2.3.11

Gian Maria Volonté




« Per me c'è la necessità di intendere il cinema come un mezzo di comunicazione di massa, così come il teatro, la televisione. Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l'arte e la vita. »
(Gian Maria Volonté)

è stato un attore italiano.
Considerato uno dei più grandi attori cinematografici e teatrali italiani del suo tempo, versatile e incisivo, Volonté è ricordato per la presenza magnetica e la recitazione matura, ma non priva di accenti aggressivi e istrionici. Ottenuta fama internazionale interpretando il ruolo del "cattivo" negli spaghetti western di Sergio Leone, divenne l'attore-simbolo del cinema d'impegno civile italiano, dando vita a eccellenti ritratti di personaggi "illustri", tratti dalla storia e dalla letteratura, o legati all'attualità più o meno recente.
Gian Maria Volonté nacque a Milano il 9 aprile 1933. Sin da giovane si manifesta in lui la passione per la recitazione, aderendo alla compagnia teatrale itinerante "I carri di Tespi". Nel 1957 si diploma a Roma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica e si fa conoscere al pubblico lavorando per la televisione ed in teatro. L'esordio è a Milano, al Teatro Sant'Erasmo, nella stagione 1957-58, prima con Fedra di Racine, poi con La devozione della croce di Calderón de la Barca (regia di Franco Enriquez). Nel 1964 cercò di portare in scena in un teatrino di Roma, in via Belsiana, la controversa opera Il Vicario di Rolf Hochhuth, che denunciava i rapporti tra la Chiesa ed il regime nazista, la quale rappresentazione venne però impedita da un intervento della polizia per violazione di un articolo del Concordato.
Le esperienze televisive non sono numerose: da ricordare L'idiota tratto da Dostoevskij (1959) e Caravaggio, mentre in teatro recita Shakespeare (Romeo e Giulietta, 1960), Goldoni (La buona moglie, 1963) e il personaggio di Nicola Sacco in Sacco e Vanzetti di Roli e Vincenzoni (nel 1960 e 1961, con gli Artisti Associati: dieci anni dopo nella trasposizione cinematografica di Montaldo avrebbe invece interpretato Bartolomeo Vanzetti).

Il cinema
Il suo esordio cinematografico avviene nel 1960 nel film Sotto dieci bandiere di Duilio Coletti. Dopo essersi affermato come magnetico interprete di western all'italiana (Per un pugno di dollari, 1964; Per qualche dollaro in più, 1965; Quien sabe?, 1966), si dedica principalmente all'interpretazione di film con forte connotazione politica ed impegno sociale.
Molti i premi vinti dopo aver intrapreso questo filone: nel 1968 la Grolla d'Oro a Saint-Vincent per il ruolo di Cavallero in Banditi a Milano di Carlo Lizzani; il Nastro d'Argento come miglior attore protagonista per A ciascuno il suo e, nel 1971, per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, entrambi di Elio Petri; nel 1989 ancora il Nastro d'Argento come migliore attore protagonista in L'opera al nero di André Delvaux.
Dopo aver raggiunto l'apoteosi a Cannes nel 1972, quando due pellicole che lo vedono come protagonista assoluto (Il caso Mattei di Francesco Rosi e La classe operaia va in paradiso di Petri) vincono ex-aequo la Palma d'oro per il miglior film, nel 1983 vince al Festival di Cannes il premio come miglior attore per il film La morte di Mario Ricci di Claude Goretta.
Nel 1987 al Festival di Berlino vince il premio di miglior attore per il film Il caso Moro di Giuseppe Ferrara; nel 1990 il Felix come miglior attore europeo per Porte aperte di Gianni Amelio. Nel 1991 al Festival di Venezia, con l'occasione della presentazione del film Una storia semplice di Emidio Greco, viene premiato con il Leone d'Oro alla carriera.
Di rilievo anche i lavori all'estero: I senza nome (1970) e L'attentato (1973) in Francia, Actas de Marusia (1976) del cileno Miguel Littín in Messico e Il tiranno Banderas (1993) a Cuba. Muore nel 1994 sul set di Lo sguardo di Ulisse, del regista greco Theo Angelopoulos, per un infarto; il suo funerale sarà svolto a Velletri, dove risiedeva. Le sue spoglie riposano, come sua volontà, sotto un albero nel piccolo cimitero dell'isola della Maddalena, in Sardegna. Nel 2004, per il decennale della scomparsa, la città di Roma gli ha dedicato una via nel quartiere nuovo Casale di Nei .

La vita personale
È stato sposato con l'attrice, sceneggiatrice e regista cinematografica Armenia Balducci. Nella sua vita sentimentale sono entrate anche, come compagne di vita, le attrici Carla Gravina, da cui ha avuto la figlia Giovanna; Pamela Villoresi e Angelica Ippolito, figlioccia di Eduardo De Filippo, con cui ha vissuto gli ultimi quindici anni della sua vita.
Volontè è noto anche per il suo impegno politico, che ha sempre accostato alla sua produzione artistica; è stato infatti iscritto al Partito Comunista Italiano, comparendo anche nelle liste elettorali del 1975, salvo venirne allontanato quando aiutò a fuggire dall'Italia Oreste Scalzone. Nelle elezioni politiche del '92 viene candidato dal Partito Democratico della Sinistra nella circoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone, risultando secondo dei non eletti.

Riconoscimenti
Faccia a faccia (1967) di Sergio Sollima
Uomini contro (1970) di Francesco Rosi
1968: Grolla d'Oro 1968 - Banditi a Milano
Festival di Berlino 1987: Orso d'argento - Il caso Moro
Festival di Cannes
1972: Menzione speciale - La classe operaia va in paradiso e Il caso Mattei
1983: Premio per la migliore interpretazione maschile - La morte di Mario Ricci
David di Donatello
1970: miglior attore protagonista - Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
1990: miglior attore protagonista - Porte aperte
European Film Awards 1990: Premio speciale della giuria - Porte aperte
Nastri d'argento
1968: migliore attore protagonista - A ciascuno il suo
1971: migliore attore protagonista (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
1989: migliore attore protagonista (L'opera al nero)
Festival internazionale del film di Locarno 1990: Pardo d'onore
Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 1991: Leone d'Oro alla carriera

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