26.8.10

c'era una volta una stellina che abitò a Parigi


Giuseppe Verdi: La Traviata - Parigi, o cara...

Alessandro Baricco, in studio con un ensemble da camera, affronta alcuni temi ricorrenti nell'opera lirica, mettendone in evidenza la forza simbolica e rituale attraverso un'analisi della narrazione, e del suo rapporto con la musica. L'esposizione di Baricco si alterna con gli ascolti corrispondenti. Nell'opera, Il destino è spesso inclemente. Ai personaggi non resta che sognare. Un esempio famoso è "Parigi, o cara", cantata da Alfredo Germont e Violetta Valery alla fine della "Traviata". Violetta sta morendo. Lei e Alfredo sono stati a lungo divisi, infine Alfredo, che ormai ha scoperto tutta la tragica verità, giunge dal suo amore. E' una scena piena di passione e dolore. Lui le promette che saranno felici, lasceranno Parigi, andranno a vivere in un posto tranquillo, si ricostruiranno una vita. Apparentemente è una melodia festosa, semplice e confortante, ma racchiude in sé malinconia. Alfredo e Violetta stanno sognando per l'ultima volta, è un momento amaro. Il Maestro Riccardo Muti prova al pianoforte la pagina con Roberto Alagna (Alfredo) e Tiziana Fabbricini (Violetta), dando ai cantanti indicazioni sull'interpretazione profonda del testo.


- estratto dal sito di Giuseppe Verdi -

25.8.10

nove


Gossip: Stefania Rocca, sinuosa come un pitone
29.09.2009 di Napoli Magazine Fonte: tgcom


Occhi da gatta e un pitone che le si arrotola sul corpo, bellissimo, nudo. Capelli corti da ragazzo, ma sguardo languido e sensuale. Stefania Rocca, classe 1971, torinese, una donna e un'attrice fuori dalle regole. Eccola in alcuni scatti datati anno 2000, che Max le ha dedicato. Omaggio ad una signora del grande schermo, che ha saputo conquistare anche la televisione. Stefania 9 anni fa. La ragazza dai capelli blu di "Nirvana", la Viol@ candidata al Nastro d'Argento è più intenzionata che mai a farsi strada nel mondo del cinema. E ci riesce. Lavora con Anthony Minghella ne "Il talento di Mr Ripley" e poi con Kenneth Branagh in "Pene d'amor perdute", che le permette di recitare accanto a grandi star americane come Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Cate Blanchett e Philip Seymour Hoffman. Il set è casa sua. Non si ferma davanti a nulla. Nemmeno davanti a questo servizio un po' osè che Max le propone. Scatti senza veli, ambigui, anche nel colore, un bianco e nero "old style", che ben si intona con il personaggio Stefania, sinuosa e sinistra, come il serpente con cui posa. E come il tatuaggio ben in vista all'attaccatura del fondoschiena. Non ama vincoli ed obblighi Stefania Rocca, spigolosa nel corpo come nel carattere può considerarsi una donna ed un'attrice libera e indipendente, una gigantessa del cinema italiano, anche se critica e pubblico, ogni tanto, le rimproverano una recitazione controversa. Ha ceduto solo di fronte alla maternità, al piccolo Leone, prima, e al secondo bambino in arrivo a mesi. Ama il suo corpo e si vede, convinta che, come ha affermato lei stessa, il corpo contenga l'anima di una persona. E la rispecchi. Attrice e donna dalla doppia personalità ha dichiarato in un'intervista di mare i ruoli estremi, eccessivi, le piacrebbe essere una serial killer, una dark lady o una mangiatrice di uomini...Che parla coi serpenti.

streap tease

Justine, almeno lei. Dichiarazioni che per qualche giorno riconciliano con la categoria della vip. La Mattera è incinta del secondo figlio (che nascerà a fine ottobre). Sarà una femmina. Ha già un maschietto, Vincent, che ha due anni. È una di quelle donne che ha preferito averne due ravvicinati, tanto per non perdere il ritmo. Ma soprattutto è una delle rare donne di spettacolo che, in gravidanza, evitano di raccontarci quanto sia bello, intenso, irripetibile e sorprendente il sesso.
Una per tutte Stefania Rocca che dalle pagine di Vanity Fair, tempo fa, raccontò di una primavera tra le lenzuola con il suo compagno. Fino all'ultimo giorno di gravidanza. A sentire lei e varie altre attrici, vallette, presentatrici, cantanti e affini, la maternità regala anche questa gioia. Una sessualità tutta nuova. La Mattera racconta un'altra verità, ben diversa. "Il mio compagno Fabrizio - ha detto a DiPiù - da quando sono incinta mi vede solo come una mamma e un po' mi trascura come donna (...) E quasi evita di vivere l'intimità con me". E ancora: "Sono per lo più io a cercarlo. Ma lui spesso non ha volgia di coccole, è stanco, si volta dall'altro lato del letto e si mette a dormire". A parte constatare che, una volta di più, in certi ambienti ci si parla a mezzo stampa. A parte questo, facciamo il tifo per Justine.

13.8.10

hai ritinto il tetto Tinto?











a Tinto Brass dissi "no". Ma se richiama...






































































































oh Silvia (2)





20 Maggio 2007
Silvia Rocca si confessa, in un’intervista a tutto campo di Leonardo Moro
Che cosa significa per lei “ seduzione”?
Per me la seduzione è importante nella vita. Senza non hai motivo di esistere.
Che rapporto ha con sua sorella, l’attrice Stefania Rocca?
Tutti mi fanno la stessa domanda e già pensano di sapere la risposta. Invece no. A me non interessa fare l'attrice, un lavoro che mi hanno offerto più volte ma che ho evitato di fare perchè non mi interessava. Ho fatto anche teatro “Sexy in the city", ho lasciato la compagnia teatrale, mi annoiavo terribilmente. Sono un animale libero e questa mia libertà mi fa fare solo lavori adrenalitici. Mi piace lavorare in tv, litigare con i tanti raccomandati, mi piace fare la dj e poco per volta sto entrando in Europa come dj. Ho altri interessi, quindi non invidio mia sorella ma l'ammiro e ne sono orgogliosa. Se tutte le attrici fossero come Stefania allora avremmo dei film da guardare. Ci vogliamo bene e siamo molto vicine una con l'altra.


Che ne pensa della televisione italiana?


La tv italiana sarebbe bella se non ci fossero le raccomandate, se mi facessero lavorare senza dover ogni volta incontrare l'imbecille di turno che me la chieda. Come potrebbe essere cambiata? Per cambiare il sistema della tv bisognerebbe estinguere la mafia, i papponi e le puttane, quindi vedremo sempre la solita gente, le solite donne che hanno fatto del loro corpo uno strumento di lavoro ecc...


E’ nota la sua attività come scrittrice. Ha una sua personale classifica di gradimento riguardo ai suoi libri?


Nessuna classifica, dopo averli scritti, mi annoiano. Non mi riesco ad attaccare. Oggi ho scritto un altro libro: “Occhi di ghiaccio e Vallettopoli”, una denuncia su come sia difficile lavorare in Italia senza prostituirsi. Soprattutto in tv.


Che cosa le piace e cosa la colpisce in un uomo?


In un uomo mi piace la bontà, la serietà, l'intelligenza, la capacità di farsi amare, il mistero, tutto quello che ha il mio fidanzato Luca, purtroppo. Dico purtroppo perchè è un rapporto al limite della rottura.


Quanto è importante il sesso in una relazione?


In un rapporto la cosa più importante è il sesso, solo sesso, le altre sono tutte stronzate. Senza sesso non esiste rapporto. Quelli che vivono di amore platonico sono ipocriti.


La ringrazio per la sua disponibilità. Ultima domanda: progetti futuri? Sta pensando di scrivere un nuovo libro o è impegnata con la tv?


Progetti futuri, un disastro, perchè non lo so. Cercherò di vivere.

correva l'anno... (4)


intervista di Daniele Passanante

Stefania Rocca si sposa
Ma è solo un film... In un'intervista l'attrice racconta i suoi personaggi
I suoi occhi sono di un azzurro-grigio che diventa blu profondo nelle scene più buie. Questioni di sfumature che a pensarci bene riguardano anche la recitazione di Stefania Rocca. Nella sua ancora breve ma intensa carriera cinematografica ha interpretato personaggi molto diversi tra loro, surreali a volte. Ora entra nella parte di una giovane sposa. Un bel salto, considerando le precedenti esperienze di attrice. Stefania, torinese classe 1971, "stato civile" fidanzata, ci racconta la sua ultima esperienza sul set di "Casomai" di Alessandro D’Alatri dove recita al fianco di Fabio Volo. È la storia di due fidanzati che affrontano il matrimonio e si imbattono nel cliché della coppia in crisi.

Come ti sei trovata a interpretare il ruolo della sposina?

Mi è piaciuto molto perché è la prima volta che posso interpretare un personaggio comune. Dopo una hacker cyberpunk in Nirvana di Salvatores, una ragazza fredda in cerca di erotismo in “Viol@” e una galeotta, mi sono divertita a osservare gli altri e a lavorare in un personaggio normale. È stato interessante creare un ruolo quotidiano.

Cosa vuol dire lavorare con un personaggio istrionico come Fabio Volo: uno che non è un attore ma che indubbiamente sa recitare?

È molto bravo: ci siamo anche trovati al di fuori del set, dove non c’è stato alcun tipo di competizione. E poi ci siamo affidati ad Alessandro.

E qual è stato il tuo rapporto con il regista?

Lo conoscevo da molti anni perché con lui ho fatto l’esame per entrare al Centro sperimentale di cinematografia. Già allora avevo potuto apprezzare le sue qualità: è uno che ha molta fantasia.

Da “Nirvana” in avanti sei stata “lanciata” grazie a personaggi molto “cyber”. Ti senti in qualche modo legata alla rete?

Naima sì, era cyberpunk, ma Viola no, anzi era un personaggio fragile e molto algida. Per quanto mi riguarda continua a esserci un rapporto con la rete molto trasversale. Nella vita lavoro con il computer e mi diverto nel montaggio video di filmati che giro con la telecamera e a mixare i miei cd.

Quali sono i tuoi interessi fuori dal lavoro?

Arrampico in montagna, incontro molta gente, leggo, vado al cinema. Mi è piaciuto molto “Moulin rouge” e “Il favoloso mondo di Amelie”. Fra gli italiani ho apprezzato “L’uomo in più” di Paolo Sorrentino. Naturalmente il cinema è una passione non solo professionale.

Ma con chi ti piacerebbe lavorare?

Posso sparare nomi a caso? Lars Von Trier, David Lynch, e te ne potrei dire una marea… Il regista di “Panic room” David Fincher. Fra gli italiani proprio Sorrentino che non conosco, ma credo sia uno bravo.

Cosa farai dopo “Casomai”?

Sto leggendo sceneggiature ma non ho la più pallida idea su cosa farò. Per adesso ho viaggiato. Sono stata a Salt Lake City alle Olimpiadi invernali ed è stato divertente. Poi sono andata in India, un posto meraviglioso in cui non c’è niente che non mi piaccia.

Il film è in fondo girato come un’enorme spot al matrimonio e d’altra parte il regista viene dalla pubblicità, non credi che questo sia anche un limite?

In un certo senso è stato giusto fare un film in questo modo perché è stato girato a Milano, nel mondo della pubblicità. D’Alatri è riuscito realisticamente a rendere quello che la città di Milano ti dà. Anche il modo di tendere alla perfezione, un’ansia che tutte le donne hanno.

In “Casomai”, come d’altra parte in molti altri lungometraggi recenti – vedi “L’ultimo bacio” di Muccino – è presente il tema del tradimento o della paura di tradire. Tu hai mai tradito?

Mai nelle storie importanti. A volte mi è capitato, ma l’ho sempre detto. Quello che nel film emerge sono le interferenze esterne nel rapporto di coppia: non solo gli amici e i parenti ma anche il lavoro… Spero che la gente guardandolo si possa riconoscere in molti aspetti.

Non pensi sia un film un po’ troppo sdolcinato per te e per quello che hai fatto fino a oggi?

Non credo. Anzi ho trovato in Stefania (la protagonista del film – ndr) emozioni molto forti, nonostante un personaggio comune non ha momenti estremi a cui potersi attaccare nella recitazione. Una madre, una donna moderna che cerca di avere un suo spazio: ed è quello che accade nella realtà.

10 maggio 2002

correva l'anno... (3)







Stefania Rocca ha smentito categoricamente di aver rilasciato un'intervista a "Chi" in cui avrebbe confessato di aver avuto relazioni omosessuali. "A nome della nostra assistita Stefania Rocca -dichiarano i legali dell'attrice - smentiamo categoricamente quanto dichiarato relativamente a una sua presunta omosessualità. La signora Rocca non solo non ha rilasciato un'intervista a "Chi", me nega nel suo intero la veridicità del contenuto. Pertanto, provvedimenti legali verranno intrapresi verso gli autori di tali finti scoop, il cui livello non vogliamo commentare".

giovanni.molaschi@gay.tv

10.8.10

il jing jang, il sing song e il bang bang



antica intervisteria del corso (la sesta)



Stefania Rocca si confessa"Le mie paure da madrina"
dal nostro inviato CLAUDIA MORGOGLIONE


VENEZIA - E' stata la prima cyber-eroina del nostro cinema, con il suo ruolo in "Nirvana" e soprattutto con la sua "Viola" diventata un'icona della virtualità; si dice entusiasta dell'applicazione delle nuove tecnologie al cinema; dichiara che ha intenzione di girare il suo primo film da regista interamente in digitale. Sorridente, sempre in movimento, occhi chiari e lentiggini, è lei, Stefania Rocca, la star di questa vigilia di Mostra orfana di divi. Anche se per l'attrice si tratta di un impegno inedito: quello di madrina, sul palco e in diretta televisiva, delle due serate di gala (trasmesse in chiaro da Tele+) che aprono e chiudono la rassegna. La prima si tiene domani, a partire dalle 19.30: ecco perché Stefania si sottopone a ritmi di prove massacranti, per riuscire bene laddove alcune colleghe che l'hanno preceduta (vedi Chiara Caselli, la scorsa edizione) non hanno convinto.Ha accettato perché è un evento cinematografico, o perché incuriosita dalla conduzione televisiva?
"Per tutti e due i motivi. In primo luogo, certo, perché si tratta di un festival. Non a caso l'unica altra mia partecipazione televisiva risale a due anni fa, quando commentai la notte degli Oscar, sempre per Tele+".
Stavolta, però, l'evento ha anche un forte coté mondano...
"E' vero. E quest'aspetto mi ha divertito, incuriosito. Certo, un po' mi preoccupo, anche se nel giusto grado. Ma un po' di paura ce l'ho".
Da madrina ad attrice: come giudica, almeno sulla carta, la presenza di film italiani qui alla Mostra?
"Alcuni hanno detto che mancano i grandi autori, ma in realtà in una rassegna come questa ci sono sempre stati anche i piccoli. Il festival deve avere il compito di dare visibilità a quei registi che possono diventare grandi. Se ci fossero solo nomi affermati, la rassegna perderebbe il suo carattere culturale, diventerebbe solo commerciale".
Altro tema forte dell'edizione 2001 è la massiccia presenza di film girati con le nuove tecnologie. Lo considera positivo?
"Sì, è stata un'evoluzione importante. L'ultimo film che ho interpretato è in digitale, così come sarà in digitale il primo che farò da regista. Non dimentichiamo che si tratta di un mezzo che consente di fare cinema anche senza grandi investimenti economici".
In programma c'è anche una pellicola, "Waking life", in cui attori veri sono stati trasformati in personaggi animati grazie al computer...
"Anche su questo non ho preclusioni. A me piacciono le contaminazioni tra mezzi diversi, e non credo comunque che il vecchio cinema, quello tradizionale, sia minacciato: continuerà a esistere".
Teme le classiche gaffe televisive?
"Cercherò in tutti i modi di non farne, ma se succederà non ne farò un dramma. Non sono mica Mara Venier o la Carlucci, non è il mio mestiere".
C'e chi dice che questa edizione è segnata dall'assenza di divi...
"E' un fatto positivo, perché invece c'è molta sostanza. Si parlerà di più dei film. Per me questa dell'organizzazione è stata una giusta: finché li lasceranno lavorare...".
(28 agosto 2001)

antica intervisteria del corso (la quinta)









Fabio Volo, ex iena, ex conduttore televisivo, ex panettiere (come scopriamo scorrendo la sua “curiosa” biografia redatta personalmente) debutta al cinema interpretando il nuovo film di Alessandro D’Alatri Casomai. Scelto, a sentire il regista, per la spigliatezza, la generosità, l’ironia ed una mascolinità evidente ma al tempo stesso fragile, si rivela una piacevole sorpresa nelle inediti vesti d’attore a fianco della “navigata” Stefania Rocca, dalle qualità ancora troppo poco utilizzate dal nostro cinema!




Ma D’Alatri le regala un ruolo di donna “completo”, costruendo attorno a questa inedita coppia cinematografica un divertente, emozionante e sincero girotondo sulle immani “fatiche d’Ercole” per salvare dallo sfacelo una coppia innamorata!Come nasce l’idea del film Casomai?




ALESSANDRO D’ALATRI Era da un po’ di tempo che questa storia mi frullava nella testa. Ho incontrato Anna Pavignano al Premio Solinas e le ho raccontato questa idea. Al cinema prediligo l’osservazione dei comportamenti, e guardandomi attorno mi sono reso conto di questo malessere dei sentimenti e di questa sorta di destino avverso ed ineluttabile che accompagna le storie di coppia. Con Anna abbiamo “studiato” storie di crisi e chiesto la collaborazione di avvocati divorzisti, ed alla fine abbiamo voluto puntare l’attenzione sulle forti pressioni che vivono due persone che stanno insieme. Amici, familiari, conoscenti e colleghi di lavoro benedicono la nascita di una nuova coppia (l’innamorato è il più felice della comitiva, il più produttivo al lavoro, etc), ma quando i due decidono di costituire un nucleo familiare ed inevitabilmente incominciano le prime difficoltà, in questo momento in cui si ha più bisogno dell’affetto e della vicinanza delle persone più care, si rimane soli! Oggi una coppia che si ama è destabilizzante... e non è difficile stare insieme, ma lo diventa riuscirci in questa società che premia il “singolo” in quanto più produttivo (due persone divise hanno due case, due macchine, etc): l’infelicità è un businness! Ed anche le strutture sociali non aiutano molto la coppia...




ALESSANDRO D’ALATRI Avere oggi due figli è come avere due Ferrari, ed è un notevole peso per la società . Non ci si deve lamentare se l’Italia è un Paese a crescita zero, perché la nostra è una società che non è preparata a trattare con i bambini. Un esempio? Provate la sera ad andare ad un ristorante con un bambino, e subito vi renderete conto di come siano un peso e non ci sia spazio per loro. E’ il film più politico che abbia mai scritto, proprio perché si occupa di cose di cui la politica oggi non si occupa più, ossia la quotidiana vita della gente.




Come nasce la scelta di Don Livio come voce narrante del film?




ALESSANDRO D’ALATRI Inizialmente con Anna avevamo pensato alla figura di un grillo parlante, ma ci siamo subito resi conto che risultava troppo complicato per il lavoro sugli effetti speciali. Chi poteva allora incarnare questa voce della coscienza? E così è nata l’idea di un prete che vive ai margini, isolato in questo paese, ai bordi della società e che quindi potesse permettersi di essere un provocatore sino a fondo! Per i più curiosi, chi lo interpreta non è un attore ma lo sceneggiatore Gennaro Nunziante!




Cosa vi ha fatto innamorare di questa storia e del vostro personaggio?




STEFANIA ROCCA Mi sono innamorata immediatamente della storia che D’Alatri voleva raccontare, e di questo personaggio che vive i passaggi di crescita che tutte le donne percorrono (figlia, fidanzata, moglie, madre) sempre osservata con un occhio di riguardo e mai di superficialità. Ci sono molti film che parlano delle coppie, ma qui si parla della quotidianità di vita di una coppia, e la cosa non da assolutamente fastidio.




FABIO VOLO Io sono felicissimo di questa mia prima esperienza cinematografica, e sinceramente non ho fatto molti sforzi per interpretare Tommaso, riconoscendomi in lui per moltissimi aspetti. Lo stesso D’Alatri mi ha detto di aver pensato a me per questo ruolo dopo aver letto il mio libro, e di aver scoperto molte affinità! Mi sono innamorato del regista perché la pensava esattamente come me!




Perché è stata scelta la voce di Elisa come “colonna sonora” portante del film?




ALESSANDRO D’ALATRI Credo che la voce di Elisa sia una delle più potenti della musica italiana. E l’incontro è nato veramente casualmente e sotto i migliori auspici: mentre ritornavo in macchina da un sopralluogo e pensavo ad alcune canzoni di Elisa per il film, ricevo una chiamata sul telefonino: era Caterina Caselli che mi chiedeva se ero disponibile a girare il video di un nuovo brano di Elisa!




E la scelta di ambientare a Milano questa storia?




ALESSANDRO D’ALATRI A prescindere dalle professioni dei due protagonisti (pubblicità e moda), Milano è la città che, a mio avviso, esercita la pressione maggiore sui comportamenti degli esseri umani. Sicuramente perché è la città più “moderna” del paese, ma anche perché vi risiedono industria, moda, tv e pubblicità. A Milano l’immagine pesa più che in qualsiasi altra città: i manifesti sono grandi come palazzi, ed i modelli di maschilità e femminilità sono irragiungibili. Di conseguenza qui vivi un senso di inadeguatezza per ciò che sei in modo più pressante!




Cosa pensate del matrimonio?




STEFANIA ROCCA Fino a poco tempo fa ne ero spaventata, ma questo film mi ha molto aiutato a riflettere: il matrimonio è importante come valore personale, e quando mi sposerò lo farò soltanto perché ci crederò fino in fondo.




FABIO VOLO Io ci credo moltissimo, e per questo non sono ancora sposato! E credo seriamente che sia un impegno da mantenere e rispettare con tutte le nostre forze!






7.8.10

notizie - 2 -


alle isole Eolie, ad ottobre, cominceranno le riprese della fiction tratto dal libro di Marcello Sorgi: "Edda Ciano e il comunista" con Stefania e Alessandro Preziosi.
Edda Ciano e il comunista è un film tv prodotto dalla Casanova multimedia di Luca Barbareschi, con la regia di Graziano Diana (La vita rubata). Andrà in onda su Raiuno, probabilmente nel 2011.
Le riprese avranno una durata complessiva di circa quattro settimane, tra il 20 settembre ed il 20 ottobre, oltre alcune altre settimane tra la preparazione e la chiusura. Certamente questo progetto avrà una notevole ricaduta positiva sul territorio Eoliano, sia dal punto di vista economico che di immagine.L'organizzazione del film e delle sue riprese sarà un'impresa particolarmente complessa che vedrà in stretta e sinergica collaborazione la Casanova e lo stesso Comune di Lipari.
La Colagrande a Venezia col suo Dafoe. Saranno a Venezia Willem Dafoe e la sua giovane moglie italiana Giada Colagrande: lei regista, lui protagonista del film A Woman, thriller psicologico di cui Stefania Rocca e Jess Weixler sono le protagoniste femminili. Willem e Giada (lui 55 anni, lei 36) si sono conosciuti nel 2004, colpo di fulmine e un anno dopo matrimonio. Lei di lui dice:«Il difetto di Willem? Se disgraziatamente non è protagonista di una pellicola, non ci sta, non vuole starsene con le mani in mano» (Corriere della Sera).

6.8.10

stasera in tv


Stefania Rocca e Mike Hucknall a ‘Stile’

Dimmi dove vai e ti dirò chi sei! C’è chi ama la mondanità e chi la quiete. Se ne parlerà nella puntata di ”Stile”, in onda il 6 agosto, alle 23.40 su Rai Due. La trasmissione di Mariella Milani, condotta da Samya Abbary, presenterà un servizio sullo stilista di Costume National, Ennio Capasa che, insieme al fratello Carlo e alla sua compagna Stefania Rocca, ha aperto alle telecamere di ”Stile” le porte della sua masseria del 1400 a Otranto. Un luogo amatissimo anche dall’attore Willem Dafoe. Mike Hucknall, leader dei Simply Red, parlerà del suo amore per l’Italia e delle sue produzioni vinicole alle falde dell’Etna. Tema della Soda Caustica di Mariella Milani sarà ”l’abito fa sempre il monaco”, ovvero per trovare lavoro la bellezza vale molto di più della preparazione e del titolo di studio.

5.8.10

il colore Viola





Marta (Stefania Rocca) una giovane donna emancipata, dietro il soprannome Viol@, decide di provare l'ebbrezza del sesso virtuale. Il suo interlocutore, un misterioso personaggio di nome Mittler, sembra in grado di compiacerla a tal punto da riuscire a manovrarla in tutto e per tutto anche nella vita reale, lontana dal computer.
Marta si avvia dunque in un circolo vizioso. Il gioco condotto da Mittler causerà non pochi problemi alla vita di una ormai plagiata Marta, che in balia del misterioso interlocutore perderà il suo lavoro, le relazioni sociali ed infine il suo cane (Oliver) morto a causa della sua irresponsabilità.
Quest'ultima fatalità porterà la donna ad un forte desiderio di liberarsi dalla trappola e scoprire chi si nasconde dietro la scatola infernale del suo computer: alla fine scoprirà che l'uomo misterioso è in realtà un timido e imbranato ragazzino.

Stefano Rota Attore versatile del teatro d'autore, classico, d'improvvisazione e di ricerca, nonché autore e interprete di monologhi, si forma a Bologna con Alessandra Galante Garrone e, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, porta in scena alcuni classici della Commedia dell'Arte, di Carlo Goldoni, Ruzante e Shakespeare insieme a Carlo Boso e alla Cooperativa Tag Teatro. Negli anni Novanta recita per Elio de Capitani (Resti umani non identificati e la vera natura dell'amore e Roberto Zucco e I Turcs tal Friul di Pasolini), viene selezionato per la rassegna comica nazionale Riso in Italy e debutta come autore e interprete di monologhi con C'era una volta , una volta sì e tre no con il quale partecipa al festival dell'umorismo di Grottammare nel 1995. Accanto alle interpretazioni per Fabio Modesti (Giulio & Carmine) e Pantakin da Venezia (La moglie muta), arriva il cinema che lo vede impegnato nel ruolo di coprotaginista, insieme a Stefania Rocca e Maddalena Crippa, del film Viol@ (1998) di Donatella Maiorca, vincitore del premio Solinas per la sceneggiatura e presentato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Nel 1999 porta in scena all'Olimpico di Vicenza per il Teatro Stabile del Veneto Il re cervo di Carlo Gozzi, per la regia di Eugenio Allegri. Autore con Sandra Mangini dei monologhi Patanostrada, Strade e Patanostrada, la Terra li interpreta rispettivamente nel 2000 e nel 2003, per la regia della stessa Mangini. Attivo con Virgilio Zernitz (La Moscheta) e Mirko Artuso (L'anima sui cop, 2001), nel 2005 è in scena al Teatro Fondamenta Nuove di Venezia con il Campiello di Carlo Goldoni, diretto da Giuseppe Emiliani. Ancora nel 2005 interpreta la parte di Fabio nel film indipendente Questioni di pelle diretto da Bibi Bozzato, con Fulvio Falzarano e Vitaliano Trevisan.

fotografiche











1.8.10

Mary


note del film


Heaven è un film del 2002 diretto da Tom Tykwer.
Il film è realizzato su una sceneggiatura che Krzysztof Kieslowski scrisse prima di morire, e che fa parte di una ideale trilogia dedicata a Paradiso, Purgatorio ed Inferno.

Trama
Philippa è un insegnante di inglese che lavora a Torino, e che finisce in carcere per aver ucciso quattro innocenti con una bomba, che in realtà era stata piazzata per uno spacciatore, responsabile della morte del marito. In prigione, creduta una terrorista, viene messa a dura prova dai carabinieri, tra cui c'è Filippo, giovane che si invaghisce di lei.
Così Philippa con l'aiuto di Filippo, evade dal carcere, e i due si rifugiano in Toscana dove pensano di poter vivere tranquillamente il loro amore, ma i carabinieri li inseguono.

Il film è girato in parte in italiano e in parte in inglese.
Il film è stato girato a Torino, Napoli e in Toscana.
Cate Blanchett e Giovanni Ribisi avevano già lavorato assieme in The Gift - Il dono del 2000.
Stefania ebbe il ruolo di Regina, amica di Cate Blanchett

fonte: Wikipedia

heaven