7.5.11

azalea per la ricerca



«Ma non potrò fare la donazione nella mia Torino»
di TIZIANA PLATZER

Torino

Un’utilità vera il personaggio pubblico ce l’ha: può divulgare le informazioni importanti, quelle che hanno un senso reale. Questo è lo scopo di essere testimonial di una campagna, di un progetto di solidarietà, beneficenza: riuscire a far giungere il suo significato a più persone possibili».
Senza dubbio lo fa con trasporto, non è la sua prima volta:

«Sono 4 anni che seguo l’iniziativa dell’Airc “L’azalea della ricerca”»

dice Stefania Rocca, volto della distribuzione delle azalee a Torino, l’unica città del Piemonte in cui sarà possibile fare la donazione nelle piazze già domani, anziché solo domenica, poiché legata all’evento del raduno degli alpini.

«E’ fondamentale pensare di poter contribuire alla ricerca contro il cancro. E sono felice di farlo per la mia città». Dove lei torna spesso da Milano, ha la famiglia: sceglierà qui la sua azalea?

«E’ vero, torno ogni volta che posso, anche solo per un giorno. Purtroppo questa volta, ma anche per fortuna, sono impegnata su un set a Catania. La farò lì, la mia donazione all’Airc».

Che, come ogni anno, è legata alla “Festa della mamma”: cosa regalerà alla sua?

«Di solito, le mando un mazzo di fiori. Credo che, per quanto classico, resti il pensiero più bello per una donna. E per una mamma»

Anche lei è mamma, di due bimbi: li avrà con sé in Sicilia, la festeggeranno durante le riprese?

«Sì, quando sto via a lungo, ed essendo loro ancora piccoli, perché Zeno ha appena un anno e mezzo e Leone quasi quattro, viaggiano con me. Per adesso farebbero di tutto pur di seguire la mamma, e stare insieme è l’unico modo che desidero per far festa domenica».

Che film sta girando?

«E’ un’opera prima per il cinema, di Mirka Viola, si intitola “L’amore fa male”. Una storia di tre donne, io ho la parte dell’attrice. Un po’ sfigata però, non ha fortuna nel lavoro».

Nei suoi sogni, però, c’è girare a Torino: è solo per stare un po’ a casa?

«No, perché mi emoziona lavorare dove sono nata, dove ho tutti i miei amici di infanzia. Certo per i bambini sarebbe una festa stare con la nonna. Faccio un appello a tutti i registi, ne passano talmente tanti lì: proponetemi un copione!»

Ha nostalgia?

«Sì. Torino, bella come è oggi, mi stupisce, mi carica di energia. Ora, più di anni fa, mi appartiene, è una città in attivo. Come mi sento io».

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