9.6.11

Ernst Thole



« La mamma voleva un maschietto, il papà una femminuccia... sono nato io e li ho accontentati tutti e due »
(Ernst Thole)

è stato un comico, attore e cabarettista olandese.
Ernst nasce ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, nel 1953. Figlio del disegnatore ed illustratore olandese Karel Thole, noto copertinista della serie di romanzi di fantascienza Urania, Ernst, il cui nome venne "italianizzato" in Ernest (o anche Ernesto), deve la sua notorietà al Derby Club, fucina di talenti del cabaret italiano, ai quale partecipò con il personaggio che lo rese poi noto anche in ambito televisivo, quello del gay effemminato, autentica novità nell'allora palinsesto televisivo ancora perbenista e censorio.
Negli anni settanta gli venne offerto l'incarico di conduttore di un programma notturno alla neofondata Telealtomilanese, una delle più importanti rete televisive locali lombarde. Ma la consacrazione al grande pubblico avviene con la trasmissione RAI Non stop, frutto di una riforma che alla fine degli anni settanta voleva "svecchiare" il palinsesto nazionale.
In Non Stop Ernst Thole interpreta un personaggio omosessuale effeminato, i cui sketch sono palesemente spesso una citazione e un omaggio allo stile inconfondibile dell'attrice Franca Valeri. Uno dei più celebri sketch di Ernst Thole di questo periodo rappresenta una telefonata della mamma alla figlia reduce del viaggio di nozze, che utilizza lo stesso stratagemma della "telefonata", già strumento della comicità di Franca Valeri e di Bice Valori durante gli anni sessanta.
L'aver interpretato questo personaggio, la cui ironia sottile e condita di citazioni non era la solita caricatura omofobica del gay che veniva rappresentata solitamente in quel periodo soprattutto al cinema, portando il pubblico non a ridere del gay, ma con il gay, fece fondere, nell'immaginario collettivo, l'orientamento sessuale del personaggio con quello dell'attore, la cui omosessualità venne successivamente smentita dalla moglie.
L'esperienza televisiva apre ad Ernst Thole le porte del cinema, che lo porta a partecipare in qualità di caratterista, nella caricatura che lo rese celebre, ad alcune pellicole tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta.
Ernst muore nel 1988, all'età di soli 35 anni, a causa di un ictus da aneurisma congenito. La stampa scandalistica dell'epoca sostiene tuttavia che la causa sia da attribuire all'AIDS, anche a causa del personaggio televisivo da lui interpretato. Successivamente la moglie Carla smentì questa tesi. L'attore riposa nel cimitero nuovo di Sesto San Giovanni (piazza Hiroshima e Nagasaki) presso il colombario N, poche file sulla sinistra dopo essere scesi dalla scalinata guardando la montagna di sabbia eretta al di fuori del camposanto. Il suo sepolcro non ha marmo con il nome decorato in oro e porta fiori come gli altri, ma un blocco di pietra intonsa, il nome scritto a penna e una foto sbiadita attaccata con nastro adesivo.

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