13.1.11

Janet Agren


Dopo aver vinto il titolo di Miss Svezia, verso la fine degli anni sessanta, giunge in Italia per percorrere la carriera cinematografica.
Esordisce con Colpo di stato (1968) di Luciano Salce, poi è in Donne, botte e bersaglieri (1968) di Ruggero Deodato e al fianco di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia ne I due crociati (1968) di Giuseppe Orlandini. L'anno decisivo per la carriera è però il 1969. Il giovane normale di Dino Risi, ispirato ad un romanzo di Umberto Simonetta vede l'attrice al fianco di Lino Capolicchio e in seguito messa sotto contratto dalla Vides di Franco Cristaldi che la promuove a protagonista femminile di Io non spezzo... rompo (1971) di Bruno Corbucci e Io non vedo, tu non parli, lui non sente (1972) di Mario Camerini, entrambi interpretati da Enrico Montesano e Alighiero Noschese.
Nello stesso periodo, inizia a lavorare nei cabaret romani continuando comunque con la carriera cinematografica, interpretando il piccolo ruolo di una delle due infermiere di un ricco miliardario americano nella commedia brillante, ambientata ad Ischia e diretta da Billy Wilder Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? (1972). Un altro ruolo significativo l'avrà con Ettore Scola in La più bella serata della mia vita (1972), tratto da un racconto di Friedrich Dürrenmatt ed interpretato da Alberto Sordi.
L'invasione di una nutrita e copiosa serie di pellicole cosiddette decameroniche (o decamerotiche), la vede coinvolta negli affollati ginecei di Racconti proibiti... di niente vestiti (1972) e di Fiorina la vacca (1973). Il primo dei due decameronici sarà complice dell'incontro con il regista e sceneggiatore Brunello Rondi che la dirigerà in altri film (Tecnica di un amore e Ingrid sulla strada) e sarà proprio su uno di questi set che conoscerà il produttore Carlo Maietto, che di lì a poco diventerà suo marito. Molti e diversi generi si avvalgono, nel cuore degli anni settanta, della sua presenza: dal western comico, al giallo erotico; dal poliziesco all'italiana, alla commedia erotica all'italiana. Nel 1975 approda anche sul piccolo schermo come protagonista femminile dello sceneggiato TV di grande successo L'amaro caso della baronessa di Carini .
La carriera procede, tra gli anni settanta ed ottanta con un'immersione profonda in tutti i generi più popolari del cinema italiano, privilegiando sopra gli altri la commedia ed il genere comico-farsesco e affiancando attori come Paolo Villaggio in Sogni mostruosamente proibiti (1982) di Neri Parenti, Renato Pozzetto in Questo e quello (1983) di Corbucci, Johnny Dorelli in Vediamoci chiaro (1984) di Salce e poi ancora Gigi Proietti, Lando Buzzanca, Renzo Montagnani e alcuni nuovi comici emergenti come Massimo Boldi e Diego Abatantuono.
Particolarmente felice è il sodalizio artistico con Lino Banfi, inaugurato con la blanda commedia sexy L'onorevole con l'amante sotto il letto (1981) di Mariano Laurenti, proseguito con un episodio dell'antologico Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande (1982) di Sergio Martino e concluso con "Il pelo della disgrazia" (episodio del film Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, 1983) sempre di Sergio Martino. Lino Banfi la volle poi accanto a sé nel varietà televisivo Se Parigi trasmesso da Rai 2 nel 1982.
Recita anche con Bud Spencer nel film Superfantagenio (1986) di Bruno Corbucci. L'ultima trasformazione la vedrà cimentarsi come regina dell'urlo al servizio di piccoli e grandi maestri dell'horror italiano quali Umberto Lenzi (Mangiati vivi!, 1980), Lucio Fulci (Paura nella città dei morti viventi, 1980) e Anthony Ascot [alias Giuliano Carnimeo] (Quella villa in fondo al parco, 1988).
Dopo una serie di apparizioni nei residuali filoni del moribondo cinema di genere tricolore, l'ultima volta di Janet sul grande schermo è datata 1991 in un film italo-brasiliano di scarso successo intitolato Per sempre, diretto da Walter Hugo Khouri.
Attualmente è proprietaria di una catena di negozi per l'arredamento della casa a Miami (Florida).

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