7.3.11

Rino Gaetano




« C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta
(Rino Gaetano ad un concerto prima di cantare Nuntereggae più nel 1979)

pseudonimo di Salvatore Antonio Gaetano, è stato un cantautore italiano
Nato a Crotone, in Calabria da una famiglia originaria di Cutro, Rino Gaetano si trasferisce a Roma all'età di dieci anni, per motivi legati al lavoro dei suoi genitori. Per problemi familiari (il padre soffriva di cuore) Rino nel 1962 venne mandato a studiare in una scuola Apostolica a Narni, in provincia di Terni. Torna nella città capitolina dove vivrà per tutto il resto della sua vita, prima in via Monte Cimone nei dintorni di piazza Sempione, nel quartiere di Monte Sacro e successivamente in via Nomentana Nuova.
Giovanissimo, insieme ad un gruppo di amici crea il quartetto dei Krunx composto da Giuseppe Lazzarotti basso, Nicola Giordano chitarra ritmica, Carlo Tatta batteria: Rino cantava, suonava la chitarra solista e componeva le prime canzoni: in particolare l'originale sigla del complesso "up, up, the Krunx". Il gruppo eseguiva cover dei Beatles e dei Rolling Stones, spesso in un inglese maccheronico.
Importantissima fu l'amicizia con Marcello Casco che con la sua grande esperienza e i suoi consigli lo indirizzò. Tra l'altro lo introdusse al Puff, il cabaret di Lando Fiorini. Lì si alternavano Francesco De Gregori che cantava "Roma capitale", Antonello Venditti che suonava il piano e cantava le sue prime canzoni, il duo Stelio e Edoardo (Edoardo de Angelis, che successivamente fonderà la Schola Cantorum). Ma anche del Duo di Piadena (Chittò e Merli) con "L'uva fogarina", Daisy Lumini che si esibiva fischiando e Beppe Chierici con le canzoni di Brassens, e mille altri.
Rino musicava qualche testo di Marcello Casco, scriveva le prime canzoni, cercava contatti con i discografici. Assieme ad uno dei suoi amici più cari, Antonio Salezzari, che per primo credette in lui, si recava alla RCA, poco fuori Roma sulla via Nomentana, dove capitava di intravedere l'inarrivabile Principe (Maurizio Vandelli leader dell'Equipe 84), Gianni Morandi o Ennio Morricone, ma i tempi non erano ancora maturi.
Durante un viaggio a Milano si propose alla casa discografica Blue Bell, li incontrò Fabrizio De Andrè che lo colpì molto per la sua disponibilità umana. Prima che Rino si esibisse Fabrizio gli accordò con grande maestria ed estrema facilità la chitarra.
Durante il viaggio di ritorno da Milano a Roma in treno, i due amici composero una canzone dedicata ai fatti dei frati di Cassino, accusati di contrabbando di sigarette. Fu l'inizio dell'ironia che permeerà le canzoni di Rino: in essa si sosteneva che i frati giustificassero la loro attività con argomenti religiosi legati al parallelo tra le preghiere ed il fumo delle sigarette: entrambi salivano in cielo "così invece di pregare puoi benissimo fumare" concludeva il sermone dell'immaginario frà Leone. I due amici si esibirono pure in un locale situato nelle vicinanze del Vaticano che si chiamava Blow up.
Congiuntamente ai suoi studi da geometra, si avvicina al palcoscenico interessandosi di teatro e solo in seguito tenterà la strada del pop.
Dopo le prime esibizioni al Folkstudio, viene scoperto da Vincenzo Micocci, e il debutto discografico avviene nel 1973: con lo pseudonimo di Kammamuri's, pubblica per la It il 45 giri I Love You Marianna (sul lato B Jaqueline); prodotto da Antonello Venditti, Piero Montanari e Aurelio Rossitto, fonico dello Studio 38, dove venne realizzato il disco (acronimo di RosVeMon, dall'iniziale dei cognomi). I Love You Marianna potrebbe far pensare alla marijuana ma in realtà qui Rino, pur giocando sul doppio senso, si riferisce all'affetto che lo lega alla nonna Marianna, con la quale giocava da bambino. In quegli anni il cantante stringe una particolare amicizia con alcuni dei colleghi sotto contratto con la It di Vincenzo Micocci, alcuni di questi allora ancora poco noti, quali i cantautori Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, l'attore Marco Messeri.
Nel 1974 pubblica il suo primo album, Ingresso libero, che non ottiene tuttavia particolari riscontri di vendita né di critica, pur mostrando già i segni dello stile estroso, provocatorio e innovativo che avrebbe caratterizzato tutta la sua carriera. Tra i brani presenti ci sono Ad esempio a me piace il sud, canzone già nota perché incisa l'anno precedente da Nicola Di Bari con un testo leggermente diverso, e I tuoi occhi sono pieni di sale. L'incontro con Nicola fu, a dire di Rino, fondamentale per l'inizio della sua carriera.
Il successo arriva l'anno dopo con il 45 giri Ma il cielo è sempre più blu.

Nel 1978 Rino Gaetano partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Gianna, piazzandosi al terzo posto, alle spalle dei Matia Bazar e di Anna Oxa. Inizialmente Rino Gaetano non vuole presentarsi al Festival, manifestazione nel cui spirito non si riconosce, ma viene poi in qualche modo convinto dalla sua casa discografica, la It. Decide allora di presentarsi col brano Nuntereggae più perché considera Gianna troppo commerciale e perché, a suo parere, si tratta quasi di una brutta copia di Berta filava. Poi però, poco tempo prima dell'inizio del Festival Rino decide di portare sul palco Gianna, un brano che, grazie anche al trampolino di Sanremo, ottiene un grande successo e rimane per quattro mesi in classifica, vendendo oltre 600mila copie. Sul lato B di quel disco c'è il brano Visto che mi vuoi lasciare.
Nello stesso anno conduce un programma radiofonico, intitolato Canzone d'Autore, in onda alle 18.00.
Artista estremamente poliedrico, nel 1981 recita nel Pinocchio di Carmelo Bene a Roma nel ruolo della volpe.
La carriera e la vita di Rino Gaetano si interrompono tragicamente il 2 giugno 1981 all'età di trentun anni non ancora compiuti, in un incidente stradale che avviene a Roma, sulla via Nomentana, nei pressi del quartiere Trieste. Già pochi giorni prima della tragedia, Rino assieme all'amico Bruno Franceschelli, venne coinvolto in un altro incidente automobilistico, dal quale uscì miracolosamente illeso. La sua auto, una Volvo 343, è completamente distrutta e lui ne acquista subito un'altra uguale.
Il secondo incidente invece si rivela fatale: la vettura, una nuovissima Volvo 343 grigio metallizzato, finisce sulla corsia opposta e si schianta lungo via Nomentana (all'altezza dell'incrocio con via Carlo Fea) contro un camion, un Fiat 650D. Pur prontamente soccorso, in fin di vita, il cantante viene rifiutato da ben cinque ospedali, una circostanza sorprendentemente simile a quella narrata in uno dei suoi primi testi, La ballata di Renzo, eseguita dal cantautore durante le sue prime esibizioni al Folkstudio. Muore per la gravità delle ferite riportate, per giunta a pochi giorni di distanza dalla data fissata per il suo matrimonio con Amelia, sua compagna, che aveva conosciuto prima ancora della sua carriera musicale. Inizialmente venne sepolto nel piccolo cimitero di Mentana fino al 17 ottobre quando è trasferito al cimitero del Verano, dove la sua salma si trova tuttora.

« …Quando Renzo morì io ero al bar
la strada era buia si andò al S.Camillo e lì non l'accettarono forse per l'orario si pregò tutti i Santi ma s'andò al S.Giovannie li non lo vollero per lo sciopero.… »
(da La ballata di Renzo, 1971 - Rino Gaetano)





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