14.6.11

Giampiero Albertini






Giampiero Albertini è stato un attore e doppiatore italiano. Artista dai lineamenti duri ed espressivi, dalla voce bassa, ha acquisito fama nazionale soprattutto come doppiatore del tenente Colombo interpretato da Peter Falk (di cui ha doppiato quasi tutti gli episodi, ad eccezione di "Riscatto per un uomo morto", che fu doppiato da Ferruccio Amendola).
Ha partecipato come attore a molti film, alcuni minori ed altri più celebri, tra i quali spiccano Queimada e Uomini contro. Curiosamente, oltre ad aver doppiato il famoso tenente della polizia di Los Angeles, anche come attore ha partecipato a molte produzioni poliziesche, soprattutto di quel filone di giustizialismo cinematografico divenuto di moda negli anni settanta in Italia.
Soprattutto negli anni settanta e ottanta era divenuto un volto noto al grande pubblico grazie alla sua partecipazione a numerosi sceneggiati televisivi di successo, come La vita di Leonardo Da Vinci (1972), nel quale interpretava il personaggio di Ludovico il Moro, A come Andromeda (1972), il giallo Lungo il fiume e sull'acqua (1973), Verdi (1982) (nel ruolo di Antonio Barezzi, suocero e primo mecenate del compositore) I promessi sposi (1989).
Fu conduttore della rubrica televisiva "A come agricoltura" negli anni 70.
Memorabile la sua interpretazione di Ottone a fianco di Nino Manfredi e Gastone Moschin, nella divertente e ben riuscita commedia Italian Secret Service (1968) di Luigi Comencini. Il film Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? del 1971 lo vede nel ruolo dell'ispettore Enci, a tratti abbastanza simile a quello del più conosciuto Tenente Colombo.
Noto anche per aver interpretato a lungo un esigentissimo ed inflessibile cliente in una popolare pubblicità televisiva di una nota ditta di elettrodomestici nella quale cercava l'apparecchio migliore in diversi negozi e, quando gli veniva detto "ma lei è incontentabile!", Albertini rispondeva "Sempre!", con la sua tipica espressione truce.
Il suo ultimo lavoro si può identificare in un'intervista di Bruno Vespa al presidente iracheno Saddam Hussein pochi giorni prima dello scoppio della prima Guerra del Golfo, nella quale egli "doppiò" la voce del leader iracheno.
Morì per infarto cardiaco; della sua morte si accorse uno dei suoi figli.

Nessun commento:

Posta un commento