggistica emergono Il lettore comune (1925) e Una stanza tutta per sé (1929); nella quale ultima opera compare il famoso detto "una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi".
Virginia Woolf nacque a Londra nel 1882 in una casa al civico 22 di Hyde Park Gate; da genitori entrambi vedovi alle seconde nozze. Suo padre, sir Leslie Stephen fu un notevole autore, critico e alpinista. Sua madre, Julia Prinsep-Stephen (nata Jackson) (1846-1895), venne al mondo in India dal dottor John e dalla moglie Mary Pattle Jackson e in seguito si trasferì in Inghilterra con la madre, dove iniziò una carriera come modella per pittori del calibro di Edward Burne-Jones. A parte i rispettivi figli di primo letto e Virginia, gli Stephen ebbero altri tre figli: Vanessa (1879-1961), Thoby (1880-1906) e Adrian (1883-1948). Julia aveva già avuto tre figli dal suo primo marito, Herbert Duckworth: George (1868-1934), Stella (1869-1897) e Gerald Duckworth (1870-1937). Leslie aveva avuto una figlia dalla sua prima moglie, Minny Thackeray: Laura M. Stephen (1870-1945), che venne successivamente dichiarata mentalmente instabile.
Leslie Stephen, quale letterato di fama nell'ambiente inglese e per la sua parentela col popolarissimo William Thackeray in quanto vedovo della figlia Minny Thackeray), fece sì che i suoi figli fossero allevati in un ambiente colmo di influenze della società letteraria vittoriana. Henry James, Thomas Stearns Eliot, George Henry Lewes, Julia Margaret Cameron (una zia di Julia Stephen), e James Russell Lowell (padrino della stessa Virginia) furono tra i più frequenti visitatori di casa Stephen. Anche la madre della giovane scrittrice aveva rapporti ed affinità con personaggi di rilievo; addirittura discendente di un servitore di Maria Antonietta, ella proveniva da una famiglia che ha lasciato vive impronte nella società britannica del tempo , modelli per artisti e fotografi successivi. A Virginia, come prescriveva la regola educativa vittoriana, non fu concesso di frequentare alcun istituto scolastico. La madre si premurò di darle direttamente o indirettamente lezioni di latino e francese, ed il padre le consentì sempre di leggere i libri che teneva nella biblioteca del suo studio.
Virginia e il fratello Thoby manifestano subito la loro inclinazione letteraria e danno vita ad un giornale domestico Hyde Park Gate News, in cui scrivono storie inventate e danno vita ad una sorta di diario familiare. Secondo le memorie della Woolf, i ricordi più vivi e sereni della sua infanzia non erano quelli di Londra ma quelli invece di Saint Ives in Cornovaglia, dove la famiglia passava ogni estate fino al 1895 e dove fa importanti conoscenze per esempio con Meredith e Henry James. La residenza estiva degli Stephens, Talland House, guardava sulla Baia di Porthminster. Le memorie e le impressioni di queste vacanze in famiglia confluirono e influenzarono successivamente uno dei suoi scritti di maggior successo, Gita al faro. Tuttavia il periodo di felicità non durò molto. Nel 1895, a soli tredici anni Virginia è colpita da un primo grave lutto: muore la madre. Il padre, anche lui duramente colpito dalla perdita, vende l'amata casa al mare. Solo due anni dopo muore invece la sorellastra, Stella e nel 1904 il padre. Questi eventi la portano al primo serio crollo nervoso.
Nel racconto autobiografico "Momenti di essere e altri racconti" riportò che lei e la sorella Vanessa Bell subirono abusi sessuali da parte dei fratellastri George e Gerald Duckworth. Questo ha sicuramente influito sui frequenti esaurimenti nervosi, sulle crisi depressive e sui forti sbalzi d'umore che hanno caratterizzato la vita della scrittrice e che la porteranno, dopo diversi tentativi, al suicidio. Le moderne tecniche diagnostiche hanno portato ad una postuma diagnosi di disturbo bipolare unito, probabilmente, negli ultimi anni, ad una psicosi.
Dopo la morte del padre, dunque, si trasferì con la sorella a Bloomsbury, dove con ella diede vita al primo nucleo del circolo intellettuale noto come Bloomsbury Group. Cominciò a scrivere nel 1905, inizialmente, per il supplemento letterario del Times. Fa conoscenza con importanti intellettuali, tra cui Bertrand Russell, Edward Morgan Forster, Ludwig Wittgenstein e colui che successivamente diverrà suo marito. Il gruppo si fa chiamare Gli apostoli. Nel 1912 sposò Leonard Woolf, un teorico della politica. Il suo primo libro The Voyage Out (La crociera), fu pubblicato nel 1915. Ebbe relazioni con alcune donne come Violet Dickinson, Vita Sackville-West, Ethel Smyth, che influenzarono profondamente la sua vita e le sue opera letterarie.
Assieme ai fratelli Thoby e Vanessa si trasferisce presso Hyde Park Gate, nel quartiere londinese di Bloomsbury, dove prende vita il Bloomsbury set, formato da coloro che ormai sono gli ex Apostoli. Esso sarà destinato a dominare per oltre un trentennio la cultura e la letteratura inglesi. Nascono così le "serate del giovedì"; riunioni alle quali partecipano intellettuali di alta posizione per discutere di politica, lettere e arte. Alimentata da questo clima di fervore intellettuale Virginia inizia a dare ripetizioni serali alle operaie in un collegio della periferia. Intanto medita nei gruppi delle suffragette, pubblica le prime critiche letterarie (per il "Times Literary Supplement", il "Guardian", il "Cornbill" e la "National Review") e prosegue alla scrittura dei suoi futuri successi. Nel 1913 però, dopo aver scritto il primo libro, cade in una seconda depressione e tenta il suicidio. Per farle trovare fiducia ed equilibrio il marito le propone di fondare un'impresa editoriale e nasce la Hogarth Press che pubblicherà Katherine Mansfield, Italo Svevo, Sigmund Freud, Thomas Stearns Eliot, James Joyce e la stessa Virginia Woolf.
Nel 1919 pubblica il racconto Kew Gardens e nel 1920 il romanzo Notte e giorno. Nelle opere successive appare chiaro e definitivo l'utilizzo dello stile del "flusso di coscienza" (La signora Dalloway e Gita al faro). Virginia è attivista all'interno dei movimenti femministi per il suffragio delle donne e riflette più volte, nelle sue opere, sulla condizione femminile. In Una stanza tutta per sé del 1929 si tratta il tema della discriminazione del ruolo della donna mentre in Le tre ghinee del 1938 si vede approfondito quello della figura dominante dell'uomo nella storia contemporanea. Il rapporto con la donna viene visto anche sul piano sentimentale dalla stessa Woolf con la sua storia d'amore con Vita Sackville-West che si riflette nel romanzo Orlando.
Nell'estate del 1940 pubblica l'ultima opera; Tra un atto e l'altro, mentre la Gran Bretagna è in guerra. Intanto le sue crisi depressive si fanno sempre più violente e incalzanti. Virginia ama circondarsi di persone ma quando è sola ricade nello stato d'ansia e di sbalzi d'umore tipico della malattia. A contribuire all'aumento delle sue fobie è il procedere della guerra. Infine il 28 marzo del 1941, si riempì le tasche di sassi e si lasciò annegare nel fiume Ouse, non lontano da casa, nei pressi di Rodmell. Lasciò una toccante nota al marito:

(EN)
« Dearest, I feel certain that I am going mad again. I feel we can't go through another of those terrible times. And I shan't recover this time. I begin to hear voices, and I can't concentrate. So I am doing what seems the best thing to do. You have given me the greatest possible happiness. You have been in every way all that anyone could be. I don't think two people could have been happier 'til this terrible disease came. I can't fight any longer. I know that I am spoiling your life, that without me you could work. And you will I know. You see I can't even write this properly. I can't read. What I want to say is I owe all the happiness of my life to you. You have been entirely patient with me and incredibly good. I want to say that – everybody knows it. If anybody could have saved me it would have been you. Everything has gone from me but the certainty of your goodness. I can't go on spoiling your life any longer. I don't think two people could have been happier than we have been. V »
(IT)
« Sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che chiunque avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone abbiano potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai lo so. Vedi non riesco neanche a scrivere questo come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n'è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi. V. »
(Virginia Woolf)

Le sue ceneri sono state seppellite nel giardino della Monk's House, a Rodmell (Sussex, Inghilterra) sotto un olmo. Virginia ha sofferto per emicranie che l'hanno costretta a letto anche per mesi.

Romanzi

1913 The Voyage out - La crociera
1920 Night and Day - Notte e giorno
1922 Jacob's room - La stanza di Jacob
1925 Mrs Dalloway - La signora Dalloway
1927 To the Lighthouse - Gita al faro tradotto anche come Al faro
1928 Orlando: A Biography - Orlando
1931 The Waves - Le onde
1937 The Years - Gli anni
1941 Between the Acts - Tra un atto e l'altro (postumo)

Racconti brevi

Una casa infestata
A Society
Monday or Tuesday
An Unwritten Novel
The String Quartet
Blue & Green
Kew Gardens
The Mark on the Wall
Il nuovo abito
La duchessa e il gioielliere

Saggi

1919 Modern Fiction (poi rivisto in The Common Reader)
1923 How It Strikes a Contemporary
1924 Mr. Bennett e Mrs. Brown
1925 The Common Reader - Il lettore comune (n. ed. a cura di Andrew McNeillie, 1984)
1926 How Should One Read a Book?
1927 The Narrow Bridge of Art
1927 The Art of Fiction
1929 A Room of One's Own - Una stanza tutta per sé
1929 Women and Fiction
1932 A Letter to a Young Poet
1932 The Second Common Reader - Il lettore comune (seconda serie) (n. ed. a cura di Andrew McNeillie, 1986)
1937 Craftsmanship
1938 Three guineas - Le tre ghinee
1940 The Leaning Tower
1942 The Death of the Moth (postumo)
1947 The Moment (postumo)
1950 The Captain's Death Bed (postumo)
1958 Granite and Rainbow (postumo)
1967 Collected Essays (a cura di Leonard Woolf, raccolta in 4 voll. comprendente le due serie di Common Reader, e i volumi postumi tranne il Diario)
1979 Women and Writing (antologia a cura di Michèle Barrett)
1987-2011 The Essays (raccolta completa in 6 voll.)

Giuseppe Marrazzo









Giuseppe Marrazzo, detto Joe Marrazzo, è stato un giornalista italiano, noto per essere stato autore di numerose inchieste su temi sociali, in particolare sulla mafia e sulla camorra.
Iniziò la sua carriera collaborando col quotidiano Il Mattino. In seguito continuò come inviato per altri giornali, tra cui Omnibus, Epoca e Tempo illustrato.
Nel 1965, passò dalla carta stampata alla televisione: per la Rai produsse inchieste e servizi per i programmi Tv7, Cordialmente, Europa Giovani e AZ. Successivamente lavorò per la rubrica TG2 Dossier, focalizzando i suoi approfondimenti sulle organizzazioni mafiose.
Sposato in prime nozze con Luigia Spina, un'italo-americana, ha avuto nel 1958 un figlio, Piero, che ha intrapreso la carriera giornalistica e, in seguito, quella politica (è stato presidente della Regione Lazio fino all'ottobre 2009). Anche il figlio minore, Giampiero, nato nel 1979 da un secondo matrimonio, fa il giornalista e ha pubblicato, con lo stesso editore del padre Tullio Pironti, un film inchiesta sulla strage di Ustica dal titolo "Sopra e sotto il tavolo". Grazie a questa inchiesta Giampiero Marrazzo, che ha intervistato in esclusiva il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e il senatore a vita Giulio Andreotti (che ha anche firmato la prefazione del libro), è riuscito a far riaprire il caso a distanza di 30 anni. Il saggio del giovane Marrazzo è risultato essere uno dei libri più venduti del 2010. Oggi si sta occupando di nuove inchieste, calcando le orme del padre, sempre di cronaca nera e giudiziaria.

Pubblicazioni

Partendo dalle sue inchieste, Marrazzo ha scritto diversi libri, tra cui il più famoso è Il camorrista (pubblicato nel 1984), in cui racconta la vita di Raffaele Cutolo, uno dei boss campani più influenti durante gli anni ottanta, libro del quale lo scrittore Roberto Saviano, ha dichiarato, durante la trasmissione televisiva Blu Notte, di essere debitore per parecchi spunti, nella scrittura del suo Gomorra. Dal Camorrista fu tratto nel 1986 l'omonimo film che segnò l'esordio cinematografico alla regia di Giuseppe Tornatore.

Riconoscimenti

Marrazzo ha ricevuto numerosi premi giornalistici, in particolare quello di Cronista dell'Anno nel 1978.





il coraggio di una principessa










29.9.11

sportiva




banane fritte






Le banane fritte sono dolci dai sapori esotici, dal retrogusto speziato, molto semplici e veloci da preparare.

Preparazione:

sbucciate le banane, tagliatele a metà lungo la loro lunghezza e cospargetele con lo zenzero. Nel frattempo fate scaldare un pò d'olio in una padella antiaderente e soffriggete i pezzi di banana imbevuti di zenzero. Non appena le banane risulteranno ben dorate, scolatele accuratamente e e servitele in appositi piattini per dolci.

Accorgimenti:

dopo averle fritte, fate scolare le banane sulla carta assorbente, in modo che perdano l'olio in eccesso.

Idee varianti:

potete anche tagliare le banane a rondelle e servirle come accompagnamento dell'aperitivo, insieme ad altri stuzzichini

Valeria Golino





è un'attrice italiana.
Figlia di padre italiano e madre greca, la Golino è cresciuta tra Atene e Napoli. Ha iniziato a lavorare ad Atene come modella, e successivamente è stata scoperta dalla regista Lina Wertmüller. Ha ottenuto il suo primo ruolo di attrice protagonista nel 1985 con il film Piccoli fuochi e l'anno successivo ha vinto il premio come Migliore attrice alla Mostra del Cinema di Venezia con il film Storia d'amore.
Ha lavorato anche negli Stati Uniti, dove è maggiormente conosciuta per l'interpretazione data in Rain Man - L'uomo della pioggia (Rain Man) (1988) e Hot Shots! (1991).
Nel 1988 è arrivata seconda per la parte di Venus/Rose nel film di Terry Gilliam Le avventure del barone di Münchausen (1988) andata poi ad Uma Thurman.
Nel 1990 Valeria è arrivata finalista assieme a Julia Roberts ai provini di Pretty Woman (1990). L'anno successivo le due attrici si ritrovarono di nuovo a competere per la parte del Dr. Rachel Mannus nel film Linea mortale (1990) ma per la seconda volta la spuntò la Roberts.
Nel 1994 il regista James Cameron la vuole per la parte di Helen in True Lies accanto ad Arnold Schwarzenegger, ma Valeria era in partenza per girare il film greco I sfagi tou kokora (1996) da lei anche prodotto e dovette rinunciare alla parte andata poi a Jamie Lee Curtis.
Dal 1988 al 2000 ha vissuto a Los Angeles, California, e lì in America ha girato una ventina di film.
Nel 1996 recita nel videoclip dei R.E.M. Bittersweet Me.
Nel 2006 vince il David di Donatello come Migliore attrice protagonista per La guerra di Mario (2005) di Antonio Capuano.
L'attrice ha all'attivo una settantina di film italiani ed internazionali in 25 anni di carriera. Ha lavorato con attori del calibro di: Tom Berenger, Nicolas Cage, Salma Hayek, Alfred Molina, Calista Flockhart, Holly Hunter, Glenn Close, Cameron Diaz, Rosario Dawson, Benicio Del Toro, Matthew McConaughey, Charlie Sheen, Kurt Russell, Sharon Stone, Timothy Hutton, Nastassja Kinski, Tom Cruise, Dustin Hoffman, Ugo Tognazzi, Jean Reno, Toni Servillo, Sergio Rubini, Fabrizio Bentivoglio, Sean Penn, Patricia Arquette, Viggo Mortensen, Charles Bronson, Cristian De Sica, Valeria Bruni Tedeschi, Gerard Depardieu, Daniel Auteuil, Tim Roth e molti altri, inoltre è stata diretta da registi come: Randal Kleiser, Barry Levinson, Jim Abrahams, Sean Penn, Krzysztof Zanussi, Quentin Tarantino, Antonio Capuano, Francesca Archibugi, Emanuele Crialese, John Carpenter, Rodrigo Garcia, Silvio Soldini, Peter Del Monte, Giuliano Montaldo, Agnieszka Holland, John Frankenheimer e Lina Wertmuller.
Ha vinto il Nastro d'Argento al Taormina Film Festival come miglior attrice protagonista per Respiro (2002).
Ha più volte sperimentato il mondo della musica prestando la sua voce a 4 brani per altrettanti 4 film: il primo negli anni '80 si chiamava "Io racconterò" di cui è stato tratto anche un 45 giri. Poi nel 1991 si cimenta in "The man I love" contenuto nella colonna sonora di Hot Shots (1991), nel 2001 canta "Maybe once more" per L'inverno di Nina Di Majo. Nel 2009 duetta con i Baustelle nel brano "Piangi Roma" per Giulia non esce la sera, Nastro d'Argento al Taormina Film Festival come Miglior canzone originale; la collaborazione è trattata nel libro I Baustelle mistici dell'Occidente in cui si parla delle collaborazioni dei Baustelle con le donne della musica tra cui anche Valeria Golino.

Vita privata

Nel 1985 è stata legata per 2 anni al regista Peter Del Monte che l'ha diretta in "Piccoli fuochi" (1985).
Dal 1988 al 1992 è stata legata all'attore Benicio Del Toro conosciuto sul set di Big Top Pee-wee - La mia vita picchiatella (1988). I due andarono a vivere insieme nell'appartamento di Valeria a Mulholland Drive, Los Angeles in California. Un divertente aneddoto vedeva l'attore portoricano arrabbiarsi ogni volta che ascoltava la segreteria, perché tutti i messaggi di lavoro erano destinati alla Golino anziché a lui che nel 2001 avrebbe vinto il Premio Oscar per Traffic.
Nel 1992 sul set di Puerto Escondido conosce l'attore Fabrizio Bentivoglio con cui rimarrà legata fino al 2001.
Nel 2002 è la volta dell'attore Andrea Di Stefano a cui rimane legata per 3 anni e mezzo, fino a quando conosce sul set di Texas nell'estate del 2005, il suo futuro compagno Riccardo Scamarcio. I due si fanno fotografare per la prima volta insieme nel maggio del 2006.
È fidanzata con Riccardo Scamarcio dal 2006.

27.9.11

Ste





Jovanotti







nome d'arte di Lorenzo Cherubini, è un cantautore e rapper italiano.
Diventa famoso negli anni ottanta, lanciato da Claudio Cecchetto. Dalla commistione di rap dei primi successi, tuttavia, Jovanotti si discosta ben presto avvicinandosi gradualmente al modello della world music (sempre interpretata in chiave hip hop, funky). All'evoluzione musicale corrisponde un mutare dei testi dei suoi brani, che, nel corso degli anni, tendono a toccare temi sempre più filosofici, religiosi e politici, più tipici dello stile cantautorale italiano. Parallelamente aumenta anche il suo impegno sociale e politico. Pacifista attivo, ha frequentemente collaborato con organizzazioni come Emergency, Amnesty International, Lega Anti Vivisezione (LAV), Nigrizia e Data, ha contribuito alle manifestazioni in favore della cancellazione del debito negli anni novanta, e più recentemente ai movimenti Niente scuse e Make Poverty History, partecipando al Live8.

Album





Giovanna Casotto





è una fumettista e illustratrice italiana.
Appassionata di disegno e fumetto, prima di intraprendere la carriera di fumettista Giovanna Casotto lavorava come casalinga. Frequenta per tre anni la scuola del fumetto di Milano, finita la quale pubblica alcune storie brevi per L'Intrepido sceneggiate da Mauro Muroni. Particolarmente attratta dalla figura umana nuda, la sua fonte di ispirazione principale è lo stile di Franco Saudelli, con il quale ha in seguito avuto modo di collaborare in più di un'occasione.
L'editore Stefano Trentini le propone nel 1991 di disegnare storie a sfondo calcistico, ma lei rifiuta non sentendosi attratta dal genere. Lo stesso Trentini, tre anni dopo, la coinvolge nel progetto della rivista di cultura erotica e fumetti Selen. Alla chiusura della rivista passa all'analoga pubblicazione mensile Blue, edita da Coniglio Editore e inizia a pubblicare tavole erotiche per la rivista inglese Desire. Ritiene la storia un particolare non fondamentale nei suoi fumetti, perché "il disegno si racconta da sè".
Le sue tavole e le sue illustrazioni sono state oggetto di numerose mostre, sia personali che collettive.

Pubblicazioni

La carne e lo Spirito
Storie brevi
Cattive attitudini
Fetish photos
Pigiama party
Femmine folli
Mia moglie è una santa

cassata siciliana



La cassata siciliana rappresenta la pietra filosofale dei dolci siciliani che, assieme al cannolo, è conosciuto in tutto il mondo. Per l’etimologa e la storia di questa meraviglia meglio la descrivono Gaetano Basile – Anna M. Dominici Musco – Giuseppe Barbera nel loro libro“ Mangiare di festa – Tradizioni e ricette della cucina Siciliana:
…..Secondo tradizione il felice connubio ricotta-zucchero, base della cassata, nacque quando in Sicilia arrivarono le dolcezze dello zucchero di canna. Si racconta che un “saracino” stava impastando quegli ingredienti in un pentolino di rame e abbia risposto “qas’at”, il nome arabo del pentolino, a un siciliano che glia aveva chiesto, invece, il nome del dolce….
….Il testo più antico in cui compare la prima volta la parola cassata è il “Declarus” di Angelo Sinesio (1305-1386). Fu lui, il primo abate del grandioso monastero di San Martino delle Scale, l’autore di quel primo vocabolario siciliano-latino il cui manoscritto è stato pubblicato nel 1955 a cura del benemerito “Centro Studi Filologici e Linguistici Siciliani”. Ebbene, alla voce “cassata” si legge: “cibus ex pasta panis et caseus compositus”. Insomma, cibo composto da pasta di pane e formaggio: probabilmente un insipido cacio come la ricotta, dolcificato con il miele e racchiuso in un involucro di pasta di pane prima di essere infornato. E con questo, naturalmente, va a farsi benedire il concetto dell’invenzione araba del dolce…….
….Nel "vocabolario siciliano etimologico" di Michele Pasqualino, edito nel 1785, la cassata viene definita “specie di torta fatta di ricotta raddolcita di zucchero con rinvolto di pasta anch’essa raddolcita e fatta a forma rotonda”. La stessa cosa, all’incirca, scrisse Vincenzo Mortillaro nel suo Dizionario del 1876. Come avrete intuito, si indica chiaramente quella che oggi chiamiamo cassata al forno. Era quella l’unica cassata conosciuta dai nostri nonni. Quel trionfo di pan di Spagna, crema di ricotta, vaniglia e pasta reale, glassa di zucchero, cedro e cannella, frutta candita, zuccata e capello d’angelo, marmo mischio di tarsie geometriche, arabeschi floreali, trionfale visione del mondo, nacque soltanto attorno al 1878 quando il celebre pasticciere palermitano cavaliere Salvatore Gulì produsse industrialmente “zuccata e frutti canditi”. Con l’intento d’incrementarne la vendita creò una sua “cassata alla siciliana”, come la chiamò, ricca di ogni sorta di ben di Dio di produzione della Casa! Il successo fu immediato perché quel trionfo barocco meglio ubbidiva alla gran voglia di esprimere una siciliana esuberante sensualità.

Adesso passiamo all’esecuzione
Per il pan di Spagna Vedi la ricetta pubblicata Ingredienti per la pasta reale 200 grammi farina di mandorle 200 grammi di zucchero semolato 100 grammi di acqua colorante verde per alimenti

Procedimento
Sciogliere lo zucchero nell’acqua a fiamma bassa sempre mescolando. Non appena lo zucchero comincia a filare unire la farina di mandorle e il colorante. Mescolare bene e versarlo su di un piano di marmo inumidito. Lasciare raffreddare e lavorarla finché non si ottiene un impasto morbido e liscio.Spianare con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia dello stesso spessore di circa 7 – 8 mm, che taglieremo in tanti rettangoli lunghi quanto il bordo della stampo.

Ingredienti per la crema di ricotta
500 grammi di ricotta di pecora freschissima 300 grammi di zucchero 50 grammi di zuccata tagliata a piccoli cubetti 50 grammi di cioccolato fondente a gocce una bustina di vaniglia

Procedimento
Se la ricotta è molto umida, come dovrebbe essere, farla sgocciolare in modo da eliminare la maggio parte di siero. Amalgamare bene la ricotta con lo zucchero e la vaniglia. Lasciare riposare per un’ora e quindi setacciarla. Completare con l’aggiunta della zuccata e del cioccolato.

Ingredienti per completare la cassata
½ bicchiere di rum zucchero q.b. acqua q.b. frutta candita per decorare: zuccata, capello d’angelo, ciliegie, arance, pere, mandarini q.b.

Procedimento per confezionare la cassata siciliana
Dividere il pan di spagna in tre dischi e posizionarne uno nel fondo della teglia (che dovrebbe essere tonda con i bordi a svasare). Sciogliere lo zucchero nell’acqua, aromatizzarlo con il rum e bagnare il pan di Spagna con questo sciroppo. Ricavare, da un altro disco di pan di Spagna, dei rettangoli uguali a quelli preparati con la pasta reale, quindi posizionarli sul bordo della teglia alternando pan di Spagna e pasta reale. Versare la crema di ricotta nello stampo. Quindi ricoprire il tutto con il rimanente pan di Spagna e lasciarla riposare per circa un’ora. Passato questo tempo, capovolgere la cassata su di una guantiera rotonda per dolci e prepariamo la glassa di zucchero. Sciogliere a fuoco basso 150 grammi di zucchero a velo con un mestolino d’acqua finché non diventi filante e trasparente, quindi versare la glassa ancora calda sulla cassata, spalmare bene anche sui bordi, aiutandovi con una spatola, in modo da ricoprirla tutta e lasciare raffreddare (Oggi è reperibile, nei negozi specializzati, lo “zucchero fondente” già pronto per l’uso). Infine arricchire disponendo artisticamente la frutta candita

26.9.11

Jean-Pierre Gibrat





Enzo Cannavale





Vincenzo Cannavale detto Enzo è stato un attore italiano di teatro e cinema.
Primo di quattro fratelli, viene "scoperto" artisticamente da Eduardo De Filippo quando era un impiegato delle Poste. Esponente del teatro napoletano, attore dalla verve ironica e comica, abile caratterista, ha calcato i palcoscenici assieme ad Eduardo De Filippo e Aldo Giuffré: Fortunato...!, Miseria e nobiltà e La festa di Montevergine, sono solo alcuni titoli di commedie di successo in cui ha recitato.
Numerosissimi sono stati i suoi ruoli al cinema, soprattutto nel cinema di genere anni settanta e anni ottanta, facendo spesso coppia con Bombolo.
A coronamento della lunga carriera artistica, nel 1988 gli è stato assegnato il prestigioso Nastro d'Argento al migliore attore non protagonista per l'interpretazione in 32 dicembre di Luciano De Crescenzo. Sempre nello stesso anno recitò in Nuovo cinema Paradiso, il film di Giuseppe Tornatore vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 e dell'Oscar per il miglior film straniero.
Muore nel 2011 all'età di 82 anni a causa di un attacco cardiaco.

bi



23.9.11

passioni





PROTAGONISTE Stefania Rocca e le sue passioni

"Credere in una religione"Il video-performance Le altre protagoniste

Stefania, 40 anni, veste Costume National foto di Alberto Guglielmi e Bernardo Barilli per "Io donna"

Al pari dell'amore, anche la religione può essere una di quelle passioni capace di scompaginare ogni logica: con il rischio di diventare una vera e propria ossessione. Non penso solo all'integralismo islamico, ma anche ai predicatori americani che smuovono le coscienze di milioni di adepti e lo fanno con convinzione, certi di portare una forma di salvezza. Cresciuta al credo cattolico, con il tempo mi sono appassionata a tutte le religioni; ma soprattutto a quelle come l'induismo, in cui si crede che l'energia divina sia in ogni essere vivente. Ai miei figli Leone e Zeno (che hanno rispettivamente tre anni e uno) parlerò dei valori positivi che sono alla base di quasi tutte le religioni, come solidarietà, uguaglianza, rispetto. Di sicuro vorrei alleggerire il concetto cattolico per cui nasciamo già con il peccato originale incorporato. Prima di diventare mamma non avrei mai pensato di provare un amore tanto intenso per i miei figli: da una parte ho la consapevolezza di condividere con loro un legame indissolubile, dall'altra sono anche convinta che ognuno avrà la propria storia a prescindere da me. Nonostante sembri un tipo algido, sono in realtà capace di grandi passioni fisiche; di affetto e... di solenni arrabbiature. Il tutto a distanza di pochi minuti. All'intensità di un sentimento non dico mai di no, perché nel momento in cui la rifiuti automaticamente non ti lascia più respirare. È un po' come la paura. La sconfiggi soltanto nel momento in cui la affronti. Per fortuna l'irrequietezza è ancora la caratteristica che mi contraddistingue: se non mi sono sposata, per esempio, è per paura di diventare quella che in realtà già sono, una signora monogama con figli.

Su "Io donna", 24 - 30 settembre 2011

Tony Sperandeo





pseudonimo di Gaetano Sperandeo, è un attore e cantante italiano.
Tony Sperandeo, all'anagrafe Gaetano Sperandeo, non trascorre un'infanzia facile ma riesce a non farsi travolgere dalla criminalità tentacolare dei quartieri più poveri della sua città natale. Dapprima si dedica al cabaret e poi si lascia affascinare dal mondo del cinema e dalla recitazione in particolare, inizia a presentarsi ai casting più disparati trovando il coraggio di spostarsi fino a Roma e a Cinecittà.
Nel 1983 ottiene una piccola parte nel film a episodi Kaos diretto dai fratelli Taviani: per Sperandeo è il battesimo di fuoco. Il film, nelle sale nel 1984, riscuote un discreto successo e verrà ricordato dalla critica come una delle pellicole che ha saputo sfruttare meglio il talento comico di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia ma sarà anche l'opera che inaugurerà la carriera di uno degli attori italiani più fertili ed espressivi degli ultimi trent'anni.
Dal 1985 la carriera di Sperandeo si divide fra cinema e televisione con un crescendo che lo porterà a ricevere riconoscimenti non solo dal pubblico ma anche dalla critica. Diretto da Florestano Vancini entrerà a far parte della serie televisiva La Piovra 2 e, sempre nello stesso anno, sarà nei cinema con Pizza Connection di Damiano Damiani (regista della prima Piovra) e Il pentito di Pasquale Squitieri.
Fin da questi primi film è facile capire quale sarà l'ambiente in cui Sperandeo si muoverà: la mafia e la criminalità organizzata diverranno il terreno ideale per il suo accento siciliano e il suo sguardo naturalmente truce e minaccioso.
« Io sono nato e cresciuto a Palermo. Conosco la mentalità, la gesticolazione, l'intonazione della voce, gli sguardi. Mia madre poi mi ha fatto questa faccia da duro. Bisogna entrare in tutti questi elementi per raccontare gli uomini tutti d'un pezzo. »
Nel 1987 farà una comparsata ne Il siciliano di Michael Cimino, storia del bandito Salvatore Giuliano, mentre nel 1989 e 1990 sarà uno dei protagonisti dei due film Mery per sempre e Ragazzi fuori di Marco Risi dedicati alla criminalità giovanile siciliana nella parte della guardia carceraria Turris. Sempre nel 1990 lo chiameranno nuovamente i Taviani per Il sole anche di notte, ispirato a un racconto postumo di Lev Nikolaevič Tolstoj.
Durante tutti gli anni novanta il cinema italiano, soprattutto quello impegnato, pescherà a piene mani nelle risorse di un attore che iniziava segnalarsi come uno dei caratteristi migliori. Nel frattempo forma insieme a Giovanni Alamia il duo musicale Alamia & Sperandeo. Sempre diretto da Marco Risi farà parte nel ruolo di un sottufficiale dell'aeronautica de Il muro di gomma, ricostruzione della tragedia di Ustica e dei misteri e delle vergogne che si nascondevano dietro di essa. Dopo una parte in Piedipiatti di Carlo Vanzina, film più che trascurabile, Roberto Benigni gli affida una parte gustosa (è uno dei picciotti del boss Cozzamara) nel suo Johnny Stecchino.
Ritorna a recitare ne La Piovra 6 – L'ultimo segreto, nel ruolo dello spietato criminale mafioso Santino Rocchi prima di tuffarsi nell'avventura de "La discesa di Aclà a Floristella", prima regia dello sceneggiatore di Mery per sempre. Il film verrà stroncato dalla critica ma per Sperandeo sarà l'occasione per recitare al fianco di Rita Barbanera, attrice teatrale e doppiatrice che sarebbe diventata sua moglie e che gli avrebbe dato i figli Tony e Priscilla. La loro storia si sarebbe tinta dei colori della tragedia nel 2001, anno in cui la Barbanera muore suicida a soli trentadue anni buttandosi dal balcone della loro casa di Palermo. Ironia della sorte, proprio nel 2001 Sperandeo riceverà il riconoscimento più importante della sua carriera: per la sua interpretazione de I cento passi vincerà il David di Donatello come miglior attore non protagonista. La pellicola di Marco Tullio Giordana è intensa e coraggiosa ma la prova di Sperandeo nella parte del boss Tano Badalamenti è indimenticabile.
Nel 1993 Ricky Tognazzi gli affida un bel ruolo ne La scorta: Sperandeo è uno dei quattro uomini cui viene affidata la protezione di un coraggioso giudice appena trasferitosi a Marsala. Una pellicola impegnata, sulla scia delle stragi in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino l'anno precedente, in cui Sperandeo offre un'ulteriore prova del suo talento in ruoli di questo tipo. E di fatto, ripercorrere la carriera di Sperandeo significa ripercorrere la storia del cinema italiano dedicato alla ricostruzione storica e a gli atti di accusa contro uno Stato che si è spesso dimostrato impotente davanti alla criminalità organizzata. Così nel 1994 avrà una piccola parte in Segreto di stato di Giuseppe Ferrara e l'anno successivo in Palermo - Milano solo andata per la regia di Claudio Fragasso.
Sempre nel 1995 partecipa all'ambizioso L'uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore con una piccola parte e, sempre in un ruolo secondario, prosegue nella sua parentesi al di fuori dei suoi soliti impegni con Vesna va veloce di Carlo Mazzacurati. Sarà Claudio Bonivento a riportarlo nell'ambiente della 'criminalità' con "Altri uomini", storia ambientata tra la malavita milanese degli anni settanta.
In questa lunga serie di partecipazioni cinematografiche non vanno dimenticate le sue parti negli sceneggiati televisivi: da Dio vede e provvede a Don Matteo, da Distretto di Polizia fino a Ultimo - L'infiltrato senza dimenticare il ruolo di Salvatore Sciacca ne La squadra, per non parlare degli ultimi capitoli della saga de La Piovra.
Nel 2008 viene scritturato da Teatro Totò - Bruttini srl per "Sesso chi legge", una commedia comica scritta da Tommaso Scarpato, Gaetano Liguori e Luciano Recano, con la stupenda Rosaria De Cicco, il suo compagno di "squadra Gennaro Silvestro ed il comicissimo Rosario Minervini, per la regia di Gaetano Liguori, dove ha debuttato in aprile 2008 al teatro Totò di Napoli riscuotendo un soddisfacente successo di pubblico e di critica.
Nel 2009 viene chiamato a far parte del cast del reality show La fattoria, tuttavia, partecipando alla prima puntata in studio in evidente stato di alterazione, la produzione non ritiene di fargli proseguire l'avventura. Intervistato da "Oksalute" nel novembre 2008, Sperandeo ha ammesso di essere in crisi da quando, alcuni anni fa, la moglie si è suicidata: Sono un morto che cammina, mi sto ammazzando piano piano. Mi serve aiuto. Per essere forti a un certo punto gli uomini devono ammettere la propria debolezza. Io finalmente ho il coraggio di dirlo.

Premi

Ha vinto il David di Donatello come migliore attore non protagonista di I cento passi (2001).

Parodie

Nel 2008 Fiorello nel programma radiofonico Viva Radio2 esegue una parodia in cui l'attore si cala, con risultati esilaranti, in ruoli diversi da quelli che abitualmente veste. È stato anche ospite della nota trasmissione radiofonica durante la quale ha dato prova di essere un potenziale comico ed un valente cantante, inoltre improvvisando un breve brano rap "sicilianizzato".

Alamia & Sperandeo

All'inizio degli anni novanta fino alla metà degli stessi Tony Sperandeo ha anche inciso dei dischi insieme al collega e amico Giovanni Alamia, sodalizio interrotto per la morte di quest'ultimo. Le loro canzoni, prevalentemente in dialetto palermitano e molto umoristiche, sono le parodie di famose canzoni italiane inserite in un contesto goliardico. I testi, che erano scritti dal duo insieme a Luigi Maria Burruano, riscuotono ancor oggi in Sicilia un discreto successo.